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Reggina, Mastour: "La squadra è forte e unita, non ce ne sono molte così"

Il giovane e talentuoso giocatore amaranto, in attesa di esprimersi nuovamente in campo, ha spiegato alla Tv del club che "nel ruolo di trequartista ci sono giocatori forti e il mister ha fatto le sue scelte"

L'ampia rosa della Reggina aveva ancora qualcosa da mostrare prima dello stop del campionato. Le giornate che mancavano alla fine della stagione potevano rappresentare la grande opportunità per un giocatore come Mastour, pronto ad esplodere e dimostrare tutto il suo grande talento.

Ci sarà tempo per ammirarlo in campo e vederlo protagonista con la maglia amaranto magari in categorie superiori, ma adesso lo stesso giocatore si concentra su quanto fatto e sui primi mesi in città. Intervenuto alla Tv ufficiale del club, Mastour ha affrontato diversi temi interessanti.

L'arrivo a Reggio

"La trattativa è nata tramite i miei agenti e il direttore Taibi. Quando ho sentito l’interessamento della Reggina ho accettato questa nuova sfida per me e mi hanno subito accolto con un progetto e un’idea grandissima ed ero onorato di questo."

Caratteristiche di gioco

"Sono molto mobile, posso giocare a sinistra e a destra o dietro le punte. Se mi devo identificare in un ruolo dico trequartista, mi è sempre piaciuto. Molte volte dipende dai moduli di gioco dell’allenatore e delle idee perché mi è capitato spesso di fare l’esterno, giocare come seconda punta. In base alla modalità di gioco mi adatto."

L'attuale stagione

"Io quando sono arrivato in questa squadra, ho subito visto qualcosa di diverso. Ho visto un’etica di lavoro incredibile e il mister ha trasmesso tutto ai giocatori che sono volenterosi di dare tutto. La squadra è forte e unita e squadre così non ce ne sono molte. Ogni giorno imparavo e miglioravo da loro. Siamo tutti unici e abbiamo dei pregi. Un giocatore del calibro di Denis lo guardi con un occhio di riguardo, è di un altro livello. Il mister ci tiene tutti sul pezzo, ha vinto molte partite con i cambi e nella lettura è molto bravo. Ti dà una grinta che pochi allenatori riescono a dare.

Nel ruolo di trequartista ci sono giocatori forti e il mister ha fatto le sue scelte. Chiaramente io ero pronto, lavoravo duro e aspettavo una chance. Prima o poi arriverà. In Serie C si guarda più altro rispetto alla tecnica e all'estro, quindi la fantasia viene un po' messa da parte e bisogna essere più concreti e meno belli. Sicuramente in categorie superiori, la qualità è la parola d'ordine."

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