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Fratelli d’Italia: fronte comune Ripepi-Nicolò in vista delle prossime elezioni

Il coordinamento reggino del partito della Meloni, tira le somme di tre anni di attività che da un iniziale 1.7% ha superato il 12% e chiama il centrodestra a fare fronte comune

Fa fronte comune Fratelli d’Italia sollecitando il coinvolgimento di tutte le forze politiche di centrodestra, per mandare a casa un'amministrazione comunale e regionale, rea, di anni di cattiva gestione, miopia progettuale e decrescita demografica. Unito, coeso e con le idee chiare FdI smentisce le voci e le strumentalizzazioni che vorrebbero il partito dilaniato da lotte alla leadership.

Alla conferenza stampa ospitata a Palazzo San Giorgio erano presenti il consigliere comunale e coordinatore della Città metropolitana, Massimo Ripepi, il consigliere regionale e coordinatore provinciale Alessandro Nicolò, affiancati dal consigliere comunale e capogruppo Antonio Pizzimenti, assente giustificato il consigliere metropolitano Luigione Dattola.

È Pizzimenti a focalizzare “nell’assenza di progettualità” la causa primaria della situazione di caos vissuta in città in tutti i settori. Esempio emblematico, la mancata individuazione di un comandante della polizia municipale, situazione tamponata grazie anche a contratti part-time.

 A sottolineare la mancata coesione sociale cittadina è Nicolò, che aggiunge:  “Noi vogliamo realizzare un’inversione di tendenza con una visione progettuale e  una sua realizzazione, integrando il tessuto periferico e il centro.” Il consigliere regionale zittisce quanti parlano di un'opposizione di “demolitori, non lo siamo. Prendiamo atto di criticità sotto gli occhi di tutti”, spiega richiamando l’annosa questione delle deleghe alla Città metropolitana, oggetto anche di una interrogazione ad Oliverio: “E' il presidente della giunta che deve adempiere a tale obbligo ma vi è chiaro intento di non darne applicazione.”

Un modus operandi attivo sia a livello comunale che regionale e sintomatico dell’equilibrio della partitocrazia che nella giunta regionale trova massima sintesi.  Un modo di fare che preferisce chiudersi su barricate ideologiche e violare così degli adempimenti, anziché dare soluzioni e risposte alla collettività.

Il consigliere regionale ha infine concluso il suo intervento ringraziando il coordinatore cittadino Massimo Ripepi per il grande lavoro fin qui svolto. Ed è proprio quest’ultimo a tracciare il report dell’attività di partito in città negli ultimi 3 anni, che dall’iniziale 1,7% ha superato abbondantemente il 12% di consensi alle ultime elezioni.

Un partito maturo che vanta la presenza di una valida squadra dirigenziale, segnata da ingressi eccellenti come quello del consigliere regionale Nicolò che ha dato un significativo valore aggiunto al partito che adesso è pronto e maturo a dare battaglia ai prossimi appuntamenti elettorali.

Ripepi, prosegue con un escursus sulle battaglie affrontate: dalla difesa dell’Aeroporto dello Stretto che negli ultimi anni ha subito un’emorragia di passeggeri e un forte calo durante la gestione Sacal, al caso dell’Autorità portuale dello Stretto smembrata, "Asi non deve essere più di appannaggio Catanzaro, così come Aterp".

“All’assenza di visioni progettuali strategiche si è accompagnato un piano di demolizione della città diventata di fatto “acefala” – afferma il consigliere comunale - che sottolinea così l’inerzia dell’amministrazione Falcomatà, incapace di sfruttare periodi di governo nazionale amico per far crescere Reggio e l’area metropolitana, inerzia che si accompagna all’indifferenza nei confronti di coraggiosi progetti imprenditoriali che un’amministrazione virtuosa dovrebbe, al contrario, sostenere".

Ripepi richiama anche la questione delle tasse comunali che potrebbero essere ridotte con una serie di operazioni come: "la vendita del patrimonio edilizio con un ricavo di più di 150 milioni di euro, un condono edilizio che potrebbe portare nelle casse del Comune, circa 40 milioni di euro e il recupero dell’evasione fiscale che porterebbe all’amministrazione circa 20 milioni di euro l’anno”.

Tra le soluzioni di Ripepi anche “la creazione di uno skyline turistico, che nulla ha a che vedere con i provvedimenti attuali: con queste tempistiche falcomatiane i cittadini avranno le cabine del lido a Natale. Il porto deve essere turistico, non scalo per i mezzi pesanti”. Conclude Massimo Ripepi convinto che “la città è stata affossata per motivi ideologici: tutte le potenzialità sono state trasferite altrove, noi invece vogliamo dare una connotazione identitaria”.
 

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