rotate-mobile
Sport Via Erminio Bercarich, 4

Luca Gallo in conferenza stampa: "Jeremy Menez è un calciatore della Reggina"

Il presidente torna per la prima volta al Granillo dopo la conquista della Serie B per il tanto atteso incontro con la stampa. "Io puntavo a vincere subito e l'ho fatto", spiega

I tifosi aspettavano con ansia le parole del grande leader carismatico che ha condotto la Reggina alla rinascita. La ritrovata Serie B, al termine di una splendida cavalcata in C, è stato l’ultimo grande passo verso il completo ritorno di un sentimento passato in secondo piano dopo le difficoltà degli anni passati, ovvero l’amore incondizionato verso gli amaranto.

In un clima di grande felicità e soddisfazione, il presidente Luca Gallo ha incontrato tutti gli addetti ai lavori direttamente al Granillo, per una conferenza stampa a metà tra le conclusioni di un’annata perfetta e i sogni per la prossima stagione. Grande protagonista la Coppa di Serie C appena conquistata, in bella mostra davanti al presidente.

Gallo Luca conferenza-2"Subito dopo la vittoria del campionato - esordisce Gallo - non ho detto nulla, ho fatto l'annuncio per i tifosi però non ho ancora detto nulla sul campionato terminato e la vittoria. Ho pensato di fare una conferenza riassuntiva della stagione appena terminata per riassumere tutto quello che è accaduto durante la stagione vittoriosa della Reggina in campionato. Durante l'anno non ho parlato mai tranne qualche tweet, ho lasciato lo spazio ai veri protagonisti. Ho pensato che adesso sarebbe il caso di parlare. Questo è il principale motivo dopo un anno di silenzio. Mi fa piacere vedere la Coppa che la vedo per la prima volta, è costata tanto sotto tanti punti di vista.

Se riandiamo indietro nel tempo - aggiunge il presidente - andiamo a ricollocare in quel momento storico in cui ho rimesso piedi a Reggio. Il distacco morale e affettivo verso la Reggina delle nuove generazioni l'ho visto quando sono arrivato. La nostalgia che c'era mi dava da pensare. Il sentimento di nostalgia su un qualcosa che è stato e che non poteva tornare. Questo faceva sì che le nuove generazioni pensassero che non poteva più accadere nulla di positivo. I ragazzi che entrano al Sant'Agata, sia che siano bambini o no, devono leggere il marchio 'Reggina 1914' per cercare di cominciare a sentirlo dentro, nelle vene l'appartenenza ad una città, ad un sapore tutto riconducibile a Reggio. Un bambino di Reggio che vuole intraprendere una carriera calcistica non deve pensare di andare in un altro club, deve puntare come primo obiettivo sportivo e sentimentale la Reggina. L'amore calcistico deve essere soltanto uno, un bambino non deve pensare ad un altro club."

La conquista della Serie B

"Aver vinto al primo anno non è importante o lo è, dipende dai punti di vista. Stavo leggendo un articolo sull'ultracentenaria storia del club e parlavano dei tre presidenti che sono riusciti a portare la squadra in Serie B. Uno è stato Foti che ci ha messo 4 anni, Granillo con 5 e Benedetto con 2. Io ho pensato che ci ho messo 1 anno e mezzo, ma 1 per iniziare e finire. Ci ho messo poco perchè ci ho creduto, c'è fortuna ma non l'ho fatto io, l'hanno fatto i calciatori e l'allenatore.

reggina coppa promozione-2Noi venivamo messi in griglia di partenza al quinto posto e questo derivava da me, presidente nuovo e completamente sconosciuto in ambito calcistico. C'erano presidenti più famosi di me, che magari acquistavano calciatori che visto che era acquistato da quel presidente era un grande calciatore. Chi acquistavo io era magari troppo vecchio, rotto o sconosciuto. Questo ha permesso che la Reggina partisse a fari spenti, nessuno ci ha visto arrivare e quando siamo arrivati se ne sono accorti ed era troppo tardi. Cavalcata tutta fatta da soli, vincente e poderosa. Ho dimostrato, con tutta la Reggina, che si può vincere al primo colpo. Quello che dicono che ci vogliono 5-6 anni con un progetto lungo e minuzioso non sempre dicono la verità, dicono cose che fanno comodo dire. Fallire 1-2 anni è facile giustificarlo così. Io puntavo a vincere subito e l'ho fatto.

