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Festa Reggina, la Curva Sud: "L'unica colpa è stata quella di gioire tutti insieme"

Si ritorna sulla vicenda festeggiamenti all'Arena dello Stretto. La tifoseria amaranto sottolinea che "sono stati tanti i momenti di gioia ed euforia, ma nonostante ciò gli assembramenti sono stati davvero limitati"

La settimana che sta per terminare passerà in archivio come il culmine di una stagione fantastica per la Reggina. Promossa in Serie B lunedì scorso, la squadra amaranto ha potuto festeggiare degnamente la vittoria del campionato di C e il tanto atteso ritorno nella seconda realtà italiana.

I calorosi e sempre presente tifosi hanno gioito tra le vie della città ma, vista la pandemia, critiche e polemiche non sono mancate.

Sotto la lente d'ingrandimento è finita l'emozionante celebrazione di venerdì sera, in cui l'Arena dello Stretto si è colorata di amaranto. Una festa etichettata come "inaccettabile" dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Avvenimenti che hanno trovato spazio anche su scala nazionale a Le Iene e che hanno fatto scendere in campo la Curva Sud per delle dovuto precisazioni.

Il comunicato dei sostenitori amaranto arriva direttamente sulla pagina Facebook dei Diffidati Liberi Reggio Calabria: "A seguito alle numerose critiche e segnalazioni su vari media nazionali e alcuni social media locali (di cui ci ricorderemo a tempo debito), abbiamo deciso - scrive la tifoseria - di intervenire esprimendo il nostro pensiero. Non siamo qui per fare del vittimismo, anzi siamo pronti come sempre abbiamo fatto a mettere la faccia. Alla festa di venerdì erano presenti intere famiglie, anziani, bambini, tanti giovani e semplici curiosi e non riteniamo sia giusto colpevolizzare e criminalizzare tutti loro solo perchè hanno scelto di condividere gioia e passione che aspettavano da anni. 

Siamo consapevoli - sottolineano - che alcune cose non siano andate come dovevano, sin dal primo momento in cui avevamo lanciato l'iniziativa avevamo spiegato e ripetuto che avremmo cercato e voluto fare di tutto per far rispettare le regole. Regole che oggi giustamente qualcuno ci accusa di non aver rispettato tempestandoci di critiche e accuse. Per la festa, che è durata comunque un tempo limitato e non esagerato, avevamo predisposto nel limite delle nostre possibilità un sistema di amplificazione audio proprio per permettere a tutti, anche a distanza, di poterci ascoltare, più volte abbiamo invitato e sollecitato le persone durante l'evento a mantenere le distanze e usare le mascherine, così come noi del gruppo organizzato avevamo fatto. 

L'amministrazione comunale - spiega ancora la Curva Sud - si è attivata transennando, mettendo in sicurezza la zona e vietando la vendita di alcolici, come grande disponibilità c'è stata anche da parte delle attività commerciali nei pressi dell'area che hanno anche sacrificato i loro spazi e ci hanno offerto supporto logistico. I presupposti, l'impegno e la serietà da parte di tutti è stato massimo ma non è bastato. Sono stati tanti i momenti di gioia ed euforia, ma nonostante ciò gli assembramenti sono stati davvero limitati e nel momento in cui la situazione ci stava sfuggendo di mano abbiamo deciso a malincuore di tutti, ma con grande maturità, di interrompere l'evento. 

Oggi ci troviamo a discutere - termina il comunicato - di una festa a cui hanno partecipato tante persone, dove nessun intervento delle forze dell'ordine è stato necessario (a differenza di altri eventi che spesso si svolgono durante la movida cittadina), una festa dove non si son registrati danni a cose o persone, una festa in cui l'unica colpa è stata quella di festeggiare e gioire tutti insieme, violando in alcuni momento le distanze di sicurezza. Tutti noi, ultras, tifosi e semplici cittadini abbiamo cercato di dare il massimo mettendoci impegno e passione. Probabilmente tutto questo non è servito ma sicuramente non giustifica tanto clamore mediatico per criminalizzare una tifoseria e una città intera."

Una vicenda che ha sicuramente fatto parlare tanto, ma a prescindere da critiche e opinioni, è oggettivo e doveroso sottolineare come la Curva Sud fin dai giorni che precedevano la festa ha sempre informato e sensibilizzato tutti i tifosi per far svolgere i festeggiamenti nel rispetto delle regole anti-coronavirus. La città di Reggio deve andare fiera della tifoseria che si ritrova, la quale ha dimostrato maturità e consapevolezza.

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