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"Non è possibile installare 100 bancarelle in pieno Covid", la denuncia di una residente

Francesca Eroi, candidata alle elezioni nella lista Minicuci Sindaco, ha inviato una lettera alle istituzioni per evitare, in tempo di emergenza rifiuti e Coronavirus, "problemi già largamente prevedibili"

"Sono una cittadina, una mamma, una artigiana e una candidata alle elezioni amministrative. Non ho mai scritto alle istituzioni, ma ritengo sia giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità così come facciamo noi cittadini e imprenditori". Inizia con queste parole la lettera che Francesca Eroi, nell'imminenza dell'evento, dedicato alla Patrona di Reggio Calabria, ha inviato alle autorità cittadine.

"Oggi, dopo che anche la Chiesa, su disposizione dell'arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, ha ridimensionato la centenaria processione dell’Effigie della Madonna della Consolazione, assistiamo
inermi alla decisione di fa installare le bancarelle a piazza Giovanni Paolo II (già piazza Botteghelle),
decisione da parte di un “sindaco” molto in confusione".

Eroi Francesca-2"Una scelta scellerata - sottolinea Eroi, (nella foto) - che deve essere subito fermata perché potrebbe causare una seria epidemia di Covid-19 oltre all’emergenza sanitaria creata negli anni scorsi. Mi faccio portavoce delle istanze presentate alla Procura di Reggio Calabria negli anni scorsi dai cittadini del viale Messina, del Parco Sicilia e di Sbarre Inferiori.

Non è possibile installare cento bancarelle per oltre dieci giorni in piena emergenza rifiuti e Covid-19. Inutile rimarcare la presenza di spazzatura in ogni angolo del rione Gebbione e del Parco Sicilia e dell’esistenza delle aree a verde abbandonate e trasformate in discarica.

Secondo l'aspirante consigliere "con questa scelta l’amministrazione condanna noi cittadini ad ammalarci e la mia presa di posizione non è contro i colleghi commercianti titolari delle bancarelle, ma a loro tutela perché prima del commercio viene la salute, o perlomeno così ci aveva detto il governo dei virologi.

Oggi, per non perdere qualche voto, il “sindaco dei piccoli” ha scelto di riproporre, nella piazza più importante della zona sud della città, centinaia di banchi autorizzati che si uniscono a centinaia di operatori  invisibili (immigrati clandestini, sbandati, spacciatori…) non autorizzati, senza considerare gli esposti e le centinaia di firme raccolte dagli abitanti del quartiere.

Questi saranno di nuovo reclusi in casa con migliaia di presenze che porteranno ancora tonnellate di rifiuti, con i portici trasformati in vespasiani e le piccole aree a verde ridotte a latrine piene di escrementi".

Secondo Francesca Eroi, "questa è la città che vuole l’odierna amministrazione, ma noi non lo consentiremo per i nostri figli e per il decoro della zona sud abbandonata a se stessa da sei lunghissimi anni. La sede circoscrizionale è diventata rifugio dei poveri immigrati senza alcuna assistenza, così come i treni del deposito delle ferrovie; la Casa di Riposo, dedicata all’amato parroco don Gaetano Cosentino, completamente distrutta, con gli infissi e i sanitari rubati e trasformata in discarica a cielo aperto e punto di spaccio.

Il Parco Lineare Sud non ancora completato e la strada chiusa per non permettere l’accesso alla spiaggia della Sorgente. Le luci dello stesso parco lineare completamente spente e le persone costrette a non uscire per paura di aggressioni nell’intero lungomare buio e impraticabile, ma che viene descritto come opera completata nel programma del “sindaco dei piccoli”.

Eroi, quindi, rivolgendosi alle autorità chiede "di intervenire per evitare problemi già largamente prevedibili, altrimenti sarò costretta a segnalare eventuali contagi e problemi sanitari alla magistratura per epidemia colposa".

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