Parco della Memoria, simbolo in ricordo di una tragedia
Non è il terremoto che uccide ma l’edificio che crolla: ricordare, prevenire, intervenire. Questo lo scopo del Dialogo sull’architettura del ricordo che si svolgerà mercoledì 29 gennaio nella sala S. Giorgio al Corso di Reggio Calabria durante il quale sarà presentato il "Parco della Memoria” di San Giuliano di Puglia, progetto del 2006 realizzato nel 2011, per non dimenticare le vittime del crollo della Scuola Francesco Jovine a causa del terremoto del 31 ottobre 2002. Presentazione a cura di Santo Marra, architetto dello studio Susarch di Reggio Calabria, iniziativa organizzata dal Cis Calabria .
“Dopo tanti anni è la prima volta che lo presento pubblicamente – dichiara l’architetto Marra - perché è un progetto che non si sarebbe mai dovuto realizzare, nessuno mai avrebbe voluto realizzare, quella scuola non doveva crollare. Provo sempre grande tristezza a parlarne, piuttosto cerco di farlo con il massimo rispetto per il dolore dei familiari dei bambini di San Giuliano.” Ad introdurre saranno: Loreley Rosita Borruto (presidente Cis Calabria - Centro internazionale scrittori della Calabria) e il professor Ottavio Amaro (direttore generale Università Mediterranea).
Il terremoto del 31 ottobre 2002 colpì il Molise con epicentro San Giuliano di Puglia in provincia di Campobasso. Ventisette bambini e la loro maestra morirono per il crollo della Scuola Elementare Francesco Jovine. Altre due persone in circostanze diverse, anziane, forse per lo spavento. L'edificio non era a norma, la verità giuridica è che il crollo della scuola è responsabilità umana, non è, purtroppo, destino isolato. Gran parte del patrimonio edilizio dell'Italia è sismicamente inadeguato. Dopo la tragedia, le iniziative di solidarietà si sono moltiplicate e, insieme ai soccorsi, hanno dato una positiva dimostrazione di tempestività.
Tra tutti, anche il Cna (Consiglio nazionale degli architetti), ha voluto un simbolo per ricordare la tragedia e ha promosso un concorso di architettura, che si è poi svolto nel 2006. “La partecipazione al concorso è stata tutt'altro che semplice, anzi tormentata – sottolinea l’architetto Marra - specialmente doversi confrontare con il tema del ricordo, dell’elaborazione del lutto, in una tragedia che si era prolungata oltre l'evento, in forme contro natura come la sopravvivenza ai propri figli.”
Il progetto vincitore, nato da una collaborazione italo-spagnola Sudarch Reggio C. + MN Madrid, è stato scelto tra 201 proposte: il Parco della Memoria come opera d’arte totale, uno spazio psichico sovrapposto ad un luogo fisico, interattivo in quanto polisensoriale, a basso impatto perché fa ricorso a misure compensative e a principi di risparmio energetico, land art, paesaggio e soprattutto lighting design. Questo è stato lo sforzo di significato del progetto, che, insieme agli elementi simbolici introdotti, s’impegnava a consentire un percorso psicologico di elaborazione del lutto, perché chi sopravvive ai propri piccoli e ai propri cari ha bisogno di riconoscere e ri-costruire nel tempo immemorabile della vita la relazione insostituibile con essi ripercorrendo nella storia dell'essere stato la storia del poter essere il futuro.
L’esperienza della progettazione esecutiva e quella del cantiere meritano un piccolo cenno, per metodo e armonia di intesa delle parti in causa, prima tra Committenza, progettisti e Comitato delle Vittime, e dopo anche con impresa esecutrice e commissione di collaudo in corso d’opera. Tutto si è mosso nella stessa direzione, per gli stessi obiettivi, cioè realizzare un’opera che facesse sentire il peso di una responsabilità, che esprimesse un ricordo rispettoso. Quindi, la progettazione (e poi la realizzazione) è stata preceduta e accompagnata dalla partecipazione del Comitato delle Vittime, a cui è stato garantito sempre la possibilità di entrare in merito alle scelte di progetto e in cantiere per seguire l’avanzamento dei lavori, per non avere sorprese sul risultato finale. L’impresa esecutrice non ha mai contestato un disegno o una richiesta, ha sempre eseguito con la massima correttezza le prescrizioni progettuali. Anche i collaudatori hanno seguito il cantiere passo passo, prescrivendo all’occorrenza migliorie costruttive (vedasi, per esempio, il collegamento in testa dei giunchi luminosi), specialmente al fine di aumentare la sicurezza nella fruizione dell’opera.
A testimoniare il forte spirito collaborativo per l’obbiettivo comune di realizzazione dell’opera, nella parte sommitale del Parco della Memoria, all’ingresso, sono posizionate due targhe commemorative aggiuntive, la prima in ricordo di Raffaele Sirica, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti che ha voluto il Concorso Internazionale, improvvisamente scomparso il 16 aprile 2009; la seconda a Mario Di Biase, Imprenditore, titolare dell’impresa Di Biase Costruzioni, appaltatrice dei lavori del Parco, prematuramente scomparso il 20 dicembre 2010. L’opera, invece, è stata inaugurata il 31 ottobre 2011, il giorno del nono anniversario della tragedia, con cerimonia solenne.
È possibile attribuire a quest’opera una duplice funzione, un doppio significato: opera commemorativa e opera di monito. Nel primo caso, evidentemente, in quanto “Parco della Memoria” ha lo scopo ricordare le giovani e incolpevoli vittime del crollo della Scuola; nel secondo caso, lo scopo è tenere vivo il ricordo di una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere, evitabile se l’edificio scolastico fosse stato adeguato, e più in generale se di fronte alle avversità naturali i territori si ponessero con adeguate misure di prevenzione e interventi di messa in sicurezza.