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Domenica, 28 Aprile 2024
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L’ossigeno ozono terapia è la medicina del futuro, trattamenti efficaci per riequilibrare le zone infiammate e non solo

Lo studio medico Free Mind, della dottoressa Fabiola Branca, si avvale del macchinario di ossigeno ozono terapia, un valido strumento per tante patologie

Mal di schiena addio grazie all’ossigeno-ozono terapia. Lo studio medico Free Mind della dottoressa Fabiola Branca, si avvale adesso di un nuovo macchinario che, per le innumerevoli indicazioni terapeutiche a cui è destinato, può, a tutti gli effetti, essere considerato una panacea per tutti i mali. Si tratta di un sistema che consente di trasformare l’ossigeno in ozono e iniettarlo nel paziente nella opportuna concentrazione a seconda della patologia da curare.

“L’ossigeno ozono terapia va ad arricchire il sangue - spiega la dottoressa Branca - si inietta nel paziente sangue ozonizzato che altro non è che ossigeno con una marcia in più”.

L’ozono e le sue molteplici modalità di trattamento

“Quella più conosciuta sono le iniezioni sottocutanee che servono per diverse patologie. E’ una terapia che migliora il microcircolo, quando è alterato per stati infiammatori. E tutte le patologie hanno una base infiammatoria, ecco perché l’ozono può essere utilizzato per tutto” chiosa l’esperta.

Oltre la modalità più nota, la metodica si è evoluta e l’ossigeno-ozono terapia, adesso copre molteplici patologie e la dottoressa Branca entra nel dettaglio delle stesse. “E’ possibile insufflare l’ozono anche tramite cateteri vescicali e rettali - sottolinea - le insufflazioni vaginali servono per tutte le patologie dell’apparato femminile, dall’endometriosi alle vulviti ed alle vulvovaginiti.

E ancora per dismenorrea, cicli dolorosi e anche cistiti. In pratica l’ozono quando si inietta attraverso la vagina, diffonde gas che arriva a svolgere, per contiguità tra gli organi, la sua attività antinfiammatoria. Le forme batteriche e virali vengono, così, trattate in maniera eccezionale dall’ozono. Attraverso le insufflazioni rettali - prosegue Fabiola Branca - in primis, l’ozono tratta invece la disbiosi.

E’ il male del secolo, tutti siamo disbiotici sia per disordini alimentari sia l’uso di farmaci che provoca un’alterazione dell’apparato gastroenterico. E ancora, difficoltà nella digestione, dolori intestinali, coliche, diverticolosi e patologie più importanti come il morbo di Crohn, ulcere, che sono proprio malattie croniche intestinali. E’ un valido aiuto perché l’ozono agisce come antinfiammatorio, un’azione di stimolo sulle cellule stesse, ma la cosa più importante, è l’azione antibatterica e antivirale totale quindi le patologie legate ai virus, ai batteri e ai funghi vengono debellate”.

Oltre alle iniezioni sottocute o intramuscolo per tutte le patologie osteoarticolari, per cui l’ozono cambia concentrazione in base alle patologie da trattare, più alta per le ernie, materiale grasso o protrusioni discali, più bassa, per contratture muscolari o distorsioni, altri due capitoli si aprono per l’utilizzo dell’ozonoterapia a scopi terapeutici, curativi e preventivi, la piccola e la grande autoemo infusione.

“Tale metodica permette all’ozono, iniettato nel circolo sanguigno, di ossigenare tutti i tessuti fino a livello dei capillari. Si preleva il sangue del paziente, si arricchisce di ozono e si reimmette nel paziente stesso. Nella piccola autoemo infusione, si preleva il sangue come se fosse un prelievo venoso, si mescola con l’ozono e si inietta con delle microinfusioni, nei punti sotto cute, per esempio nel caso della fibromialgia e dove c’è una contrazione muscolare.

