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Jole Santelli e il covid-19: "Superiamo la crisi e progettiamo la Calabria del futuro"

Il primo governatore donna della Calabria ha incentrato il suo discorso di insediamento sul lavoro fatto per contrastare l'emergenza coronavirus, sulle idee per rilanciare la sanità e sulla necessità di ripensare la spesa dei fondi europei

La governatrice Jole Santelli, o meglio il presidente come la parlamentare cosentina preferisce essere definita, ha catalizzato il suo primo intervento in consiglio regionale, come era ovvio che fosse, sui temi dell’emergenza coronavirus e lo stato di salute della sanità calabrese.

Prima donna governatore

La prima donna presidente del regionalismo calabrese, che nel 2020 spegne cinquanta candeline, sta facendo i conti con una pandemia inaspettata e, sino ad oggi, lo sta facendo con piglio deciso ma senza chiudersi al confronto.

Il bon-ton istituzionale

Jole Santelli, ricordando la sua storia politica che l’ha vista passare dal governo del Paese ai banchi dell’opposizione, ha ricordato al consiglio regionale che per lei prima di tutto viene il rispetto istituzionale. “Ascolterò - ha detto nella seduta di avvio dell’undicesima legislatura regionale - non solo per dovere il dibattito politico in questa aula e lo farò, a maggior ragione, in questo momento particolarmente difficile che stiamo attraversando”. Una fase in cui il governatore della Calabria ha ammesso di non “essersi sentita sola” e di aver avuto al suo fianco “quasi tutti” dalla maggioranza all’opposizione. 

L'emergenza coronavirus

Non era facile affrontare l’emergenza coronavirus scoppiata a pochi giorni di distanza dalla sua proclamazione, ma la Santelli non ha esitato a prendere iniziative anche in contrasto con le decisioni del Governo. “Non ho mai messo le mani avanti - ha specificato - ho solo voluto rappresentare la realtà dei fatti”.Una realtà che parla di un sistema sanitario uscito a pezzi da anni di commissariamento, falcidiato nelle sue risorse umane e strutturali da tagli profondi e lineari, colpito al cuore da una norma: il “decreto Calabria” che, per ammissione del presidente della giunta regionale, “invece di rappresentare una cura ha finito per aggravare ancora di più le condizioni del paziente”.

Sanità dalle mille teste

Per la Santelli, così come per tutto il centrodestra, la necessità è quella di superare la fase commissariale, di restituire alla sanità “che adesso ha mille teste” una guida unica, stabile e certa. Questo progetto, però, non vuole declassificare il lavoro svolto dal commissario Cotticelli che, ha sottolineato Jole Santelli, “in questi giorni sta svolgendo un lavoro prezioso e per questo non voglio prestarmi al gioco al massacro ma, anzi, voglio difendere dagli attacchi ricevuti”. Oggi, però, “è la filiera che è sbagliata”, è necessario, volendo usare una metafora prestata dal mondo militare, ristrutturare la catena di comando. 

L'azione di contrasto al virus

E’ fondamentale farlo anche perché la Calabria è nel pieno di una guerra senza confini con un nemico invisibile. Una guerra che si sta combattendo facendo i conti con la mancanza di mascherine, con le difficoltà di approvvigionamento dei tamponi, con i ritardi nella consegna dei ventilatori polmonari, con la rimodulazione delle strutture ospedaliere per fare spazio a nuovi posti letto di terapia intensiva - per il momento 139 e puntando a superare nel breve periodo quota 200 -  e il recupero dei ventilatori di riuso. Una guerra nella quale per Jole Santelli è di fondamentale importanza puntare sulla prevenzione. 

Evitare l'ospedalizzazione

Solo così per il presidente della giunta regionale della Calabria si “potrà evitare l’ospedalizzazione massima e, allo stesso tempo, evitare che gli ospedali - come successo in Lombardia - si trasformino in cluster di contagio del virus”. “Sino ad oggi - ha chiarito la Santelli nello spiegare la necessità delle ordinanze emesse anche in piena notte - abbiamo sfruttato il vantaggio di imparare dalle cose sbagliate e da quelle giuste fatte da chi ha operato prima di noi”.

"Usciremo da questa crisi"

Una cosa è certa, questo lo sa bene il presidente della giunta regionale, la Calabria uscirà dal tempo del coronavirus assai diversa da quella attuale. “Usciremo da questa emergenza - ha proseguito il governatore calabrese - lo faremo sicuramente perché ogni crisi ha una sua rinascita, ma dobbiamo essere convinti che dopo ci sarà un’altra Calabria, soprattutto dal punto di vista economico”.

Costruire la Calabria del futuro

Un cambiamento imposto che non potrà essere scanzato, davanti al quale la regione non può permettersi di arrivare impreparata, per governare il quale la Calabria ha la necessità di ripensare gli investimenti finanziari, soprattutto quelli provenienti dall’Unione europea. “Impariamo dagli errori commessi nel passato - ha concluso Jole Santelli - e investiamo nella Calabria del futuro, decidendo come e dove investire, ragionando sulla Calabria del 2050”.

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