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Sabato, 27 Aprile 2024

VIDEO| 'Ndrangheta, quattro anni di indagini per smantellare la rete dei favoreggiatori di Domenico Crea

Il boss latitante era stato arrestato il 2 agosto del 2019 dentro una villetta di Santa Domenica di Ricadi

Quattro anni di latitanza, quattro anni di ricerche, di indagini, di riscontri investigativi. La fuga dalla giustizia di Domenico Crea è stata lunga. Sulle sue tracce si erano messi gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria che il 2 agosto del 2019 riuscirono a rintracciarlo a Ricadi, in provincia di Vibo Valentia.

Il latitante, ritenuto reggente del sodalizio in ragione dello stato di detenzione del padre Teodoro e del fratello Giuseppe, era stato trovato insieme alla moglie e alle due figlie era in una villetta a Santa Domenica di Ricadi. 

Monitorando proprio la moglie, probabilmente avevano capito che si stava preparando ad incontrarlo, gli agenti della Squadra mobile hanno chiuso il cerchio sul ricercato. Hanno seguito la donna fino al piccolo centro turistico del vibonese dove si era recata in vacanza con le figlie. Ed è in una delle tante villette sul mare, con tanto di piccola piscina, che ha fatto la sua comparsa il latitante. 

All'alba di oggi, poi, la chiusura dell'operazione Declino con la quale la Squadra mobile reggina, diretta da Alfonso Iadevaia, ha chiuso il cerchio sulla rete di favoreggiatori del latitante di Rizziconi. 

Nel procedimento penale risultano indagati, in stato di libertà, altri 7 soggetti indagati per i soli reati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena, aggravati dalle finalità mafiose. 

Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Reggio Calabria, oltre all’esecuzione delle misure restrittive, sono state eseguiti anche diversi decreti di perquisizione, in particolare a carico degli indagati in stato di libertà. 

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