Reggina-Vicenza, la probabile formazione amaranto: che sia il momento di Denis?
I dubbi per la sfida del Granillo. In attacco l’argentino scalpita, ma è forte la candidatura di Montalto. Possibili cambi in difesa, vicino anche il ritorno di Folorunsho dal 1' sulla trequarti
Partite ravvicinate, giocatori in forma e ballottaggi possibili praticamente ovunque. Vigilia piena di contenuti quella di Reggina-Vicenza che, nonostante la conferenza stampa anticipata di un giorno, riempie le ore che ci separano dalla partita con la lettura delle possibili scelte amaranto oggi più incerte che mai.
Proprio la conferenza di Marco Baroni ha, se vogliamo, aumentato i dubbi e quei punti interrogativi che si vanno a disseminare in ogni zona nel campo. Tutto converge lì, però, dove i tifosi ripongono le maggiori speranze. Si tratta chiaramente dell’attaccante, ruolo in cui German Denis non ha una maglia da titolare ormai dal 5 dicembre 2020 (65’ giocati e un gol su punizione decisivo nel 2-1 al Brescia) e la voglia di rivederlo dal 1’ è praticamente incontrollabile. Sarà la volta buona? Difficile immaginarlo, ma serve andare per gradi.
Le assenze
A mancare all’appello sono i soliti noti, ovvero Faty e Kinglsey. Entrambi fermati da guai fisici, non saranno della partita, insieme alle due scelte tecniche Rossi e Gasparetto.
Le note positive di quelle che ti fanno alzare in piedi per una standing ovation sono legate quasi tutte a Folorunsho, pienamente recuperato dopo la distorsione alla caviglia destra. C’è gloria, in tal senso, anche per Menez adesso a disposizione dopo un piccolo problema muscolare che l’aveva tenuto fuori nella doppia trasferta veneta.
Le certezze
Poche, anzi, più giusto scrivere al singolare. La certezza, quella soddisfacente che non lascia possibilità di capovolgimenti di fronte o colpi di scena. Nicolas in porta e su questo ci si può dormire tranquilli. E la prima linea di difesa? Ecco, da qui bisogna aprire il libro dei dubbi e cominciare a leggere attentamente le varie logiche e supposizioni.
Tutto aperto o quasi
La Reggina viene da due partite in cinque giorni e domani sarà alla terza in dieci. Chi ha giocato sempre o quasi è, per forza di circostanze, in dubbio. Perchè? L’ha spiegato più volte in passato lo stesso Baroni. “Per la mia esperienza in questo campionato è più la terza partita dove hai bisogno di recuperare”, profetizzava l’allenatore alla vigilia di Reggina-Brescia, seconda di tre impegni senza stop. Allora viene fuori una possibile titolarità di Loiacono e Dalle Mura al posto di chi in campo ha sempre figurato nelle ultime uscite, ovvero Stavropoulos e Cionek. E proprio in un altra vigilia – quella pre Venezia - l’allenatore amaranto spiegava: “Dalle Mura può dare un contributo specialmente nell'ottica delle tre gare ravvicinate.” Il discorso sembra calzare a pennello contro il Vicenza e almeno un cambio qui bisogna aspettarselo.
Dal centro ai terzini, Lakicevic a destra è più stabile di altri anche perché lui a Cittadella ha riposato lasciando spazio a Delprato. Chi, invece, è stato utilizzato poco risponde al nome di Daniele Liotti, ma da spodestare si ritrova un cliente scomodissimo come Di Chiara, fondamentale in entrambe le fasi e farlo accomodare in panchina non è un gioco da ragazzi.
La mediana potrebbe nuovamente essere affidata al solito duo Crisetig-Crimi. “Solito” nemmeno tanto, però, visto che a Cittadella ha riposato il centrocampista messinese per far posto a Bianchi. Tutto rientra, comunque, nella logica delle tre partite vicine.
La grande e tanto attesa novità è sulla trequarti, dove Folorunsho si prepara ad indossare con fierezza quella maglia da titolare che l’ha sempre contraddistinto prima dell’infortunio. Vero che Edera ha colpito positivamente nella stessa posizione, ma il non ritorno dell’ex Bari dal 1’ appare una rinuncia troppo grande da compiere.
Edera è il filo conduttore che ci porta sugli esterni, posizione in cui potrebbe ritornare perché la sua velocità, mista a capacità di saltare l’uomo e trovare l’area di rigore sono caratteristiche che possono e devono fare la differenza. La fascia opposta, a destra, vede Rivas come il più quotato. Poco utilizzato nelle trasferte venete – visto il rientro post Nazionali – adesso sembra arrivato il suo momento. Bellomo e Situm, anche più di Menez, dalla panchina la differenza la possono sempre fare.
Eccoci qua adesso, nel discorso che tutto ha aperto e tutto chiude. L’attacco, posizione di campo in cui Baroni in conferenza ha abilmente mischiato le carte in tavola chiamando in causa Denis. Più la fisicità di Montalto o la velocità di Okwonkwo? Qui il mister ha parlato anche di German, lecito e doveroso farlo, ma sarà la sfida di domani a cancellare l’oculata gestione che lo stesso allenatore fiorentino ha abilmente portato avanti con l’argentino? Difficile. Più probabile, ma comunque non scontato, sia stato un tentativo di dribblare la domanda, anche perché a gara in corso un’arma come El Tanque - letteralmente carrarmato in spagnolo ma i tifosi lo sanno già - può risultare letale. Dunque per caratteristiche la partita di domani chiama in causa Montalto che può e deve determinare.
La probabile formazione della Reggina (4-2-3-1): Nicolas; Lakicevic, Dalle Mura, Cionek, Di Chiara; Crisetig, Crimi; Edera, Folorunsho, Rivas; Montalto.