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Sabato, 27 Aprile 2024
Verso la manifestazione di interesse

Reggina sempre col fiato sospeso, adesso spunta anche l'ipotesi di una fusione

Lamberti Castronuovo: "Bisogna soffrire quest'anno per rilanciare la squadra e risalire nel calcio che conta"

L'incubo ancora non è finito per i tifosi amaranto. Hanno sofferto e hanno visto la caduta della Reggina, fuori dal grande calcio italiano. Adesso devono ripartire dalla serie D ma a pochi giorni dallo scadere della manifestazione di interesse all'avviso del Comune di Reggio Calabria, manca la società.

Il 7 settembre, alle ore 13,  è il termine ultimo e delle quattro cordate inizialmente interessate all'acquisizione della Reggina, adesso ci sarebbe solo quella milanese che si tira dentro anche Massimo Taibi ed Emanuele Belardi. Ma nulla è ancora certo. 

Di certo c'è che l'ex attaccante della Reggina Nicola Amoruso ha già annunciato di non partecipare perché "non c'erano i presupposti per presentare un'offerta". Non ci sono infatti solo i 400.000 euro da pagare per l'iscrizione al campionato dilettantistico ma anche e sopratutto da mantenere la squadra durante il campionato. Ci vogliono soldi, molti soldi e gli imprenditori lo sanno bene.

Per questo mentre Massimo Taibi in conferenza stampa conferma ancora la sua disponibilità ad essere a fianco della maglia amaranto, e ricorda che c'è un gruppo milanese disposto a farsi avanti ecco che l'imprenditore Eduardo Lamberti Castronuovo, a ReggioToday, conferma che c'è stata oggi una riunione con il presidente di Confindustria Domenico Vecchio e con il presidente della Camera di commercio Ninni Tramontana per capire cosa fare. 

"Siamo in costante dialogo con altri imprenditori, tutte persone serie, - conferma Lamberti Castronuovo - e l'idea che sta prendendo corpo è quella di unirsi ad un'altra squadra che è già iscritta al campionato di serie D ma che ha difficoltà economiche (forse il Locri ndr) e cambiando il nome e il logo, aggiungendo Reggio Calabria, ci consenta di ripartire. Questo vuol dire avere il tempo di riorganizzare la nuova Reggina. Adesso, in così breve tempo, è molto difficile fare una squadra e fare un campionato di buon livello". 

"C'è da capire una cosa: la Reggina è morta, l'hanno ammazzata e adesso non è il tempo di "piangere il morto" ma di fare qualcosa. Noi ci siamo per amore verso la città, per Reggio Calabria. Ma siamo imprenditori e ragioniamo con razionalità. Servono tanti soldi e non bastano ventiquattro ore per mettere insieme le cose. C'è da puntare sui giovani e investire sulla scuola calcio". 

Poi aggiunge Lamberti: "Tra poco avrò un colloquio con Taibi, penso anche che se uniamo le forze potremo tentare di far rinascere la Reggina. Bisogna guardare al futuro, ai prossimi anni. Adesso, quest'anno, ci sarà solo da soffrire e mantenere la voglia di risalire nel calcio che conta".

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