Per la grande autoemo infusione, si prelevano circa 150 cc di sangue dal paziente, che viene immesso in una sacca particolare con tre vie, la prima raccoglie il sangue dal paziente, nella seconda via si inietta la quantità di ozono nella concentrazione opportuna, la terza via permette al sangue ozonizzato di rimettersi in circolo nel paziente.

Considerando che i globuli rossi si moltiplicano, si spinge la rigenerazione di sangue ozonizzato nel paziente. E’ una terapia che garantisce una ossigenazione globale, tissutale. Viene utilizzata per patologie importanti, come nel supporto alla chemio e alla radio, nella fibromialgia, nella sindrome della stanchezza cronica e per tutte le patologie autoimmuni, dove c’è un’alterazione del sistema immunitario con alti indici di infiammazione.

Si ripete per massimo due sedute a settimana, per sei/sette settimane circa, e poi una/due sedute mensili di mantenimento. E’ una terapia dopante, infatti gli sportivi non possono farla prima delle gare, rende il sangue più ossigenato ed è una marcia in più. Si può fare in ambito sportivo per aumentare le performance sportive, in ambito immuno-reumatologico, per curare artrite reumatoide, fibromialgia e per tutta la componente delle patologie autoimmuni; ma anche in ambito vascolare, molto importante nelle demenze, perchè c’è una risposta molto rapida, nel Parkinson e nella sclerosi multipla”.

Protocollo Sioot

“L’ozono terapia va fatta seguendo dei protocolli specifici, testati e validati dall’Istituto Superiore di Sanità e per praticarla, non basta essere medici, ma è necessario aver fatto dei corsi di formazione. Io ho partecipato ad un corso presso la Sioot, Società italiana di ossigeno ozono terapia, a Bergamo con il professor Marianno Franzini.

E’ molto importante sottolineare questo aspetto perché per qualsiasi patologia c’è un protocollo specifico da usare, a cui bisogna attenersi e che dà le indicazioni per il numero di sedute, la concentrazione da utilizzare eccetera”.

“Ciò che non può il farmaco, può l’Ossigeno Ozono” è uno slogan della Sioot che si legge sul sito ufficiale della società. E Fabiola Branca ricorda come durante il Covid l’ozonoterapia sia stata l’unica terapia non farmacologica ad entrare nell’ospedale. “Si praticavano sedute di grande autoemo infusione ai pazienti in terapia intensiva, nei casi anche più complessi.

L’ozono terapia, per l’azione antivirale e antinfiammatoria, è riuscita ad aiutare anche i pazienti che nel Covid hanno sviluppato gli effetti più devastanti” rivela la dottoressa Branca grazie agli studi pubblicati nelle riviste scientifiche specializzate".

Studio medico Free Mind

Specialista in fisiatria, agopuntura, auricoloterapia, micoterapia, oncologia interna e dietoterapia, Fabiola Branca adesso è anche ozonoterapeuta e il suo studio, sito a Reggio Calabria in via del Seminario n. 1, si avvale dell’apposito macchinario per praticare.

“L’ossigeno ozono terapia, associata ad una buona fisioterapia, produce dei risultati molto più potenziati e veloci- sottolinea - anche nel trattamento della cellulite si utilizza il macchinario. In una combinazione associata che contempla un trattamento di linfodrenaggio, di pressoterapia ed una fisioterapia adeguata, si possono raggiungere, così, risultati molto precoci rispetto al solo utilizzo dell’ozono e molto più importanti.

La mia idea era proprio di potenziare lo studio Free Mind, integrandolo con una visione multidisciplinare. Trattiamo, infatti, diverse indicazioni terapeutiche grazie alla tecar ed alla pressoterapia, seguita dal dottor Marco Loiacono”. L’ossigeno ozono terapia è una panacea per tutti i mali, insomma, che la dottoressa Branca offre alla sua città, non è un farmaco e non produce effetti collaterali e si candida a grande medicina del futuro per essere biologica, naturale e priva di controindicazioni.

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