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VIDEO | Le banconote per oltre due milioni protette dal cellophane e nascoste in un garage

Le mazzette da cinquanta euro, al termine delle operazioni di conteggio della guardia di finanza, hanno fatto segnare un totale di 2 milioni, 101 mila e 580 euro

Oltre due milioni di euro in mazzette da cinquanta euro custoditi dentro due trolley da viaggio. E' stata questa la scoperta fatta dagli uomini della guardia di finanza del comando provinciale reggino, coordinati dal colonnello Maurizio Cintura, durante le operazioni di sequestro portate a compimento di un imprenditore reggino.

Il denaro, protetto anche con del cellophano, era stato nascosto dentro un garage nella dispobilità dello stesso imprenditore. In tutto dentro le due valigie i finanziari hanno contato 2 milioni, 101 mila e 580 euro. Anche questo denaro è stato posto sotto sequestro come disposto dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria.

La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria - allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito - disponeva l’applicazione della misura di prevenzione del sequestro del patrimonio riconducibile al proposto nonché al rispettivo nucleo familiare - per un valore complessivo stimato in circa 3,5 milioni di euro - costituito dall’intero compendio aziendale di 3 società di capitali, quote di un’ulteriore società, 1 fabbricato, 2 terreni, beni mobili, rapporti bancari e finanziari e relative disponibilità.

L’attività di indagine è stata indirizzata alla ricostruzione delle acquisizioni patrimoniali effettuate dall’anno 2000 all’anno 2020, verificando - attraverso una complessa e articolata attività di accertamento e riscontro documentale - il patrimonio nella disponibilità del medesimo, direttamente o indirettamente, il cui valore, secondo gli inquirenti, risultava essere decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dell’imprenditore.

L'imprenditore, finito sotto la lente d'ingrandimento della Dda nell'ambito dell'operazione "Adrea Doria", allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità - è stato rinviato a giudizio per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, nonché per il reato di trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla finalità di agevolare l’attività della ‘ndrangheta ed in particolare della cosca Labate, attiva a Reggio Calabria.

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