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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Urbanistica, Patto Civico: "Puntare alla valorizzazione dei beni immateriali del territorio"

Ospite del laboratorio politico, il professore Alberto Ziparo ha analizzato la situazione cittadina. Secondo l'esperto, per una riqualificazione "si deve tener conto della vocazione paesaggistica, ambientale, turistica e culturale"

Futuro scandito da prospettive, proposte e nuovi orizzonti sempre con la consapevolezza che l'unico grande bene comune coincide con la valorizzazione di Reggio Calabria in ogni suo aspetto. Piano urbanistico al centro dei possibili interventi per la riqualificazione cittadina su cui si sta impegnano il professore Albero Ziparo.

Intervenuto al laboratorio Patto Civico, il docente di tecnica e pianificazione urbanistica dell'università di Firenze, è stato invitato per analizzare l'attuale situazione della città e una possibile visione strategica per le migliorie da apportare. Il discorso del professore è stato introdotto dal candidato sindaco Maria Laura Tortorella. Importanza notevole riservata anche ai nuovi scenari di mobilità sostenibile, eco-smart-city e sistemi di trasporti collettivi che limitino il traffico di mezzi privati. Tutti temi che interessano concretamente il laboratorio politico.

Passando in rassegna l'argomento centrale, Stefania Giordano del laboratorio politico Patto civico, si sofferma sul Piano strutturale della città di Reggio Calabria, il quale  "ha avuto un iter di approvazione molto lungo e travagliato, iniziato circa vent’anni fa e che dovrebbe concludersi entro l’anno. Il 'quadro conoscitivo' del Piano, che riporta informazioni di tipo qualitativo e quantitativo, ha rilevato come in città sia già stato costruito più del doppio del necessario, in gran parte fuori norma. Ciò conferma, come indicato anche dai dati Istat, che a Reggio Calabria c’è un eccessivo esubero nel rapporto tra numero di abitanti e patrimonio abitativo necessario, che resta pertanto in gran parte vuoto o non utilizzato: a fronte di 18 milioni di metri cubi sufficienti, ne sono stati costruiti circa 50 milioni.

Obiettivo del Piano Strutturale - prosegue l'esponente - è il risanamento del territorio, ma al momento non presenta gli strumenti programmatici e progettuali necessari ed in assenza dell’approvazione definitiva, se venisse adottato, scatterebbero le clausole di salvaguardia. A differenza del Piano Regolatore, che norma metricamente e per zone la possibilità d’uso dei vari spazi, il Piano Strutturale è più complesso perché deve programmare il risanamento ambientale del territorio e il suo futuro sviluppo sostenibile." In quest'ottica si pone il discorso del professore Albero Ziparo. Secondo il docente "a tal fine si deve tener conto della vocazione paesaggistica, ambientale, turistica e culturale della città, e puntare alla valorizzazione dei beni immateriali del territorio più che al settore terziario.  

La visione della città - prosegue l'esperto - non è data solo dai disegni tecnici: non si può ignorare la sua collocazione sullo Stretto; la centralità all’interno dell’area del Mediterraneo; le peculiarità dell’intera area metropolitana, con le sue fiumare e l’Aspromonte, e una serie di quartieri interni importanti che sono stati antiche comunità.

Occorre sia una visione programmatica d’insieme, che per ciascuno dei micro-scenari presenti, delineando anche - conclude Ziparo - quali sono i soggetti portatori di interessi e le regole da seguire, perché non è più possibile riprendere il consumo di suolo e un modello di sviluppo indiscriminato e degradante. La distruzione degli ecosistemi ambientali ha anche conseguenze di tipo epidemiologico."

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