Presentazione progetto “The Blue Growth Farm”,coniuga sostenibilità ambientale e allevamento ittico
“The Blue Growth Farm”, sostenibilità ambientale e allevamento ittico si danno appuntamento l’11 settembre presso la sala Santa Barbara della Direzione marittima di Reggio Calabria per la presentazione del progetto coordinato da Rina in collaborazione con il laboratorio naturale di ingegneria marittima Noel dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
In uno scenario in cui la pesca intensiva e i cambiamenti climatici mettono a dura prova disponibilità di proteine per soddisfare l’aumento della popolazione mondiale (che nel 2050 potrebbe toccare i 9 miliardi), il futuro dell’industria ittica non può che passare dagli allevamenti.Secondo l’ultimo rapporto Fao (l’Organizzazione Onu per il cibo e l’agricoltura), il consumo di pesce pro capite a livello mondiale supera i 20 kg all’anno; solo qualche decennio fa, negli anni ‘60, la media era poco meno di 10 kg a persona. Il settore dell’acquacoltura ha contribuito in modo considerevole a sostenere l’impennata della domanda di pesce, aiutando a ridurre il numero di animali selvatici catturati dai pescherecci. Ma anche quest’attività non è priva di aspetti problematici: ad esempio, gli allevamenti sulla terraferma o in prossimità della costa devono far fronte ad innumerevoli vincoli economici, socio-politici ed in particolare ambientali, laddove il rischio di eutrofizzazione indotto sull’area costiera ne impedisce l’ulteriore crescita.
Una possibile soluzione è lo sviluppo di allevamenti offshore in mare aperto, dove la qualità dell’acqua, a causa delle maggiori correnti marine, è più salubre. Al fine di rendere sostenibile il processo produttivo, è necessario unire all’acquacoltura altre attività, come la produzione di energia rinnovabile.
Lo scopo è costruire piattaforme offshore multifunzione energeticamente indipendenti grazie alla combinazione di energia eolica (generata da una turbina da 10 megawatt) ed energia proveniente dal moto ondoso (fornita da convertitori a colonna oscillante) prodotta a bordo. L’ampio pontile, che consente di ospitare un complesso assieme di sistemi e mezzi integrati, verrà realizzato assemblando cassoni di cemento prefabbricati resistenti alla corrosione e a basso indice di manutenzione. Questi elementi costruttivi, una volta concluso il loro ciclo di utilizzo sulla piattaforma, potranno essere riutilizzati in altre attività marittime, così da garantire un valore aggiunto alla sostenibilità ambientale dell’iniziativa.
Per effettuare test approfonditi su questa struttura innovativa e per verificarne le potenzialità, il laboratorio naturale di Ingegneria Marittima di Reggio Calabria (Noel) condurrà test sperimentali su un prototipo in scala ridotta, che sarà allestito nel settembre 2020. La piattaforma sperimentale sarà visibile dal pubblico: un’ottima occasione per sensibilizzare la comunità sui temi dell’impatto ambientale dell’allevamento ittico e per incoraggiare l’accettazione sociale di questo tipo di attività, presentando una risposta concreta alla necessità di soddisfare la domanda di prodotti alimentari e di energia sostenibile, rispettando allo stesso tempo l’ambiente marino.
Ulteriori informazioni sul progetto The Blue Growth Farm sono disponibili sul sito web www.thebluegrowthfarm.eu. Per partecipare all’evento dell’11 settembre a Reggio Calabria è disponibile una registrazione gratuita a questo link: https://www.eventbrite.co.uk/e/the-blue-growth-farmbgf-incontro-con-le-parti interessate-tickets-69010725939.
Il progetto The Blue Growth Farm, nato nell’ambito del piano di sviluppo dell’Unione Europea Horizon 2020, ha visto la partecipazione di numerosi partner industriali e accademici provenienti da tutta Europa. Oltre a Rina e all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, hanno portato il loro contributo l’Università di Strathclyde (Gran Bretagna), Fincosit (Italia), Safier Ingegnerie (Francia), Sagro Aquaculture Limited (Cipro), Chlamys (Italia), la Scottish Association for Marine Science (Gran Bretagna), Wavenergy.it (Italia), l’École Centrale de Nantes (Francia), la Fundacion Tecnalia Research & Innovation (Spagna), il Politecnico di Milano (Italia) e Ditrel Industrial (Spagna).