Non c'è stata una partita che mi ha fatto pensare che saremo potuti andare in Serie B. Nella mia follia da tifoso-presidente, ho sempre creduto che saremmo andati in Serie B. Sperato e creduto contemporaneamente. Non sapevo perchè fossi ottimista, ma ho sempre creduto che la Reggina fosse la squadra più forte. Io ho sempre detto che puntavo a vincere in campionato e salire in Serie B. Ci ho creduto e l'ho detto ogni volta che ho avuto possibilità."

Il momento più difficile

"La gestione di un club calcistico è differente perchè ha due aspetti: sportivo e gestionale. Sull'aspetto aziendale non c'è stato mai un momento critico. La Reggina è una società sanissima, ringraziamo Dio. Dal punto di vista sportivo ho avuto un momento di leggerissima preoccupazione quando abbiamo perso 3-0 a Cava perchè avevo visto una squadra senza quella cattiveria, quella fame che aveva dimostrato durante la stagione. Ho avuto un po' di timore, poi ho parlato con la squadra e con i giocatori più rappresentativi e sono stato rassicurato. Parlai con molta tranquillità, un confronto anche lì sentimentale. Quando si parla di Reggina parto sempre da lì. Poi si superò quel momento, basta vedere le partite straordinarie fatte."

Le divergenze tra società per la promozione

Gallo coppa-2"Se vogliamo parlare del circo che è stato tirato su...un qualcosa di abominevole. Il campionato di calcio di Serie C girone C è stato sospeso sportivamente, ma da quel momento è iniziato un altro campionato che si è dipanato in Lega e lì ho dovuto giocare personalmente. C'è stata la possibilità concreta che il campionato venisse annullato. Sono qui per ringraziare la correttezza e la signorilità del presidente Ghirelli. Sospeso il campionato, sono stato costretto a doverci parlare molto spesso. Ghirelli è stato garante del merito sportivo e insieme a lui il presidente Gravina, altrimenti quello che io ho visto e sentito in certe sedi è stato qualcosa di terrificante. Se non ci fossero stati i personaggi che ho detto, avremmo rischiato grosso."

Gli obiettivi nel prossimo campionato

"Si punta magari ad un campionato di vertice per poter dire ai reggini di gridare ed essere orgogliosi di essere di Reggio. Il 30% del progetto sportivo era la salita in Serie B. Il mio sogno, non ho problemi a dirlo, è di portare la Reggina in Serie A. Io lo so che adesso mi si dice 'perchè dici ste cose, devi dire che cercheremo di stare al passo con gli altri'. Il mio sogno è di andare in Serie A, spero di riuscirci a farlo. Lì arriveremmo al 70% del progetto sportivo, poi c'è un restante 30% e lo tengo per me. Io non posso durare sempre, io sono temporaneo. Il cuore amaranto resta. Sono stati temporanei presidenti molto più bravi di me. Ogni rapporto ha un inizio e una fine. La Reggina è un rapporto solo ed esclusivamente sentimentale, la vedo come una donna. Arriverà il momento che andrò via, non sono venuto qui per speculare. Sono venuto qui solo per una ragione sentimentale, di un qualcosa che risale a tanto tempo fa. Una sorta di espiazione, quando arriverò in Serie A lo dirò e quel giorno avrò fatto quello che dovevo fare."

La maglietta contro il Catanzaro

"Sono stato deferito 45 giorni ed è quello che si da' ad un presidente che non pago ai calciatori. Presumo di aver fatto qualcosa di grave e penso 'hai fatto qualcosa di grave'. Mi è stato detto di tutto, anche da persone che non conosco. Persone che si sono espresse mezz'ora dopo la fine della partita, una settimana dopo la fine della partita. Persone che in occasioni ben più gravi non hanno detto nulla. Io vengo da una città dove l'ironia la fa da padrone. Sono di genitori calabresi ma sono nato a Roma. Abbiamo dei modi di fare differenti, ma io capisco tutti e tutti, ma quello che mi ha dato veramente fastidio sono state le critiche esacerbate della stampa di Reggio. Se fuori da Reggio qualcuno si è fatto girare i zebedei, io lo vedo normalissimo, ma che qui a Reggio possa essersi schierato contro quella maglietta lì a me ha fatto male. Questo a me ha dato fastidio. La Reggina deve essere una squadra antipatica, amata follemente dentro le proprie mura e odiata fuori.

