VIDEO| Le mode sessuali tra i giovanissimi? La parola all'esperta
Quattro chiacchiere con Luisa Barbaro sessuologa e ginecologa
In una società caratterizzata dal bombardamento mediatico tra smartphone, social network, challenge, video e selfie la domanda sorge spontanea: ma quali sono le mode sessuali in voga tra i giovanissimi? A sciogliere ogni dubbio facendo leva anche sui rischi legati ad essi ci pensa Luisa Barbaro, sessuologa e ginecologa reggina, che opera a Reggio Calabria e Messina e che di recente ha anche pubblicato un libro sull'argomento dal titolo "Biancaneve non abita più qui".
Quali sono dunque le tendenze più diffuse tra i nativi digitali? "Abbiamo il Cibersex, il Sexting e la moda più pericolosa tra i giovanissimi è il Chemsex. Ma di cosa si tratta? Vediamolo nello specifico. Il Cibersex è la pratica del sesso virtuale cui prendono parte persone collegate da una rete informatica.
Per Sexting si intende invece l'atto di inviare materiale sessualmente esplicito su dispositivi mobili o nella rete. Tra le modalità più diffuse per praticarlo c'è la videochiamata per esplorare fantasie e impulsi sessuali, ma non si risparmia neanche WhatsApp.
Il più pericoloso è il Chemsex pratica moderna che prevede l'assunzione contemporanea di alcol e droghe come cocaina, mefedrone, ghb (la cosiddetta Gina la droga dello stupro) ghiaccio sintetico, cristalli di anfetamina e altro, insomma un mix esplosivo di sostanze per riuscire a fare sesso per ore ma anche per giorni senza mai fermarsi e con più partner, spesso senza protezione e quasi sempre tra omosessuali.
Una moda quest'ultima che negli ultimi tempi si è imposta in maniera imponente ponendo l'accento sui rischi legati alla trasmissione di malattie sessuali come l'Hiv. Importante dunque l'informazione e l'uso dei contraccettivi e dunque in due parole questo significa profilassi e prevenzione".
E a proposito di prevenzione cosa fare per contrastare i rischi legati al dilagare di queste nuove mode tra i giovanissimi? "Prevenzione primaria da un lato - conclude Barbaro - dall'altro non lasciare che le pratiche di autoerotismo attraverso il web diventino un'ossessione. Dobbiamo attuare la prevenzione primaria attraverso una continuità di lavoro sul territorio tra il consultorio, la scuola e gli sportelli adolescenti".