Fine settimana al MArRC, le iniziative dedicate alla Calabria Antica
Altri appuntamenti da non perdere questa settimana al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Venerdì 9 giugno si terrà la conferenza “Ulisse e la Calabria antica. Le tappe di una deriva mitica”, promossa dal MArRC in sinergia con il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano.
"Dopo l’interessante approfondimento di giovedì pomeriggio sul restauro dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria, curato dal Funzionario restauratore Barbara Fazzari – dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino - il 9 giugno sarà l’occasione per intraprendere un nuovo viaggio tra mitologia e storia, ancora una volta guidati da un Funzionario del nostro Museo, la dottoressa Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni".
Alle 17 nella Sala conferenze, dopo i saluti del direttore Malacrino e del dott. Francesco Zuccarello Cimino, Console del Club di Territorio di Reggio Calabria del T.C.I., insieme alla dottoressa Costanzo interverrà il dottor Maurizio Cannatà, direttore del Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi' di Vibo Valentia. Una relazione a due voci, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio tra storia, mitologia e geografia dei luoghi.
"Benché se ne dica, la geografia del viaggio più famoso della storia – dichiara Cannatà – prescinde volutamente da qualsiasi concreto ancoraggio territoriale e geografico. L’Odissea deve invece essere letta ed interpretata per quello che è, il racconto di un viaggio mitico che diviene metafora del desiderio umano della conoscenza, unitamente all'affermazione dell'ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato, ma soprattutto fonte storica ineguagliabile in quanto prima opera letteraria “nazionale” di un popolo culturalmente omogeneo, sebbene politicamente frazionato, come fu la Grecia antica (Magna Grecia e Sicilia incluse), che riflette proprio nell’esperienza marinara il marchio di un’identità culturale collettiva". Scopo di questo incontro è stimolare una riflessione ragionata sul mito e sul suo formidabile eroe, emblema di una civiltà fondata sul "mare colore del vino" e, ancora oggi, di un'umanità sempre in movimento.
"Odisseo è figura fondativa dell'immaginario culturale greco: per eccellenza eroe "multiforme" dotato di ingegno, abilità tecnica e oratoria, forza fisica e inesauribile sete di conoscenza – commenta la Costanzo. Inconcepibile, senza di lui, sarebbe stato lo sviluppo del pensiero e della letteratura occidentale. Da Dante a Joyce, da Kubrick a Tasso, passando per Kavafis e Ambrogio, il suo mito conosce, in ordine volutamente sparso, una serie di letture, reinterpretazioni e risemantizzazioni pressoché infinita. Nelle arti figurative la saga dell'eroe di Itaca ha ispirato e continua a ispirare alcune tra le produzioni artistiche più pregevoli e significative dell'arte occidentale. Il viaggio di Odisseo si compie oltre i confini del mondo reale, al di là delle categorie di eroico e umano, dove fantastico e irreale sono incarnati da esseri misteriosi e declinati attraverso eventi inspiegabili, fino al supremo confine dell'Erebo, nella catabasi che lo conduce, da vivo, nel Regno dei Morti".La partecipazione all’incontro è gratuita e aperta a tutti, fino a disponibilità di posti.
Sempre il 9 giugno tra le iniziative volte alla promozione e alla valorizzazione dei Bronzi il direttore del Museo Carmelo Malacrino terrà una conferenza insieme al prof. Riccardo Di Cesare, dell’Università degli Studi di Foggia.
L’incontro, dal titolo “I Bronzi di Riace. Una storia lunga mezzo secolo”, si inserisce nell'ambito delle attività della Fondazione Paestum (Centro di Studi comparati sui movimenti coloniali nel Mediterraneo) con sede a Paestum, presieduta dal prof. Emanuele Greco, per molti anni direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. L'iniziativa rientra nella serie "I Venerdì della Fondazione Paestum", ciclo annuale di conferenze su temi di storia e archeologia della Magna Grecia, che quest'anno si chiude con un intervento dedicato ad alcune tra le più straordinarie opere dell'arte greca. "La Fondazione Paestum – dichiara il prof. Greco – è molto lieta di ospitare la doppia conferenza del direttore Malacrino e del prof. Di Cesare, entrambi allievi della Scuola Archeologica Italiana di Atene. I due hanno pubblicato di recente un ricchissimo volume con delle splendide fotografie di Luigi Spina, col quale hanno tracciato un bilancio di mezzo secolo dalla scoperta dei celebri Bronzi di Riace. Abbiamo voluto anche noi partecipare a questa festa del Cinquantesimo dei Bronzi invitandoli a parlare alla Fondazione Paestum, davanti a un pubblico diverso da quello di Reggio Calabria, ma altrettanto attento e partecipe delle attività che si svolgono in Magna Grecia, in riferimento anche al Mediterraneo antico. Si parlerà della scoperta dei Bronzi e degli studi che negli ultimi cinquant’anni sono diventati una fonte inesauribile di scienza e di conoscenza dell’arte greca antica". L’incontro si svolgerà alle ore 17, in modalità a distanza su piattaforma skype.
La settimana al Museo si concluderà all’insegna della scienza e della conoscenza. Sabato 10 giugno si svolgerà l’incontro “Kalokagathia, La ricerca dell’armonia dall’arte alla clinica”. L’evento, promosso in collaborazione con il Centro Psicoanalitico dello Stretto e la Società Psicoanalitica Italiana, rientra nel progetto SPI “Psicoanalisi e Periferie” e accoglierà psicoanalisti e psichiatri in un dialogo tra arte e clinica. Ospite d’eccezione sarà il prof. Maurizio Paoletti, Ordinario di Archeologia Classica all’Università della Calabria, che interverrà sul tema “I Bronzi di Riace e il pubblico contemporaneo: Stendhal e le supreme forme del bello”.