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Sabato, 27 Aprile 2024
I tagli alle autonomie scolastiche

Dimensionamento, nelle scuole giorni di passione tra calo di allievi e l'ombra dei perdenti posto

Iniziate le operazioni amministrative del piano di accorpamenti, ecco cosa succederà a personale Ata, docenti e dirigenti

Dimensionamento scolastico, i giochi sono quasi fatti per il territorio metropolitano di Reggio Calabria. L'ufficio scolastico regionale ha ufficialmente recepito i tagli delle autonomie per l'anno scolastico 2024/25 contenuti nel piano regionale, aggiornato dalla giunta lo scorso 4 gennaio ai sensi del decreto Milleproroghe.

Come si ricorderà, con quell'atto integrativo nella provincia reggina sono stati eliminati due degli accorpamenti approvati, salvando quattro scuole: il liceo classico Campanella e il liceo artistico Preti-Frangipane a Reggio; gli istituti comprensivi di Melicucco e Laureana-Galatro-Feroleto. Un salvagente valevole solo per il prossimo anno, che invece inizierà nell'incertezza per le 15 scuole dimensionate portando il numero di istituti metropolitani a 77. 

Che fine ha fatto il ricorso annunciato dalla città metropolitana?

Appese a un filo di speranza restano le scuole dell'area grecanica reggina, oggetto di un ordine del giorno approvato dal consiglio metropolitano per chiedere una deroga per i Comuni di minoranza linguistica interessati dai tagli (cioè Melito Porto Salvo, Bova Marina, Condofuri e la stessa Reggio), come previsto dal decreto interministeriale 127 del giugno 2023 oltre che da una sentenza della  Corte Costituzionale. Con questo obiettivo i consiglieri avevano dato mandato al sindaco per un confronto con il governatore Occhiuto e la vicepresidente Princi, e in caso di esito negativo, era stata valutata la possibilità di un ricorso amministrativo impugnando il piano di dimensionamento regionale. Secondo indiscrezioni, il ricorso sarebbe stato predisposto ma ad oggi non se ne hanno notizie né si sa se l'eventuale presentazione è avvenuta nei tempi di legge (60 giorni). 

Intanto l'ufficio scolastico sta procedendo con tutti i passaggi amministrativi (compresi i nuovi codici meccanografici già pronti) per l'attuazione degli accorpamenti. Che non saranno indolori per il personale. Da marzo nelle scuole è in corso la consueta pubblicazione delle graduatorie interne di docenti e Ata con avvisi che nelle sedi accorpate legano in modo inequivocabile i futuri perdenti posto alle operazioni che saranno svolte "a seguito del dimensionamento scolastico". 

Iniziano le operazioni per individuare i soprannumerari perdenti posto

A preoccupare i dipendenti della scuola è l'incrocio tra i tagli, il calo demografico e il conseguente esito delle iscrizioni. Fattori  che in Calabria e nella provincia di Reggio avranno un peso determinante. Da una parte la chiusura delle segreterie nelle scuole accorpate e dall'altra la riduzione di allievi addensano nubi su chi si trova in coda alle graduatorie. La Cgil ipotizza una perdita di posti che si aggira intorno al 20%: a subirla saranno non soltanto i dsga ma le unità amministrative degli uffici dimezzati, e probabilmente anche i collaboratori scolastici e i docenti. Gli Ata sono a rischio negli istituti dove saranno formate meno classi, e i primi dati emersi dall'Usr sono allarmanti per la primaria e media, che vede il territorio reggino perdere alunni rispetto allo scorso anno, con 72139 studenti contro i 73298 dello scorso anno, 1159 in meno. Non solo: la perdita di autonomie costituirà comunque una perdita indiretta di posti incidendo su pensionamenti e nuove assunzioni, tra cui quelle dei dirigenti che da queste parti non arriveranno.

La categoria sta vivendo un periodo sospeso, in uno stato d'animo a cui non fa bene la confusione su tempi e modalità delle pratiche. Uno dei nodi è il destino dei dirigenti nelle scuole accorpate: per sapere chi resterà bisogna aspettare la conclusione delle operazioni a luglio. A Reggio c'è però in ballo anche una scuola molto lontana dall'area dimensionamento. Parliamo del liceo scientifico Leonardo da Vinci, campione cittadino per numero di alunni, di cui è attualmente titolare Giusi Princi. 

Il caso del popoloso liceo scientifico da Vinci, da tre anni in reggenza

A causa del mandato politico della dirigente, la scuola si trova in reggenza tra tre anni (prima con la nomina di Serenella Corrado, al centro di scontri sindacali, e poi con il preside del liceo delle scienze umane Gullì, Francesco Praticò, con incarico riconfermato). La titolarità del popoloso e rinomato istituto reggino è al centro di una vertenza che adesso sembra vicina alla decisione finale. Oltre all'impegno nella giunta regione, lo scenario a lungo termine delle elezioni al Comune di Reggio tratteggia un futuro sempre più politico per Princi. Questo non è un mistero, come pure l'apprezzamento di Occhiuto per il lavoro della sua vice e la stima goduta dalla professoressa anche in Forza Italia. Giusi Princi ha diritto al mantenimento del posto statale come dirigente scolastica, ma dopo tre anni e con un piano di dimensionamento tra i cui obiettivi c'è anche l'eliminazione delle reggenze, il fermo del "suo" liceo scientifico potrebbe finire con l'assegnazione a un titolare. Non è strano se quel ruolo suscitasse l'interesse dei dirigenti vittime dei tagli delle autonomie, o dello stesso Praticò, che consoliderebbe la guida della scuola avviata da due anni.  

I nuovi carichi di responsabilità dei dirigenti delle scuole maxiplesso

Un aspetto che crea dubbi in particolare nel personale docente è l'unificazione delle graduatorie nelle scuole dimensionate. Negli scorsi mesi si era detto che, a differenza degli Ata, per gli insegnanti sarebbero rimaste graduatorie separate almeno nell'anno scolastico 2024-25. Ma è comprensibile che gli interessati si stiano preparando ad ogni ipotesi comparando i propri punteggi con quelli dei colleghi dei corrispettivi istituti accorpati. E che si tema di diventare soprannumerari: in quel caso per non essere assegnati d'ufficio a un posto disponibile, si dovrà tentare domanda di trasferimento puntando ad ottenere una sede che presenti minor disagio.  

Una prospettiva poco serena, tanto che molti tra amministrativi e docenti hanno già presentato istanza nelle varie finestre per la mobilità ordinaria. Lo stanno facendo anche alcuni dirigenti coinvolti nel dimensionamento, e non solo quelli che erano a capo di un istituto accorpato ma anche gli accorpanti. Ad essere preoccupati sono infatti soprattutto i presidi che il prossimo anno dovranno gestire maxiplessi. E Reggio Calabria ha esempi finiti alla ribalta nazionale, come nel caso dell'unione tra i comprensivi Nosside-Pythagoras e Moscato-Gallina, che formeranno una scuola territorialmente enorme con 22 sedi. 

Nel primo ciclo d'istruzione le 26 istituzioni scolastiche della città metropolitana di Reggio, ridotte a 13, avanno un carico che per i dirigenti passerà da 7,50 a 15 scuole di competenza. Una responsabilità decisamente pesante, di fronte alla quale molti comandanti stanno provando ad abbandonare la nave verso lidi più tranquilli.

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