Quest'inverno facevano a gara per dire 'cazzate' sulla Reggina. Io sempre zitto. Vi sfido a trovare una volta che ho detto il nome di un'altra squadra. Tiro fuori quella maglietta lì dove non offendo nessuno, non è diretta a nessuno precisamente, mi arriva di tutto. Che mi arriva fuori Reggio su questo lo sapevo, ma che succede all'intero di Reggio mi ha dato un fastidio terribile. Non si può sentire e vedere. Da lì mi sono allontanato mediaticamente, ma non dai tifosi. Le critiche mosse dalla stampa reggina è un qualcosa che non avevo preventivato e mi è arrivato come un cazzotto. Evidentemente ho fatto qualcosa di grave. Non c'è nessun tipo di problema, ma quella cosa lì mi ha dato fastidio. Ho aspettato un'intera stagione per poter dire questo. La gara fatta da alcuna stampa reggina per andarmi ad attaccare su una maglietta. Mi hanno trattato meglio forse dall'altro lato."

Il centro sportivo

"Facile costruire dove non c'è nulla, è più semplice. Quando si trova il nulla sotto tutti i punti di vista, economici, strutturali e sportivi, qualsiasi cosa fai si nota. Io ho ridato una base al club, che prima non c'era. Non si può prescindere da una casa e la casa della Reggina è il Sant'Agata. Quando l'ho preso, ho trovato il Sant'Agata ridotto in maniera pessima. Era completamente fatiscente. Era difficile fare tutto. C'è voluto parecchio lavoro per metterlo a posto, un investimento importante a livello economico. Tempo, lavoro e soldi. Se prendi una casa diroccata, mezza demolita, per rimetterla su ci vuole tempo e soldi. 10 giorni prima che venisse la squadra, cambiavamo porte, buttavamo materassi fradici e lo facevamo fisicamente. Rendevamo leggermente agibili inizialmente i campi di calcio, a sostituire sanitari, a rendere vivibile la cucina, buttare pezzi di mondezza che c'era all'interno con camion colmi di robaccia tipo discarica. Questo era il Sant'Agata, questo ho trovato. Adesso andate a vedere com'è: è un dato di fatto. Questa è la base di un club. Andate a vedere dove si è partiti, poi ragionateci sopra. Si è partiti dallo zero assoluto. La vittoria del campionato della Reggina è un'impresa se si pensa da dove si è partiti."

Il Granillo

"Lo stadio è un progetto, un pensiero che deve prendere forma in qualcosa di solido, vivibile e vedibile. Pensiero da tramutare in qualcosa di reale, non si può soltanto ridurre ad un bando pubblico. Bisogna sognarlo, ma lo stadio della Reggina ci sarà e sarà un investimento importante, un regalo che si farà alla tifoseria e alla città tutta. Ci sono varie situazioni in ballo sullo stadio che magari si sarebbero già dipanate conseguentemente ad alcune decisioni già prese e fermate dal lockdown. Adesso è una macchina lenta da far ripartire ma ripartirà.

Ci sono state due società, uno il credito sportivo a venire qui e ha fatto un resoconto, poi altre due società che hanno visto il Granillo e l'hanno giudicato un impianto con ottime potenzialità, con concezione moderne. Si può fare un ottimo lavoro, rendendolo molto bello. Adesso ci sarà un'altra società che verrà a fare un sopralluogo. Non si è fatto passi avanti sul procedimento già iniziato solo ed esclusivamente per il lockdown."

