rotate-mobile
Sport

Striscioni al Granillo, Falcomatà: "Se offendi una città calabrese offendi l'intera Calabria"

Alla vigilia del derby tra Reggina e Cosenza sono apparsi davanti allo stadio una serie di insulti al popolo reggino. Anche il presidente dei rossoblu ha specificato: "I nostri veri tifosi sono lontani da ogni forma di volgarità"

Rivalità che dividono, due squadre che lottano 90 minuti per tre punti che valgono molto di più di un balzo in avanti nella classifica. I derby sono sempre partite che hanno logiche ben diverse dal resto degli incontri e Reggina-Cosenza non è da meno. Si parla, però, di tematiche sportive che poco hanno a che fare con insulti e screzi sociali che sfociano in atti da condannare fermamente.

La vigilia del derby, che questa sera andrà in scena, è stata purtroppo tormenta e segnata da un fatto tutt'altro che positivo. Nella notte sono stati affissi degli striscioni contro la Reggina e il popolo di Reggio Calabria davanti allo stadio Granillo. Un gesto che ha spinto il sindaco Giuseppe Falcomatà a scrivere una profonda riflessione a riguardo. Come si legge dalla pagina facebook ufficiale del primo cittadino, "Se offendi una città calabrese offendi l'intera Calabria. Chi, nella notte, si è reso protagonista di un gesto inqualificabile, stendendo degli striscioni sulle inferriate dello stadio 'Granillo', non è né un tifoso, né uno sportivo, né un ultras. La sua bandiera è lo squallore, un'arma puntata contro l'unità della regione che, soprattutto in questo momento, deve essere compatta, granitica, solidale e remare verso un'unica direzione.

Le divisioni territoriali ed i campanilismi, purtroppo - continua Falcomatà - sono zavorre che hanno impedito, negli ultimi decenni, il reale e concreto sviluppo della Calabria. Ci hanno reso deboli, vulnerabili, estremamente fragili di fronte alle sfide ed alle difficoltà che sempre abbondano nella nostra terra. Dobbiamo imparare ad essere un unico popolo, un bastione coeso ed invincibile. E dobbiamo farlo ad ogni livello ed in ogni settore della vita sociale, istituzionale e civile.

Se non iniziamo a ragionare e agire - conclude il sindaco di Reggio - come fossimo un monolite, non cresceremo mai e pagheremo sempre a caro prezzo la stoltezza ed il torto d'essere 'Calabrie'."

Le parole del Cosenza

Chiaro come un vile atto di alcuni singoli individui non può rappresentare un popolo o una piazza. Lato Cosenza, una volta appresa la notizia, è arrivato il commento del presidente dei rossoblu Eugenio Guarascio. Il numero uno del club ha rilasciato delle chiare dichiarazioni in merito: "Non rappresentano i colori rossoblù coloro che hanno esposto il volgare e offensivo striscione apparso oggi all’esterno dello stadio Granillo a Reggio Calabria. Il tifo e il sostegno alla propria squadra non devono mai tracimare nell’insulto triviale e dai contenuti lesivi per un’intera comunità e il nostro impegno, tanto più in una giornata particolare per il calcio calabrese con in programma il derby fra Cosenza e Reggio Calabria, è da sempre finalizzato a coltivare e promuovere i valori dello sport e della sana competizione.

Come società - si legge ancora nel sito ufficiale dal club - d’accordo con giocatori e staff, prendiamo dunque le distanze da questo gesto che basta da solo a qualificare chi lo ha compiuto: siamo infatti convinti del fatto che i principi che da sempre animano i nostri veri tifosi sono lontani da ogni forma di violenta generalizzazione e di volgarità verso una grande città qual'è quella di Reggio Calabria”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Striscioni al Granillo, Falcomatà: "Se offendi una città calabrese offendi l'intera Calabria"

ReggioToday è in caricamento