rotate-mobile
Politica

"La Calabria che vogliamo", le proposte di Nucera per evitare il collasso

Salvare le imprese e sostenere le famiglie. L’ex presidente di Confindustria di Reggio Calabria scende in campo e chiede soluzioni immediate

Servono soluzioni immediate, altrimenti il rischio crac è vicino a realizzarsi. Ad affermarlo Giuseppe Nucera, (nella foto), de ‘La Calabria che vogliamo’ ai microfoni di Calabria.Live qualche giorno fa .

nucera giuseppe 2-2-2“La governatrice Jole Santelli e la giunta regionale stanno prendendo il toro dell’emergenza Coronavirus dalle corna. L’approvazione del fondo ‘Riparti Calabria’, misura con cui la Regione Calabria investe 150 milioni di euro sulla ripresa economica, è senza dubbio una mossa che va concretamente a supporto degli imprenditori del nostro territorio.

Si tratta di un intervento straordinario -sottolinea l’ex presidente di Confindustria Rc- che offre una visione di prospettiva ad imprese, piccoli artigiani, commercianti e professionisti. "Riparti Calabria" è una spinta propositiva, l’impulso che serve alla nostra economia in un momento delicatissimo come questo. Il sentiero è stato tracciato, adesso si può andare oltre e proseguire in questo percorso”.

Da qui gli strumenti di Nucera per affrontare le difficoltà delle imprese: “Gli strumenti ci sono. Il Mediocredito Centrale è una garanzia fondamentale per il mondo economico calabrese. Costo zero per le imprese, rischio zero per le banche. Bisogna immettere subito in questo canale di garanzia e di supporto all’azione delle banche almeno 100 milioni di euro. Un fondo per garantire le operazioni creditizie. A tasso zero”.

“In Calabria esistono delle risorse non utilizzate, a partire dal Por. Il precedente governo calabrese aveva impegnato gli importi, ma le relative somme non sono mai state spese. Oggi queste somme -l’idea lanciata da Nucera- devono essere messe a disposizione del sistema produttivo, del sistema bancario, della finanza, in modo tale che le imprese possano attingervi avendo la garanzia e il supporto del Mediocredito Centrale. 

È uno strumento che garantisce le banche al 100% che quindi non corrono alcun rischio e possono facilmente erogare questi finanziamenti. Il Por va rimodulato, è vero, ma può essere una delle strategie da mettere in campo per affrontare l’emergenza”.

A vivere una condizione drammatica anche le famiglie calabresi. “Chi non ha avuto mai un lavoro, chi ha vissuto di precarietà, tutti quelli che hanno fatto o fanno lavori in nero e che, quindi, oggi non sono garantiti devono sopravvivere.

C’è gente che non ha il pane, che è in grave difficoltà ad affrontare la spesa quotidiana. Anche in questo caso -il pensiero di Nucera- la Regione deve urgentemente destinare almeno 10 milioni di euro per le famiglie più bisognose, da inviare ai singoli Comuni in rapporto alla popolazione e in aggiunta ai fondi stanziati dal Governo.Con l’assessore Fausto Orsomarso, la giunta regionale calabrese ha attuato subito l’accordo con i sindacati per la cassa integrazione in deroga: questa misura va finanziata con almeno 20 milioni perché le risorse disponibili sono poche e bisogna mettere in questo fondo ulteriori risorse per permettere alle banche di anticipare alle aziende, ai lavoratori, i soldi della cassa integrazione. 

Ci sono tante famiglie e persone che non godono del reddito di cittadinanza o cassa integrazione, occorre pensare anche a loro. Dalla crisi si esce con coraggio e con determinazione. Le prime misure adottate dalla giunta regionale sono andate in questa direzione, adesso bisogna proseguire per aiutare chi crede nelle potenzialità della Calabria e vuole rilanciare questa bellissima regione nel sistema economico e produttivo del nostro Paese”, conclude Nucera.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"La Calabria che vogliamo", le proposte di Nucera per evitare il collasso

ReggioToday è in caricamento