Il Var da installare

"Bello parlare di Var. Se passiamo da alcuni campi dove ha giocato la Reggina quest'anno con patate piantate e canne innocenti dove i tifosi si arrampicava, parlare di Var è qualcosa di bello e penso piacerà alla tifoseria della Reggina. Qualche altra squadra non parlerà di Var e continuerà a giocare in campi come quelli. Per rendere il Granillo agibile alla Serie B ci sono determinati lavori che deve fare l'Amministrazione comunale. Ne abbiamo già parlato con il Comune e verranno fatti questi lavori qui, è in programma anche perchè sennò non si potrebbe giocare al Granillo."

L'acquisto della Reggina

"Io non ho nulla contro la famiglia Praticò e contro Mimmo, persona perbene e molto di cuore. Persona con il quale mi sono trovato a parlare prima dell'acquisizione della Reggina. Quando fai un acquisto al buio, una pentola senza visionarla, l'errore è stato il mio. Tu devi vedere quello che stai comprando, non puoi prendere una cosa al buio. La conseguenza del tuo acquisto è che non sei preparato a vederlo. Se tu ti fai trascinare dal cuore e dal sentimento, fai un errore enorme. Alzi il coperchio e trovi quello che trovi. Prima guardi cosa c'è e poi la richiudi e decidi. Il resto che ne concerne è una normalissima compravendita. Quando si va su questi campi qui a me interessa poco. Vedo il calcio come qualcosa sentimentale, meno la parte economica. Se perdo entusiasmo per la squadra, se vedo che il calcio incomincia a sembrarmi come qualcosa di imprenditoriale, esco. Ho solo messo senza prendere nulla, in Serie C non c'è ricavo, è una costante emorragia economica. Se io fossi andato a vedere quel lato lì, su certe cose preferisco soprassedere. Le ragioni verranno portate in altre sedi e si valuterà."

Toscano e Taibi

"Il mister è una persona molto diretta, quello che pensa dice. Quando ti trovi di fronte un uomo così, che vuoi di più dalla vita? Se ti sorride vuol dire che sta bene con te. Molto semplice e bello aperto e uno così dove lo trovi? Toscano è una persona leale, come Taibi. Sono uomini che, al di là della stagione, puoi essere d'accordo o no con loro, ma dal punto di vista umano che cosa vuoi dire? Toscano non è mai stato in discussione, ha fatto a pezzi il campionato di Serie C."

Mercato

"Menez? Non lo conosco. Il dilemma tra prendere giocatori buoni o affermati è l'esigenza di prendere grandi giocatori. Che siano giovani o no è molto marginale. Chi verrà preso verrà preso in concerto con mister e direttore sportivo, poi mi dicono il calciatore da dover prendere e vado a vedere il punto di vista economico ed aziendale. Quello che compete la parte tecnica è che sono loro a scegliere chi inserire in rosa. Non ci sono giocatori giovani o affermati su cui puntare, ci sono giocatori bravi e forti."

L'annuncio tanto atteso

"Il calciatore francese Jeremy Menez è un calciatore della Reggina, contratto triennale. Il 26 giugno alle ore 12 arriverà all'aeroporto di Catania. Alle 14 arriverà al porto di Messina, alle 15 su un catamarano di 12 metri battente bandiera amaranto, arriverà al porto di Reggio. Il 27 giugno di sabato verrà presentato agli organi di stampa alle ore 15. Ci sarà la conferenza stampa di presentazione. Alle 17 per i tifosi starà allo store della Reggina per chi volesse fare una foto o un ricordo. Per questo io prego chi volesse venire della tifoseria di fare attenzione ad un comportamento consono all'emergenza Covid. Ci sarà il supporto della polizia municipale  messa a disposizione dal sindaco. Le persone che verranno, cerchiamo di mantenere il distanziamento. Cerchiamo di non fare agglomerati. Il 27 la sera porteremo Menez ad un ristorante qui a Reggio 'La luna ribelle'. Albergherà in un nostro sponsor 'Luxury bed&breakfast". Campione internazionale che ha giocato in società come Milan, Roma e Psg. Questo è un regalo che io faccio alla tifoseria e alla città di Reggio, il regalo che faccio per la promozione." 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Luca Gallo in conferenza stampa: "Jeremy Menez è un calciatore della Reggina"

ReggioToday è in caricamento