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Economia

Matrimoni piegati dal Covid, l'allarme di un imprenditore: "Stiamo vivendo un incubo"

Ristoratori, atelier, fiorai, fotografi, un settore in grande crisi a causa della pandemia. La lettera di professionista reggino al presidente della Regione: "Servono aiuti mirati e prospettive chiare"

Con l’incombere del coronavirus sono numerosi  i settori in crisi, uno fra tanti il mondo del wedding, congelato da una crisi che non si sa quando si risolverà. Un grido d’allarme arriva da un imprenditore reggino del wedding che scrive al presidente della Regione Calabria.

“Mi sento in dovere come imprenditore del settore ( già di seconda generazione )- si legge nella lettera- di esprimere il mio pensiero considerando il silenzio da parte delle istituzioni riguardante l'unica fabbrica portante del meridione che è il matrimonio, motore indispensabile a far girare l 'economia, atelier, fotografi, ristoratori, fiorai, parrucchieri, estetisti, camerieri, commesse e tutti gli addetti del settore.

Al Sud si vive di matrimonio e nonostante siamo stati costretti a chiudere le attività da un mese e mezzo, nessuno ha avuto il coraggio e la forza di far sentire la propria voce per difendere il nostro mondo messo in ginocchio da questo maledetto virus.

Viviamo nell' incertezza, un incubo vissuto tra l' indifferenza essendo coscienti che se anche aprissimo molto probabilmente non riusciremmo a servire a dovere i nostri amatissimi clienti per l'incertezza sulle date e le modalità di svolgimento che loro stessi stanno subendo.”

Sconforto ma anche speranza nella lettera: “Noi con  orgoglio e sacrifici e direi immensa fiducia stiamo lottando affinchè i nostri fornitori vengano pagati e con  altrettanta speranza forniamo il nostro appoggio psicologico e di conforto ai nostri  amici clienti con la prospettiva di uscirne tutti insieme”.

L’imprenditore reggino rivolge un appello alle istituzioni competenti: “Mi rivolgo alla nostra  classe politica regionale e locale affinche' prenda atto della crisi in cui versa uno dei piu'forti motori produttivi di questa nostra regione, aggiungerei del sud Italia e di dimostrare quantomeno di avere a cuore il benessere di chi da lavoro a tante persone ed e' il cuore pulsante della nostra economia locale.

Vi esorto a prenderne atto e spero che queste mie parole pronunciate da uno dei tanti imprenditori calabresi, che ama la propria terra, raggiunga la coscienza e l'anima di chi ha il dovere di aiutarci tutti insieme per continuare a sognare. Servono aiuti mirati e prospettive chiare. Sperando di riuscire on questa mia missiva a smuovere qualche pensiero confido nella forza di tutti i nostri imprenditori e politici insieme perche la Calabria non puo' e non deve morire”.

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