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Reggio e la politica dei proclami, la stoccata del Pri: "Grosso boomerang per Falcomatà & Co"

Demetrio Giordano, segretario della sezione 'R.Sardiello', analizza i cinque anni dell'amministrazione comunale in cui "nulla è cambiato in meglio, ma solo in peggio"

Avevano sostenuto con forza l’avvio di una nuova fase per la città di Reggio Calabria, credendo nel progetto di una 'nuova primavera' lanciata da Giuseppe Falcomatà. Nel lontano 2014, il Partito repubblicano italiano reggino "ci ha creduto così tanto da presentare ai reggini il libro-documento sulle periferie della città scritto dall’onorevole Francesco Nucara, offrendo uno scenario politico-sociale sulla base di elementi conosciuti e fotografie sullo 'stato dell’arte' di Reggio in quel dicembre 2014.

La speranza dei repubblicani era quella di riscoprire il libro alla fine del mandato di Falcomatà riconoscendogli i dovuti onori per la risoluzione dei problemi esposti. Purtroppo, a cinque anni di distanza, nulla è cambiato in meglio, ma solo in peggio".

"Alle porte di una nuova campagna elettorale, - insorge Demetrio Giordano, segretario della sezione 'R.Sardiello' del Pri reggino - il sindaco parla come se non avesse mai amministrato la città, manifestando intenzione di cambiarla. Cambiarla da cosa?

Dai suoi errori amministrativi, politici, comportamentali e strategici? La città deve interrogare il primo cittadino (ed il suo Partito se ancora esiste!) su diverse questioni: l’interminabile ed interminato rifacimento integrale delle strade lanciato da Falcomatà in pompa magna si è ridotto ad un mero e scarso rattoppo di qualche buca qua e là". 

Il segretario si sofferma sui lavori in città, "la prosecuzione dei lavori per il Parco Lineare Sud continua ad essere un mistero. Si è parlato molto di Smart City senza nemmeno conoscere il significato del termine vista anche l’interruzione degli scavi per il cablaggio della fibra ottica. La mobilità intelligente è una delle dimensioni chiave in cui il modello di Smart City si articola. Inoltre, se si avesse avuto in questi termini un po’ di coscienza, oggi i cittadini della periferia reggina (e non solo) avrebbero goduto delle ormai famose 'aste del Calopinace'". 

Secondo questa concezione, come già i repubblicani hanno avuto modo di dire, "il primo cittadino avrebbe dovuto far sorgere grandi parcheggi in periferia (ad esempio proprio al terminale delle aste) e garantire un collegamento tramite il trasporto pubblico, che da un lato avrebbe ridotto il flusso di mezzi privati, quindi il
traffico, i costi per i cittadini e l’inquinamento, e dall’altro avrebbe garantito maggiori attenzioni alla periferia quale luogo residenziale.

Stesso identico ragionamento va fatto per le gemelle 'aste sul Torrente Sant’Agata'. Si è preferito agire totalmente al contrario, costruendo parcheggi al centro, come quello multipiano in via Rausei (lavori fermi anche lì) 'funzionale' per l’Ospedale Riuniti.

Peccato che la stessa giunta ha poi deciso di abbandonare l’attuale struttura ospedaliera in favore di una nuova costruzione in continuità con il Morelli, rendendo di fatto inutile il nascente parcheggio e prova provata della totale assenza di programmazione".

"La politica dei proclami - conclude Giordano - si è dimostrata un grosso boomerang per Falcomatà & Co. I cittadini hanno più volte manifestato la volontà di riappropriarsi della cosa pubblica e della loro amata città. Le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale saranno un grosso spartiacque tra la politica del dire e quella del fare e vedranno i repubblicani nuovamente presenti, pronti ad offrire le loro competenze ed esperienze a favore della città, mossi ancora una volta dal sentimento del pensiero e azione".

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