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Politica

Il Consiglio regionale si appresta a votare un bilancio preventivo "ingessato"

Le stime sono indirizzate alla prudenza, troppo alti ancora i crediti non riscossi per l'idropotabile e i rifiuti, la sanità pesa per oltre il 60% del totale e si attesta ad oltre 300 milioni la spesa per la mobilità passiva

Arruzzolo Giovanni-3Il Consiglio regionale della Calabria torna a riunirsi domani per quella che dovrebbe essere l’ultima seduta consiliare del 2020. All’ordine del giorno del “parlamento” calabrese, presieduto da Giovanni Arruzzolo (nella foto), vi saranno provvedimenti di natura quasi esclusivamente economico-finanziaria. Fra questi, il più importante risulta essere il bilancio di previsione della Regione Calabria per il triennio 2021/2023.

Un bilancio nato in un contesto di riferimento che “presenta elementi di grande incertezza ed è caratterizzato da una situazione in continua evoluzione, legata ovviamente non solo alle conseguenze dell'epidemia da coronavirus, riesplosa con numeri molto preoccupanti e via via crescenti nel mese di ottobre, ma anche alle vicende politiche connesse alla brusca interruzione della legislatura dovuta alla prematura scomparsa del Presidente Jole Santelli”.

Bilancio “ingessato”

Quello varato dal Consiglio regionale, quindi, sarà per forza di cose un bilancio “ingessato” che, fra le altre cose, dovrà tenere conto dei 6 milioni e 500 mila euro necessari per coprire le spese relative alla tornata elettorale del 14 febbraio 2021.

“Il governo regionale - si legge nella relazione - deve, pertanto, da un lato, portare avanti un programma inevitabilmente rallentato nell’attività legislativa e amministrativa e temporalmente limitato dalla scadenza elettorale, fissata al momento per il 14 febbraio 2021, e dall’altro, operare in un contesto economico e sociale ulteriormente deteriorato dalle misure di contenimento adottate a fronte di una crescita inaspettata dei contagi, che hanno fatto emergere diffusi fenomeni di rottura sociale rendendo drammaticamente tangibili le pregresse ineguaglianze territoriali e il divario di cittadinanza esistente con il resto del paese a causa dell’inadeguatezza del sistema sanitario regionale, ormai devastato da oltre un decennio di inutile Commissariamento e chiaramente in grande difficoltà nel contrastare la seconda ondata della pandemia”.

Numerose criticità

Il quadro finanziario regionale, aggravato dalla pandemia, continua “ad essere condizionato da una serie di criticità che limitano fortemente l’attuazione di manovre di bilancio significative con le risorse autonome disponibili, il cui ammontare è appena sufficiente a finanziare la spesa a legislazione vigente, a garantire il funzionamento della macchina amministrativa e a far fronte agli accantonamenti previsti dalle recenti regole di finanza pubblica e necessari alla tutela degli equilibri di bilancio”.

I crediti voluminosi

A pesare sono, fra le altre cose, il voluminoso credito vantato nei confronti dei comuni calabresi per i canoni dell’idropotabile e della raccolta dei rifiuti, per l’elevato contenzioso. “La problematica derivante dall’esistenza di un elevato volume di residui attivi vantati nei confronti dei Comuni calabresi a fronte dell’erogazione, sino all’anno 2004, del servizio idropotabile, e sino all’anno 2019, del servizio dei Rifiuti Solidi urbani, dalla lentezza con la quale gli enti locali provvedono al pagamento di tali debiti e dalle perplessità manifestate dalla Corte dei conti, sfociate nel severo giudizio di parificazione sul rendiconto generale dell’anno 2018, in ordine alla certezza degli stessi, costituiscono senz’altro la principale criticità con cui occorre fare i conti”.

Per la sanità il 61% della spesa

Ma veniamo ai numeri. Il bilancio della Regione nella parte spesa vale circa 6,2 miliardi di euro. di questi il 61,2% circa è rappresentato da spese per la sanità, quasi 3 miliardi e 800 mila euro. In questo ambito un peso rilevantissimo assumono i costi per la mobilità passiva che, sommando quella interna e quella verso l’estero, supera abbondantemente i 300 milioni di euro. Tanto, come si legge nella relazione di accompagnamento al bilancio, da rappresentare “un ostacolo insormontabile ai fini del raggiungimento non solo degli equilibri finanziari del sistema sanitario regionale ma anche, di conseguenza, dei livelli essenziali di assistenza, in un circolo vizioso in cui un fattore alimenta l’altro senza soluzione di continuità”.

Le risorse per investimenti

Le risorse per investimenti (Por e Fas) rappresentano il 18% circa del bilancio puro di competenza, mentre il 7,6% riguarda altri fondi a destinazione vincolata. Il 23% del bilancio regionale, per oltre 180 milioni di euro, è destinato a coprire le spese di funzionamento della giunta regionale e del consiglio regionale.

Bilancio prudente

Pertanto, si legge infine nella relazione, “considerato il contesto politico ed istituzionale conseguente alla fine della legislatura e alla indizione di nuove elezioni, l’indirizzo dato agli Uffici da parte della Giunta Regionale per la stesura del bilancio 2021- 2023, è stato quello di predisporre un documento contabile improntato al principio della prudenza, in linea con quanto già indicato nel Defr e sostanzialmente identico a quello già varato dalla Giunta in carica, nel mese di aprile 2020, confermando gli stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza (forestazione, Lsu, politiche sociali, precariato, consiglio regionale, etc.) ed apportando, se necessario, eventuali correzioni alle diverse annualità del bilancio precedente al fine di tutelare gli equilibri di finanza pubblica o far fronte ad obblighi di legge”.

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