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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Karate club omaggiato dal Questore, Margherita Trimboli: "Doppia soddisfazione"

Ai microfoni di ReggioToday l'allenatrice e mamma di Emanuele e Federica, vittoriosi nelle competizioni online. Soddisfazione per l'incontro con Maurizio Vallone, insignito del diploma di cintura nera ad honorem

Lo sport come veicolo di valori sani quali il sacrificio, la costanza di rendimento e la voglia di emergere. L'Asd Karate Club Reggio Calabria porta avanti la vera attività fisica, dentro e fuori dalla palestra. Il Covid-19 non ha fermato le competizioni, bensì le ha rivoluzionate. Cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia e anche online, i giovani atleti hanno ben figurato a livello mondiale, tanto da essersi guadagnati un prestigioso incontro con il questore Maurizio Vallone.

Emanuele e Federica Carlo, fratelli di 13 e 8 anni, sono entrati rispettivamente nella top 10 e top 8 del ranking mondiale durante le gare svolte online nei mesi di pandemia. Un risultato, per i nipoti del maestro Santi Trimboli, davvero sensazionale se si pensa all'alto livello dei tornei e le oggettive difficoltà del periodo. 

Il Questore Maurizio Vallone incontra l'Asd Karate Club Reggio Calabria

Lunedì scorso, a competizioni e risultati ormai ultimati, è avvenuto l'incontro con il Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone. La Karate club Reggio Calabria è da sempre vicina alle forze dell'ordine, in modo particolare alla Questura. Motivo per il quale è stato ben accetto lo scambio di onorificenze tra le parti. Felicità e soddisfazione non solo per i giovani Emanuele e Federica Carlo, sicuramente contenti di aver incontrato una figura importante della città, ma anche lo stesso Vallone, insignito del diploma di cintura nera ad honorem per l'accoglienza e la disponibilità.

L'intervista

Terminati i graditi impegni istituzionali, noi di ReggioToday abbiamo raggiunto la mamma e allenatrice di Emanuele e Carlo. La signora Margherita Trimboli ha raccontato che "loro sono figli d’arte, io insegno al Karate club Reggio Calabria e sono stata detentrice dei campionati mondiali fino all’anno scorso. Mio padre è il Maestro, e siamo noti a livello mondiale per aver vinto tanti titoli. Nel periodo del Covid si è fermato tutto. Non si poteva andare in palestra, tutti i ragazzi erano fermi e abbiamo attivato le lezioni webinar. La federazione del karate ha voluto creare, inoltre, le competizioni online sul canale mondiale, dando la possibilità agli atleti in un momento critico di gareggiare in entrambe le specialità in kata forma e kumite."

Quanto è stato difficile svolgere delle gare online?

"Bene o male i ragazzi sono abituati a lavorare con un colpitore. Fin dall’età di 5 anni imparano ad utilizzare così le tecniche specifiche. Sanno che devono arrivare all’avversario senza toccare il palloncino e così si è svolto il kumitè. Il canale di livello mondiale ci ha portato in Grecia, Olanda, Canada, Australia e abbiamo avuto la possibilità di accumulare punti su ogni gara perchè dal primo all’ottavo posto davano un punteggio, creando così un ranking elettronico. In ogni categoria ci sono dai 100 partecipanti in su. Quando si vincono medaglie, si ottengono tanti punti e riuscire ad entrare tra i primi 10 nella classifica mondiale è sicuramente positivo. Adesso i nostri atleti hanno questo bagaglio di ranking.

I miei figli li ho portati in primis a gareggiare online perché potevo allenarli con maggiore frequenza a casa durante la pandemia, oltre alle lezioni di due ore con tutti i ragazzi che già avevo. Registrare un kata non è semplice, è particolare. L’abbiamo fatto in casa nel periodo di marzo/aprile, è stato difficile ma nonostante ciò hanno cominciato a vincere ed imporsi in campionati importanti e sono avanti nel ranking. Non nascondo che, adesso, vengono temuti anche a livello mondiale."

L'incontro con il Questore è andato bene

"La nostra società è vicina a tutte le forze dell’ordine. Quando c’è stata la brutta vicenda dei due carabinieri uccisi, noi abbiamo omaggiato in Questura con una corona. Il questore è molto vicino al Maestro. Ha accolto i due ragazzi, soprattutto considerando questa storia. Hanno fatto sì che la sport non si fermasse. Noi abbiamo omaggiato lo stesso questore dandogli un diploma di cintura nera ad honorem. Ha due figli che praticano il karate ed è stato contento, è competente in ogni settore, anche nello sport. Ai miei figli gli ha parlato come un papà, sapendo anche i sacrifici che lo sport comporta.

Abbiamo voluto portare una nota positiva, a dimostrazione che i nostri atleti possono essere d’esempio a tutti i giovani che praticano sport, perché oltre a gratificare il ragazzo, lo sport forgia il carattere e lo devia da situazioni negative e di questo periodo lo può fortificare ancora di più. Doppia soddisfazione per noi come società, ma anche da esempio a tutti i giovani. Lo sport è anche sacrificio, rinuncia. Chi ama lo sport lo capisce ed è disposto a farlo per ottenere ottimi risultati.”

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