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Sabato, 27 Aprile 2024
Palazzo Campanella

Consiglio regionale, l'Aula approva all'unanimità la mozione contro direttiva europea Fit for 55

Si è trovata una sintesi tra le due mozioni in discussione per il futuro del porto di Gioia Tauro, una presentata dal centrodestra e l’altra dal gruppo del Pd. Il commento del consigliere Giannetta

“Insieme abbiamo aderito alla manifestazione a Gioia Tauro del 17 marzo e insieme approviamo all’unanimità una mozione il cui espresso intento è contribuire a stoppare la scellerata direttiva europea Fit for 55.  Questo è uno dei momenti cruciali in cui c’è bisogno che forze politiche, sociali e imprenditoriali, di concerto con le istanze più rappresentative della società civile, uniscano energie e impegno, per scongiurare il peggio e permettere all’infrastruttura portuale principale della Calabria, una delle più produttive dell’Europa, di proseguire nel percorso che l’hanno resa un’eccellenza nel Mezzogiorno e in Italia”, ha detto il presidente Filippo Mancuso, aprendo la discussione sulla mozione, contro la direttiva europea, approvata dal Consiglio regionale all’unanimità.    

“Ci conforta apprendere, - ha aggiunto Mancuso -  che dalla riunione dei ministri dell’Ambiente dell’Unione europea è stata avviata, come ha riferito il ministro Gilberto Pichetto Fratin, una discussione per adottare iniziative finalizzate a mitigare gli effetti negativi derivanti dall’inclusione nel sistema Ets di questo settore.  L’Italia è in prima linea nel contrasto dei cambiamenti climatici e a favore delle politiche europee di abbattimento delle emissioni inquinanti. Ma le attuali regole europee in materia di applicazione del meccanismo Ets al settore marittimo, in assenza di una applicazione dello stesso a livello mondiale, determinerebbero una sicura perdita di competitività di molti porti europei, e in particolare italiani, per i traffici merci su container con trasbordo, con conseguente rischio per tutto il sistema logistico europeo”.   

“Il Consiglio regionale - ha sottolineato Mancuso -   senza se e senza ma, sta dalla parte del Porto di Gioia Tauro. Dinanzi a questioni strategiche, che incidono sullo sviluppo della Calabria, dobbiamo sempre far prevalere ciò che ci unisce, per promuovere il bene comune e difendere gli interessi generali”. 

L'intervento del consigliere di Forza Italia Giannetta

"La posizione di forza assunta dal presidente Occhiuto presso il governo italiano e presso le istituzioni europee per neutralizzare gli effetti dirompenti della direttiva europea anti emissioni, verrà assolutamente sostenuta, senza se e senza ma, da parte di tutte le forze politiche del Consiglio regionale della Calabria. Ed è importante  - continua - che il Consiglio abbia suggellato, con un atto formale, questo impegno, approvando all’unanimità un unico documento che riunisce le mozioni proposte da maggioranza e opposizione.

Siamo scesi in piazza, abbiamo partecipato attivamente a delle mobilitazioni, ma adesso - continua Giannetta - è il momento di istituzionalizzare il mandato del Consiglio regionale della Calabria, a difendere il Porto di Gioia Tauro, da normative europee insensate, che generano effetti boomerang, che colpiscono dritti al cuore della nostra economia e rischiano di far scoppiare una vera e propria bomba sociale.

Il porto di Gioia Tauro - evidenzia il consigliere forzista - è il primo in Italia, per mobilitazione di container, ha 1600 dipendenti diretti e altri 4000 che derivano dall’indotto. E’ una infrastruttura di fondamentale importanza, che ha tutte le potenzialità per diventare sempre più baricentrica nelle strategie di sviluppo del settore del trasporto marittimo in Europa e nel Mediterraneo.

Invece, viene paradossalmente marginalizzato da una folle direttiva anti-emissioni nel settore marittimo, che rischia di mandare a casa circa seimila famiglie e di vanificare gli investimenti sul porto, sul retro porto, sulla futura Zes, sui collegamenti stabili da e per l’Europa. Rischia - dichiara ancora - di annientare azioni e politiche strategiche a favore dello sviluppo del Porto, che proprio negli ultimi anni, sta vivendo, grazie anche ad una gestione illuminata dell’ammiraglio Agostinelli, un momento di grande rilancio.

La direttiva anti-emissioni nel settore marittimo è dunque un provvedimento che va immediatamente corretto, posto che sia di tutta evidenza che non sia questa la strada da percorrere per perseguire la sostenibilità ambientale in modo reale ed efficace. La questione - specifica Giannetta - ci pone di fronte al bilanciamento di interessi di grande rilevanza, che però non si devono contrapporre.

