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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervento / Gioia Tauro

Porto Gioia Tauro a rischio, Italexit: "Bisogna uscire dall'Ue"

Il coordinatore regionale Massimo Cristiano afferma: "Chiediamo a gran voce che questa follia venga rispedita al mittente"

"Le nuove norme sull' emissioni, o pseudo normative green, - afferma in una nota il coordinatore regionale di Italexit Calabria Massimo Cristiano - andranno a tassare lo scalo nei porti europei, invece quelli extraeuropei saranno esentati da super tassazioni.  Come rileva l’Autorità portuale che sovrintende il porto calabrese di Gioia Tauro, gli hub italiani del trasbordo, rischiano seriamente che le navi scelgano di attraccare nei porti africani per evitare i dazi. Ecco l'ennesimo paradosso targato Unione Europea!" 

"A rischio, purtroppo, è il porto di Gioia Tauro,  - continua Cristiano - in cui le navi portacontainer fanno tappa prima di raggiungere la loro destinazione finale.  La minaccia arriva dalle nuove norme europee nel pacchetto Fit for 55, in particolare, l’espansione della tassazione dell' emissioni sotto il sistema Ets nella sfera del trasporto marittimo. Le responsabilità politiche sono chiare ed evidenti.  Noi siamo l'unico partito che si batte per l'uscita da questa gabbia chiamata Unione Europea, un carrozzone lontano anni luce dal tutelare gli interessi nazionali, a nostro avviso al servizio della finanza speculativa che impone l'indebitamento perenne agli Stati membri, al servizio delle grandi multinazionali".

"Ci impongono regole assurde, come gli insetti a tavola attaccando la cucina mediterranea, aggrediscono le nostre spiagge con la Bolkestain, aggrediscono il mercato delle auto, del lavoro, - prosegue il coordinatore regionale - la casa di proprietà per il tramite di regole folli (green), si impone austerità, ovvero tasse e tagli alla spesa pubblica (tagli alla sanità, scuola, forze dell'ordine, ecc..) e per il tramite di una moneta straniera, l'euro, un aumento spropositato sui tassi d'interesse per le persone che abbiano contratto un mutuo. 

Impongono l'invio di armi per una guerra non nostra in Ucraina, con un' inflazione vicina al 9%, che ha dimezzato il potere d'acquisto per le famiglie italiane, favorisce l'immigrazione irregolare, e oggi, sferra un attacco senza uguali, anche al sistema marittimo, colpendo la Calabria con l'aumento delle tassazioni sugli attracchi nel porto di Gioia Tauro, così facendo, metteranno a repentaglio centinaia di posti lavoro nella nostra regione".

"Noi ci schiariamo a favore dei lavoratori calabresi, - conclude Cristiano - tutelando gli interessi nazionali, consapevoli che da quest' Unione Europea bisogna semplicemente uscirne, il prima possibile.

Chiediamo a gran voce che questa follia venga rispedita al mittente e che si prenda coscienza, da parte dei cittadini che quest' Unione Europea è lontana anni luce dal tutelare gli interessi dei popoli europei, ma soprattutto della Calabria, che da sempre ne fa le spese in particolar modo".

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