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Scoppia il caso Muraca in casa Pd, Bruni: "Procederà la magistratura"

L'assessore comunale reggino candidato alla Regione non poteva essere candidato per il Codice etico approvato dal partito democratico

A quindici giorni dal voto, ecco che scoppia il caso Muraca e per il Pd e la candidata alla presidenza della Regione Calabria Amalia Bruni sono ore difficili.

L'assessore comunale reggino Giovanni Muraca, in virtù del codice etico sottoscritto dal Partito democratico è incandidabile essendo imputato nel processo Miramare. 

L'art. 1 del Codice etico, alla lettera a,  del Pd infatti sancisce: le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato: a) emesso decreto che dispone il giudizio”. 

Giovanni Muraca, dunque, non poteva essere candidato nelle liste del Pd per il Consiglio regionale, invece l'assessore reggino è in piana campagna elettorale sostenuto dal sindaco Falcomatà.

La professoressa Amalia Bruni, ieri in città per l'incontro con il ministro pentastellato Luigi Di Maio, ha detto:  “E' una vicenda molto difficile da digerire, procederà la magistratura, è evidente! Ovviamente questa cosa non era nota, non era prevista. Siamo sotto questo cielo e speriamo bene.  Le situazioni saranno attenzionate con serietà come sempre avviene da parte della magistratura”.

Dunque, un brutto colpo per la scienziata calabrese che aveva affermato ad inizio agosto “se non si rispetta il codice etico io non ci metto la faccia e mollo tutto”, adesso per mollare tutto non c'è più tempo,  la macchina delle elezioni è già partita e la sfida è iniziata!

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