In merito alla difesa dell’ambiente - evidenzia - non c’è dubbio che il tema del cambiamento climatico sia di primaria importanza. Ed è giusto che l’Europa persegua una posizione di leadership nella lotta al cambiamento climatico con politiche tese a una transizione green sempre più consistente. Ma, purché, ciò avvenga con soluzioni che favoriscano la competitività dei paesi europei.

E non invece il contrario. Come avverrebbe con la direttiva anti-emissioni nel settore marittimo, che rientra nel pacchetto normativo che ha l'obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Una direttiva che, se formalmente mira all’obiettivo, nella sostanza, nei fatti, non ci riuscirebbe.

Semplicemente perché - chiarisce ancora Giannetta - non riuscirebbe a ridurre, in modo consistente, le emissioni di carbonio nel Mediterraneo, e a garantire, nella sostanza, quella transizione giusta e socialmente equa, che l’Unione vorrebbe realizzare. Il rischio pratico è, infatti, che con il recepimento della direttiva, si verifichi un effetto boomerang a favore dei vicini porti nord africani, che paradossalmente diventerebbero più competitivi, attrattivi e convenienti.

La riduzione del carbonio marittimo va perseguita in modo congruente e utile. Non certo con politiche controproducenti a discapito della sostenibilità economica e sociale. Poi - continua ancora Giannetta - una breve riflessione sui riflettori che - grazie al presidente Occhiuto - si sono accesi in questi giorni sul porto di Gioia Tauro. 
C’è da dire che quella della porto sia stata, stata, spesso una storia di difesa. Una storia contrassegnata da momenti di protesta, di mobilitazioni, di crisi e risalite.

Io ritengo che sia giunto il momento, in cui la storia potrebbe veramente cambiare. Il pressing che sta facendo il presidente Occhiuto alla Farnesina e presso le istituzioni europee, la sinergia con il Ministro degli Esteri, il presidente Tajani e la sua indiscussa leadership in Europa, ha acceso riflettori importanti che hanno suscitato una presa di coscienza istituzionale e internazionale sul ruolo del porto di Gioia Tauro che non credo abbia precedenti storici di questa portata.

Pertanto, il porto non può essere considerato solo un bersaglio da difendere da regole europee miopi, ma, come evidenziato in aula dal presidente Occhiuto, è una realtà, con una rilanciata identità strategica, su cui giocare, in attacco, il futuro della Calabria e del trasporto marittimo in Italia e in Europa. E su questa scommessa - conclude Giannetta - che siamo chiamati, coralmente, a fare la nostra parte".

La soddisfazione del gruppo del Pd

Anche il Pd è soddisfatto del risultato raggiunto in Aula a Palazzo Campanella. "Siamo soddisfatti per avere contribuito a trovare una sintesi tra le due mozioni in discussione per il futuro del porto di Gioia Tauro, una presentata dal centrodestra e l’altra dal gruppo del Pd", ha affermato il capogruppo dem a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua dopo l’approvazione, all’unanimità, di una mozione unitaria dopo il confronto fra le varie forze politiche. Una mozione impegna il governo ad adoperarsi per fare in modo che la direttiva Ue che propone la tutela dell’ambiente le la riduzione dei gas nocivi non abbia conseguenze negative sullo sviluppo del porto di Gioia Tauro.

"Una sintesi fondamentale – sottolinea il capogruppo dem Bevacqua – in quanto tiene insieme la salvaguardia dell’ambiente, obiettivo che si propone la direttiva Ue, con la salvaguardia del tessuto socio-economico della nostra terra. Se da un lato occorre prestare la massima attenzione ai cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra, è altrettanto importante difendere e valorizzare l'operatività della principale struttura portuale calabrese, nevralgica per il futuro della nostra Regione. Le azioni propedeutiche alla tutela dell’ambiente e utili a mitigare gli effetti del riscaldamento globale non possono e non devono ignorare i tempi e i modi per evitare che la transizione energetica si tramuti in tragedia economica e sociale".

"Tenere insieme queste esigenze – ha concluso Bevacqua – è l’obiettivo fondamentale della mozione unitaria che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio, facendo registrare una buona pagina per l’Assemblea e un risultato importante nell’interesse dei calabresi. Recepiamo, pertanto, positivamente anche l’invito rivolto dal presidente Occhiuto a coinvolgere ogni Istituzione che possa dare un contributo ad una soluzione possibile  e necessaria. A tal fine, come gruppo Pd, abbiamo già coinvolto l’europarlamentare Pina Picerno e nei prossimi giorni scriveremo al commissario europeo Gentiloni per chiedere un apposito incontro sul tema".

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