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Il corso

La "Scuola in full immersion in didattica aumentata" del Piria continua

Grandissima soddisfazione da parte della dirigente Anna Rita Galletta per le oltre 200 scuole di tutto il territorio nazionale che hanno aderito al percorso "Sfida"

Dirigenti scolastici, docenti e alunni di ogni ordine e grado del territorio Nazionale si sono riuniti dal 5 al 9 settembre 2022 presso il Circolo Velico Lucano di Policoro (in provincia di Matera) per immergersi in un’esperienza unica nel suo genere e vincere un’ulteriore “sfida”: il corso formativo residenziale “S.F.I.D.A. in VR - Viaggio Virtuale/Residenziale dal coding al Metaverso” vissuto come esperienza conclusiva di due anni di attività della Rete Nazionale sulle Metodologie Didattiche Innovative

“S.F.I.D.A. (educativa) 4.0 P.I.R.I.A.” di cui la scuola Ite Piria di Reggio Calabria è scuola Polo. Grandissima soddisfazione da parte della dirigente Anna Rita Galletta per le oltre 200 scuole di tutto il territorio nazionale che hanno aderito al percorso in cui le parole chiave sono intrinsecamente contenute nell’acrostico del titolo: Scuola In Full Immersion in didattica aumentata – Progettiamo Insieme la Rete per Investire sull’Avvenire.

La dirigente Anna Rita Galletta, con grande entusiasmo, ha sottolineato l’importanza dell’adozione di metodologie “di didattica aumentata, attuata mediante strumenti tradizionali e tecnologici atti a ricreare esperienze immersive sia in termini tecnologici (es. didattica in ambiente di realtà virtuale e/o realtà aumentata nel Metaverso) sia in chiave relazionale (esperienze formative residenziali per comunità di pratica e ricerca-azione partecipata), con percorsi specifici su robotica educativa, intelligenza artificiale, tinkering e coding, abilità e competenze trasversali e tutto ciò che diviene elemento “amplificante” dei risultati del processo di insegnamento-apprendimento, anche con i relativi rischi dovuti ad un uso non adeguato del mezzo tecnologico".

"Innovazione e tradizione unite da una visione olistica della persona” – ha affermato il prof. ing. Alfredo Pudano - per un’esperienza multisensoriale e multidimensionale in cui il metaverso diviene strumento e metafora delle infinite possibilità da fornire alla scuola 4.0, in cui dirigenti, docenti e studenti sono stati compagni di viaggio nella realizzazione di una comunità educante, atta a vincere la sfida educativa odierna attraverso una metodologia blended che abbia al centro i discenti per renderli protagonisti autonomi e responsabili dell’esperienza di apprendimento".

"In particolare, per il corso appena concluso - ha continuato Pudano - l’obiettivo principale è stato formare e vivere una comunità di pratica e ricerca-azione partecipata, riscoprendosi tutti attori fondamentali di una comunità educante oltre ogni confine (sia geografico, sia di ruolo istituzionale), per un abbraccio collettivo che ha permesso di prendere parte ad un percorso formativo in cui la residenzialità è divenuta parte integrante e potenziante dell’esperienza di apprendimento-insegnamento, usando attivamente gli amplificatori di processo dati dalle tecnologie digitali e, soprattutto, dalla chiave relazionale".

Le reazioni a caldo dei partecipanti hanno sottolineato la grande soddisfazione per l’esperienza appena conclusa: "Un’esperienza che mi è piaciuta e servita molto” ha commentato Sofia, giovane studentessa di una scuola secondaria di primo grado di Corigliano - "Vorrei che tutti gli studenti potessero vivere la mia stessa esperienza che mi ha reso felice".

Introdurre il Metaverso come spazio di esperienza di infinite possibilità di azione; introdurre i docenti all’uso dei visori per la realtà virtuale e a nuovi sviluppi del pensiero computazionale anche in realtà virtuale; fornire gli strumenti adeguati per progettare ambienti virtuali, in realtà mista o aumentata con particolare riferimento ai risvolti metodologici, formativi ed educativi, come costruttori di significato, organizzatori dell’esperienza, canali di comunicazione: sono alcuni degli obiettivi specifici raggiunti dal docente esperto prof. ing. Pudano, che ha sottolineato come tutto debba comunque condurre all’obiettivo principale che consiste in un scambio di sguardi tra insegnante e discente, per continuare ad affascinare e “in-segnare”, segnare in profondità i nostri giovani per aiutarli a costruire adeguatamente il sogno di felicità che generi il futuro che meritano.

"Le pratiche di innovazione possono avere un rilevante impatto sull’efficacia didattica, sulla motivazione degli studenti e dei docenti, sul curricolo di ciascuna scuola, grazie alla promozione di metodi di apprendimento adattivi e trasformativi" ha infine sottolineato la dirigente Galletta. "Sono molto felice che la nostra scuola sia stata promotrice di questa buona pratica, un’ottima iniziativa in un percorso che ha portato la scuola anche al di fuori di se stessa, per aprirsi al territorio nazionale".

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