Ponte sullo Stretto, alla Mediterranea libro di Marcello Sestito e mostra su progetti e aspettative del “Cavalcamare”
Giovedi 21 marzo alle ore 15 nella Biblioteca di Architettura dell' Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria ci sarà la presentazione del volume di Marcello Sestito "Il ponte incontinente. Nello Stretto di Messina l’avventura di un archetipo il condensarsi di un simbolo" e sarà inaugurata la mostra “il Ponte e il suo Intorno” a cura di Marcello Sestito, Clara Stella Vicari Aversa, Antonella Pavia, Alessia Quattrone in collaborazione con Francesca Caparello e ICARO, Laboratorio Strett_arch.
Programma
Saluti Giuseppe Zimbalatti, rettore Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria; Giusy Caminiti, sindaco di Villa S. Giovanni, Federico Basile, sindaco di Messina e della Città Metropolitana. Introduce Angela Quattrocchi responsabile scientifica SBAA Biblioteca Architettura. Intervengono: professoressa Francesca Moraci, professor Marcello Sestito, architetto Clara Stella Vicari Aversa. Iniziativa nell’ambito del Ciclo di Seminari presso la Biblioteca dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria di cui è responsabile scientifica Angela Quattrocchi.
"Crediamo che l’incontro - scrive l'organizzazione - sia importante per la dimensione culturale legata a tale evento, l’ipotesi realizzativa del Ponte sullo Stretto di Messina, e che lo stesso avvenga nella sede Universitaria della Mediterranea di Reggio Calabria, in quanto unica sede che gravita nel territorio che si occupa di architettura.
Per tale occasione è stato proposto un laboratorio dal titolo Strett_Arch, con direzione scientifica di Marcello Sèstito e Clara Stella Vicari Aversa (rispettivamente professore ordinario e ricercatrice di Progettazione Architettonica presso la Mediterranea) che si occuperà di vigilare sulla qualità delle proposte che saranno avanzate nelle sedi opportune relazionate alla costruzione del Ponte".
Per quanto riguarda la mostra essa vuole documentare per sommi capi il travaglio, le aspettative, le fascinazioni tematiche, gli slanci progettuali, le proposte, a volte fantasmagoriche o fuori scala, altre più misurate e contenute, gli approcci differenziati, che hanno caratterizzato nel corso dei secoli le spinte propositive circa le possibili soluzioni del “Cavalcamare”.
L'esposizione sfrutta l’aula circolare di ingresso alla biblioteca della Mediterranea che la ospita, come una cornice accogliente, grazie ad Angela Quattrocchi, responsabile scientifica di BAA. Su di essa, in alto, si stende un lungo telo dove, come in un vecchio panorama o meglio un “ciclorama”, si propongono lacerti di progetti, figurazioni, render preposti e accattivanti, e una sequela di soluzioni inedite quanto selezionate, tutte atte a configurare, più che una storia progettuale del ponte, scavalcando temporalità o ordini cronologici, uno scenario immaginativo, dove i tentativi valgono quanto le opere costruite, dove la volontà lungimirante si scontra spesso con l’incapacità di un mondo che, ancora, stenta a riconoscere nel Ponte un’opera di progresso civile.
Una linea rossa attraversa il lungo telo, anch’essa come un ponte che sorvola le acque dello Stretto di Messina, su cui si affacciano, come i nodi di un rosario, i corollari delle proposte. Una linea rossa, che sviluppandosi a partire dalla costa sicula termina la sua corsa su quella calabra, regge i nomi, come tutti i nomi di Saramago, dei progettisti selezionati senza una pretesa esaustiva che, nel corso dei secoli, hanno reso possibile lo scenario che oggi si presenta come una sequenza filmica, un ponte che congiunge le sponde sorretto dall’infaticabile opera del progetto.