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L'intervento

I giovani, la politica ed i problemi della Calabria: la riflessione di Saladino

L'opinione della dirigente provinciale Reggio Calabria Italia del Meridione Idm

"Oggi è diventato difficile parlare di politica tra i giovani poiché sempre più distaccati da questo tema e sfiduciosi nelle istituzioni. Mi capita spesso di sentir dire tra i giovani:"i politici sono tutti uguali", "tanto chi entra sarà un ladro come gli altri", vedendo tutto nero e senza speranze". 

Inizia con queste parole la riflessione di Francesca Saladino, dirigente provinciale Reggio Calabria Italia del Meridione Idm che in una nota aggiunge: "I giovani di oggi sono arrabbiati da questa politica che negli ultimi anni ha portato solo precariato non offrendo più un lavoro sicuro, una stabilità, la possibilità di creare una famiglia e vivere dignitosamente, rendendosi conto che non c'è più nulla di certo per il loro futuro.

I problemi della Calabria sono tanti a cominciare dalla sanità dove occorre aspettare ore e ore in una sala d'attesa in un pronto soccorso per essere visitati, dalla carenza degli ospedali stessi dove bisogna portarsi i medicinali da casa, dalla mancanza di fondi per l'assistenza delle persone non autosufficienti.

Altro punto fondamentale - continua Saladino - sono i rifiuti dove la ndrangheta ha messo le mani già da tempo facendo diventare il nostro territorio una seconda terra dei fuochi interrando veleni sotto i nostri piedi, sotto le nostre case, facendoci morire lentamente. Cosa dire poi dell'acqua che ormai per noi calabresi è diventata un lusso d'estate: reti idriche inesistenti o troppo datate che durante il tragitto dell'acqua perdono centinaia di metri cubi per le falle della rete idrica costringendo i comuni a chiudere i rubinetti delle famiglie 4/5 mesi all'anno".

La giovane dirigente provinciale si chiede: "Che fine fanno i fondi destinati alla regione? Dove vanno a finire? Perché vengono stanziati in ritardo? Queste sono le domande che si chiedono i giovani, disinnamorati della politica ormai e pronti a votare in segno di protesta sperando che cambi qualcosa anche a movimenti che hanno fatto del populismo la loro arma di battaglia.

Il Sud e la Calabria quindi, sembrano abbandonati dalle istituzioni, mala governata in questi decenni senza nemmeno strutture adeguate, senza strade, viabilità difficoltosa a cominciare dalla A2 del Mediterraneo: inaugurata ma mai finita. I giovani non sono deboli ma stanchi di lottare, preferiscono fare come i nostri avi emigrando come gli ultimi sondaggi ci dicono in cerca di una realizzazione che qui in Calabria non otterranno mai".
 

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