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Viola, inizia l’era Bolignano: "L'obiettivo è di vedere il PalaPentimele sempre più gremito"

La Marina del Porto Bolaro ha ospitato la presentazione del nuovo coach. Ampio spazio dedicato anche al suggestivo nuovo logo della squadra. Si lavora per "regalare alla città una squadra degna dei colori che porta"

Si parla di Serie B ed è tutto più dolce. Il parquet è ancora lontano, ma la Viola ha già saggiamente iniziato la pianificazione per una stagione di prospettive e ricca di avventure da vivere. Al comando della squadra ci sarà un uomo competente e perfetto per la piazza reggina: Domenico Bolignano.

Il coach reggino, ufficializzato quattro giorni fa come nuovo allenatore neroarancio, ha raggiunto la Marina del Porto Bolaro per presentarsi in conferenza stampa. Temi caldi da affrontare con le parole e logo nuovo di zecca da ammirare con gli occhi per una mattinata interamente dedicata ad una Viola rinata e pronta a sognare in grande.

Il presidente Laganà

Immancabile le parole del patron neroarancio, il quale ha spiegato i motivi della decisione: "Ritorno in B di coach Bolignano è un'emozione che arriva dopo un anno. Il ritorno è voluto, non è stato a caso e ha coniugato una serie di elementi presenti nel coach: la passione, la voglia di migliorarsi ma soprattutto la razionalità. Uno degli elementi che ha condizionato la scelta di Bolignano è l'umanità. Siamo arrivati a lui per queste caratteristiche, lui le rappresenta tutte. Ha voglia di stare vicino ai giocatori e ai propri tifosi, è un reggino doc del basket.

Siamo una società dove quest'anno è importante, anche se difficile dal punto di vista della gestione. Siamo una famiglia molto unita, ho il piacere di vedere tanti tifosi e molti nuovi soci che si sono avvicinati. Noi non mettiamo pressioni, vogliamo crescere lentamente costruendo qualcosa di solito: ecco perchè coach Bolignano. Ad un certo punto abbiamo detto 'è il coach che fa per noi'. Gli auguriamo di creare insieme a noi in progetto che lo veda sempre più coinvolto. La nostra è una società neonata ma con delle basi solidissime. In pochi incontri con lui ci siamo capiti subito."

Come procede l'organizzazione societaria?

Negli ultimi tre mesi non ci siamo mossi solo sulla ricerca del nuovo coach. Ha lavorato alla trasformazione dal dilettantismo al professionismo. La situazione richiede degli adempimenti burocratici. Bisogna presentare un bilancio trasparente in modo da essere accettato e questo passaggio avverrà a breve. Questo consentirà l'ingresso dei nuovi soci che formeranno la struttura iniziale. Non è che abbiamo aspettato questo incontro per dialogare con loro, ma ci sono stati dei contatti frequenti presentato il bilancio precedente che era in ordine e non aveva debiti. Tanti soci si sono proposti con entusiasmo e con loro questa società costruirà qualcosa di meravigliosa. Speriamo di dare l'annuncio entro il 31 di luglio o i primi di agosto per la trasformazione. La società ha già in essere una strategia, che è quella di dare mandato all'allenatore e al gm di fare quello che ritengono più opportuno. Il club vigilerà."

Capitolo strutture

"Noi abbiamo bisogno della casa della Viola, del PalaCalafiore, di tutto quello che è legato alle nostre attività sportiva. Abbiamo fatto i primi passi che abbiamo pensato di compiere attraverso l'incontro con il sindaco Falcomatà, il quale ci ha rassicurato sulla voglia di voler rappresentare la città anche con la Viola ma ancora ad oggi non abbiamo avuto certezze e riscontri se non quelli di un PalaCalafiore che si sta ristrutturando e su un Modena che tace. Spero che ci diate una mano in questa direzione."

