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Sabato, 27 Aprile 2024
Benessere

Sindrome metabolica, cause e rischi: i consigli del dott Tromba

Il noto endocrinologo reggino spiega che con questo termine, infatti, non si indica una singola patologia, bensì un insieme di patologie e/o fattori predisponenti

"La sindrome metabolica detta "sindrome x" è una condizione clinica meritevole di particolari attenzioni per via della sua gravità, morbilità e diffusione".  A dichiararlo è il dott. Domenico Tromba, consigliere ordine dei medici, endocrinologo e presidente associazione scienze e vita. Con questo termine, infatti, non si indica una singola patologia, bensì un insieme di patologie e/o fattori predisponenti.

"La sindrome metabolica, detta anche sindrome x - prosegue il dott. Tromba - ha un quadro clinico complesso, determinato dalla presenza simultanea di tre condizioni: diabete, pressione alta e obesità. Poiché ognuna di queste condizioni, considerate singolarmente, è un fattore di rischio riconosciuto per cuore e vasi sanguigni, la loro combinazione aumenta in modo significativo la probabilità di sviluppare problemi cardiaci, ictus  e altri disturbi vascolari".

Diabete, pressione alta e obesità sono correlati tra di loro, e sono sempre più comuni nella popolazione a causa di abitudini e stili di vita errati. Questo spiega la larga diffusione della sindrome metabolica, che attualmente interessa una persona adulta su quattro.

"Dobbiamo ricordare - dice l'esperto endocrinologo - per far capire l'importanza di tale sindrome, che  una persona con sindrome metabolica presenta un rischio due volte maggiore di sviluppare malattie cardiache e cinque volte maggiore di sviluppare il diabete rispetto a una persona sana".

Tra i principali campanelli d'allarme della sindrome, il dott. Tromba evidenzia: "L'incremento dell'indice di massa corporea (BMI ≥ 30); la presenza di una circonferenza addominale eccessiva e la comparsa di ipertensione. L'incidenza della sindrome metabolica spesso è parallela a quella dell'obesità e del diabete di tipo 2. La prevalenza della sindrome metabolica aumenta con l'età, e in uno studio di qualche anno fa negli Stati Uniti, era di circa il 23% nella popolazione generale ed era del 44% per le persone di età compresa tra 60 e 69 anni e del 42% in quelle di età ≥ 70 anni".

Nello sviluppo della sindrome metabolica entrano in gioco diverse cause

"La sedentarietà - spiega il noto endocrinologo - quando si lavora sempre seduti, quando i doveri famigliari o gli stressanti ritmi quotidiani impediscono un’attività motoria costante; il sovrappeso e l’obesità, conseguenze di stili di vita errati, in cui l’introito di cibo è maggiore rispetto al reale bisogno; un’alimentazione sbilanciata e basata su pasti veloci e ipercalorici, laddove quasi sempre prevalgono gli zuccheri e i grassi saturi. Infine, fattori genetici predisponenti, come la famigliarità per il diabete, oppure la tendenza costituzionale ad accumulare grasso nella zona addominale".

Il primo intervento nella lotta alla sindrome metabolica è la dieta associata ad attività fisica. "La dieta per la sindrome metabolica - afferma ancora il dott. Tromba - è finalizzata al ripristino dell' omeostasi generale, per raggiungere tale scopo, è necessario prima di tutto effettuare un dimagrimento utile e incisivo sui parametri metabolici, riducendo la massa grassa e non (possibilmente) tonificando/ipertrofizzando quella magra.

La dieta per la sindrome metabolica deve presentare alcune caratteristiche ben precise e cioè - dice l'endocrinologo - deve essere ricca di verdura, frutta, cereali integrali, carni magre, pesce e proteine vegetali. Infine, la predisposizione genetica e lo scarso esercizio fisico possono giocare un ruolo di una certa importanza nell'insorgenza della sindrome e come molte delle condizioni che contribuiscono  possono essere contrastate con cambiamenti nello stile di vita e un'alimentazione sana".
 

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