La Calabria Magica di Ettore Castagna all'Horcynus Festival
Una Calabria antica dalla dimensione magica, in cui sonorità, lingue e suggestioni si manifestano nell'intreccio affascinante tra sacro e profano, mito e narrazione, leggenda e storia, sarà protagonista questa sera del nuovo appuntamento targato Horcynus Festival Reggio Calabria. In programma il reading - concerto di Ettore Castagna, ispirato al suo ultimo romanzo "Della Grecìa perduta" (Rubbettino Editore), stasera alle ore 21, nella cornice della terrazza di Medinblu.
"Quella che descrivo è la dimensione mediterranea del realismo magico calabrese; essa è narrata in una lingua che è frutto di ricerca. Il mio è un italiano "corrotto" in cui si intrecciano dialetto, tracce di letteratura popolare, parole in greco moderno e in greco di Calabria, elementi colti. Una miscellanea linguistica
che coniuga l'antico con il contemporaneo.
Dopo venti anni di elaborazione sono approdato alla scrittura di romanzi in cui anche lingua è in sé ricerca. In particolare "Della Grecìa perduta" abbraccia oltre due secoli dalla fine del Seicento ai primi dell’Ottocento. I personaggi si muovono su uno scenario reale e fantastico allo stesso tempo, nel quale storia, ucronia, invenzione, cruda realtà e magia si mescolano in un unico coinvolgente percorso narrativo", commenta Ettore Castagna, antropologo culturale, musicista e scrittore, per 17 anni direttore artistico del festival dell'Area Grecanica Paleariza.
"Della Grecìa perduta" è un viaggio etnico e acustico alla ricerca dell'epica sospesa tra il suono e la parola e si pone come naturale prosieguo della storia narrata da Ettore Castagna nel precedente romanzo "Del Sangue e del Vino".
La Grecìa perduta è la Grecia dell'Occidente, quindi anche quella dei territori ellenofoni del Sud Italia. Luoghi letterariamente trasfigurati in una Calabria, Sud di tutti i Sud, in cui lo scrittore ambienta il romanzo, nell'ambito di una vera e propria saga di tre generazioni di Greci dell’Aspromonte.
Protagonista, il giovane pastore Nino che, risvegliatosi da un sonno secolare, parte alla ricerca della sua identità. Sullo sfondo la Calabria di Murat, che il protagonista Nino decide di seguire fin quando quell'ardore non cede il passo al disincanto. E' allora che il suo cammino, in una Calabria desolata e straordinaria al contempo, riprende all'ombra di un'inedita nostalgia.
Ad arricchire la narrazione la dimensione magica e misteriosa tracciata dal sortilegio che avrebbe risvegliato Nino e dalla presenza di Dragumeno, una sorta di demone centauro dalle mille manifestazioni che lo accompagna e lo protegge, già noto alla mamma di Nino, Caterina.
Ettore Castagna nasce a Catanzaro ma vive a Begamo. Si occupa di antropologia culturale e ricerca da oltre quarant'anni. Nel corso del tempo, la sua riflessione antropologica si è articolata su più fronti. Il primo è stato quello della musica attraverso attività in vari gruppi storici della musica etno-acustica nazionale e internazionale. Il più importante è il Re Niliu, attivo sin dal 1979 (www.reniliu.it ).
Poi l'approdo alla letteratura. Tra le sue ultime pubblicazioni citiamo "Tredici gol dalla bandierina" (Rubbettino 2018) e "Del sangue e del vino" (Rubbettino 2016), nella collana “Che ci faccio qui” diretta da Vito Teti.