Giuse Barrile

Impegnato nel costruire la squadra, è intervenuto anche il gm: "La volontà era di entrambi, per Domenico la Viola è una casa ed è stato semplicissimo. L'operazione di mercato più facile della mia storia sportiva, ci siamo incontrati in un attimo. Voglio semplicemente ricordare che il percorso di Bolignano alla Viola inizia da ragazzino. La prima volta che abbiamo collaborato insieme è stato subito dopo la fine del percorso della Viola nel 2007. C'era un Modena da salvare che riguardava il settore giovanile. Lui era lì presente per salvare tutto quello che si era costruito negli anni precedenti. Ci siamo conosciuti in maniera significativa.

L'impegno sociale sui giovani reggini, che è il più importante per svolgere il proprio ruolo in maniera completa, ha portato anche dei risultati tecnici importanti. Questa conoscenza mi ha aiutato a trovare l'entusiasmo e la voglia di affrontare con maggiore entusiasmo nella stagione. Stiamo lavorando alal squadra e siamo avanti per alcuni giocatori e a breve ci saranno novità. Il percorso è di costruire una squadra che punti a darci delle belle soddisfazioni e facci innamorare nuovamente della pallacanestro nazionale."

Come procede il lavoro nel mercato?

"Genovese? Spero possa essere un annuncio nei prossimi giorni, è un giocatore importante ed è stato nel nostro taccuino. Giocatore rodato e pronto per questo campionato. Una società ha il dovere di non anticipare nulla per due motivi: i giocatori devono essere pagati e mettere in giro notizie solo sulla base della ricerca significa lievitare il prezzo. La seconda la raccolto attraverso una storia del 2001. Quando venne a Reggio Carlos Delfino si cerca di inserirlo a campionato iniziato. Doveva firmare per gli anni successivi e al momento dell'accordo eravamo in 10 nella stanza. Quando ci fu questa firma molto sofferta, con abbracci e festeggiamenti. Tutto è stato documentato e sono partite le polemiche. Prima di avere le carte in regola, non è interesse della società dire nulla. Quando avremo tutto in mano, diremo tutto. Genovese è solo il primo obiettivo, spero ci siano altre notizie in settimana."

Si lavora su profili verdi?

Nel basket è difficile programmare partendo dai giovani. L'anno scorso abbiamo portato Marco Prunotto e abbiamo ricevuto l'assenso della sua società e dovremmo averlo anche per quest'anno, quindi è difficile costruire sui giovani fino a quando non raggiungono una certa età per poter firmare contratti pluriennali. Nel contesto della costruzione di percorsi di questo tipo, bisogna tenere conto di queste regole che limitano. Oggi quella che lamentiamo maggiormente è che non sappiamo quando inizierà il campionato, non abbiamo certezze degli impianti da giocare, se sarà porte aperte o chiuse. La federazione dovrebbe darsi una mossa sotto questo punto di vista."

Franco Calafiore

Spazio, in aggiunta, anche alla parole del segretario: "Convinto dalla bontà del presidente Laganà ho ripreso con molto entusiasmo e sarò a disposizione per qualsiasi cosa possa servire per risolvere qualche problemini, impegnarmi per cercare nuovi soci ed assistere i ragazzi facendo in modo che non manchi nulla. Un in bocca al lupo al coach e speriamo che questa sia una stagione di conferma per quanto fatto nell'anno precedente. Tutti insieme si può anche vincere."

Il coach Bolignano

Il protagonista della giornata è, però, il nuovo allenatore. Fin dalle prime battute, l'allenatore non ha nascosto tutta la sua soddisfazione ad essere ritornato a Reggio: "Le motivazioni e l'orgoglio che mi hanno spinto ad accettare questa sfida in una città che conosco abbastanza bene è grandissima, ma soprattutto spinto dal presidente Laganà e da Barrile che mi hanno voluto fortemente. L'emozione è tante, far parte della squadra della propria città è un momento d'orgoglio. So benissimo che questa è una società di grande tradizione e nuova. Ha un grande passato, importante però oggi siamo qui per parlare di presente e credo sia più importante.

La società è strutturata e ha motivazioni per far bene e crescere. L'obiettivo principale è di fare un percorso insieme, normale che da professionista è di vedere il PalaPentimele sempre più gremito. I risultati siano proprio questi, del coinvolgimento e cercare di fare i migliori risultati possibili in campo. Ci siamo accordati in un attimo perchè quello che mi hanno trasmesso ci ha portato subito a prendere questa decisione per me importante. Sono tornato qui perchè ho voglia di far bene e portarmi dietro tutta la comunità reggina per quello che è un progetto importante.

Che tipo di roster vorrebbe?

"Voglio una squadra abbastanza combattiva, 'da battaglia' con qualità tecniche e umane, che riesca a far gruppo molto velocemente. Mi aspetto che si tiri il massimo dal lavoro settimanale e che possa crescere nel tempo per entusiasmare gli appassionati. I risultati sono importanti, ma per chi viene al palazzetto credo sarebbe bello vedere un bel gioco.

Le squadre che ho allenato in questa categoria sono sempre state abbastanza aggressive dal punto di vista aggressivo, che hanno fatto del gioco di squadra un marchio di fabbrica con giovani promettenti. I dati dicono che i giocatori che ho allenato giocano per squadre più importanti. L'idea parte da qui per quanto mi riguarda. Bisogna distinguersi in campo attraverso l'agonismo. Se riusciremo a beccare giovani per farli esploderli, credo sia uno degli obiettivi."

La gestione del gruppo della scorsa stagione

"Conosco tutti i giocatori dell'anno scorso perchè sono passati dalle mie 'grinfie' quando erano ragazzini. Le valutazioni le stiamo facendo insieme alla società. Stiamo lavorando a stretto contatto per regalare alla città una squadra degna dei colori che porta."

Come si sta portando avanti l'attuale mercato?

"Squadra che va miscelata con certezze e futuribilità. Il campionato è particolare e una squadra senza esperti non avrebbe possibilità di crescita. Gli under hanno necessità di giocare in torneo senior. Devono tutti avere caratteristiche umane importanti per mettersi a disposizione della società. Questo è uno degli obiettivi e abbiamo discusso all'inizio. La fase di mercato si sente tanto, noi siamo sul pezzo e stiamo andando con i piedi di piombo. Sicuramente ci saranno dei senior che caratterizzeranno la squadra e faranno da faro a chi metteremo accanto."

Che tipo di caratteristiche deve avere la sua guardia?

"A me piacciono le squadre che difendono tanto, ma si vince facendo più canestri e abbiamo necessità di giocatori che abbiamo un potenziale tecnico importante. La guardia deve avere delle qualità cestistiche importanti, con i cosiddetti punti nelle mani."

Cosa pensa della stagione passata della Viola?

"L'anno scorso è stato fatto un grandissimo lavoro da parte della società. Ho apprezzato il modo di dover comunicare all'esterno cosa si faceva. Sul campo è arrivato un ottimo risultato, con una squadra molto attrezzata per poter andare avanti nelle fase successive con partite molto più insidiose. Era una squadra progettata per vincere gli spareggi. Non devo dire io chi è Paolo Moretti, lo conosco benissimo e lo ringrazio per il lavoro fatto. Ha creato quell'entusiasmo che oggi mi ritrovo e da lontano già lo percepisco."

Ci sono analogie con la sua ultima esperienza?

"Oggi dire che vieni a Reggio Calabria c'è una storia dietro che ti aiuta. Il budget lì era ridotto e le squadre sono state fatte pure per esigenze di mercato. Dovevi stare a quello che era il momento. Il paragone è che vorrei l'entusiasmo del primo anno e la struttura della squadra, dove sfiorammo un'impresa clamorosa, poi vorrei il gruppo della passata stagione che è stato super dal punto di vista delle persone disponibili al lavoro. Vorrei un mix tra la parte più tecnica e giovanile del primo anno e la parte di carattere dell'ultimo."

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