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Lunedì, 29 Aprile 2024
I tagli alle autonomie scolastiche

Dimensionamento, la comunità dell'Ic Galilei-Pascoli in corteo contro Metrocity

Mercoledì protesta organizzata dal consiglio d'istituto per scongiurare l'ipotesi che l'ente metropolitano tagli l'autonomia della storica scuola

Percorreranno il corso Garibaldi fino a palazzo Alvaro i genitori dell’Ic Galilei-Pascoli, per protestare contro il piano di dimensionamento che la città metropolitana si appresta ad approvare e con cui si potrebbe stabilire la perdita dell'autonomia dello storico istituto scolastico reggino. 

Per questo famiglie e allievi hanno deciso di manifestare pubblicamente per difendere la loro scuola, mercoledì 11 ottobre. L'eventuale accorpamento del Galilei Pascoli è per questa comunità una "decisione iniqua da parte della città metropolitana, e che distruggerebbe l’anima e il corpo organizzativo dell’istituto". Ad annunciare l'iniziativa è il presidente del consiglio di istituto, Giorgio Nordo, che fa sapere che mercoledì mattina la popolazione scolastica si riunirà a Piazza De Nava alle ore 9 e lì genitori, studenti e docenti si muoveranno in corteo attraversando il corso Garibaldi fino a raggiungere piazza Italia, dove avrà luogo la protesta davanti alla sede della Metrocity.

Afferma Nordo: "La recente delibera della giunta comunale ha già sposato le istanze del Galilei-Pascoli, peraltro previste dalla normativa, riconoscendo la specificità di questo particolare istituto, che oltre ad essere dotato di una sezione ospedaliera che si occupa anche dell’istruzione bambini malati oncologici, è scuola capofila per il coordinamento in tutto l’ambito provinciale dell’assistenza scolastica domiciliare per i minori malati". E ricorda che il comune, che si è già espresso in questo senso, è per competenza di legge "l’unico ente a poter decidere le sorti delle scuole di primo ciclo, quale è appunto l’Ic Galilei-Pascoli".

Il taglio della scuola nella bozza di piano provinciale presentata ai sindacati 

Eppure dalle indiscrezioni circolate durante gli incontri interlocutori con i soggetti locali che la città metropolitana ha condotto in queste settimane, si è appreso che nella bozza di proposta anticipata ai sindacati in una riunione del 2 ottobre "la Città Metropolitana ha intenzione, in maniera del tutto irragionevole e assolutamente irrispettosa della normativa vigente, di contraddire la delibera comunale e pur non avendone le specifiche competenze (che infatti riguardano solo gli istituti superiori) vorrebbe decidere di accorpare il nostro istituto ad un’altra scuola". L'altro istituto in questione, inoltre, non sarebbe a rischio perché già in condizione di restare autonomo avendo la necessaria soglia di studenti.

La citata bozza sembra sarà quella approvata nella decisiva riunione del consiglio metropolitano, convocato sabato 14 ottobre. Altri cambiamenti, anche volendo, non se ne potrebbero fare perché il piano deve essere inviato alla Regione Calabria (che approverà la rete di dimensionamento definitiva per l'intero territorio) entro il 15 ottobre, pena una decisione d'ufficio. Ma oggi il piano provinciale non è stato ancora approvato: con la protesta di mercoledì i rappresentanti del Galilei-Pascoli vogliono scongiurare in extremis che - come pare - il consiglio metropolitano inserisca questa scuola tra le 17 autonomie della provincia che dovranno obbligatoriamente essere tagliate.

Nordo: "Metrocity sconfesserebbe pubblicamente la delibera del Comune"

Continua Giorgio Nordo: "Tutto ciò non appare soltanto al di fuori di ogni logica normativa (perché la competenza per il Galilei-Pascoli così come per tutte le scuole medie ed elementari – lo ricordiamo - è esclusivamente comunale e non della MetroCity), ma violerebbe le linee guida emanate dalla Regione Calabria e fatte proprie dall’ente provinciale, oltre a sconfessare pubblicamente l’interpretazione e l’operato della giunta comunale (espressione delle stesse parti politiche) ed in particolare del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti e dell’assessora all’istruzione Lucia Anita Nucera".

Una divergenza che, dunque, potrebbe creare contrasto tra le due istituzioni e persino politico. Sulla vicenda commenta Nordo: "Quali possano essere le ragioni di questo eventuale voltafaccia non sono ufficialmente note ma, pasolianamente, possono essere facilmente intuite e già si vocifera infatti del 'salvataggio' improprio di altre scuole, molto 'vicine' ad alcuni esponenti del consiglio metropolitano, le quali pur non avendo nè i requisiti numerici in termini di popolazione studentesca nè particolari peculiarità previste per legge verrebbero incredibilmente esonerate dall’accorpamento". Un trattamento che andrebbe a scapito di scuole come il Galilei Pascoli, che invece oltre ad avere solide radici nel tessuto del centro storico cittadino, possiede quelle specificità della scuola in ospedale e del coordinamento provinciale dell’assistenza scolastica domiciliare che, secondo la stessa vigente normativa in materia di dimensionamento scolastico, consentono una deroga al requisito del numero di alunni e dunque il mantenimento dell'autonomia.

Se lo storico istituto sarà accorpato, il consiglio ricorrerà al Tar

Il presidente del consiglio d'istituto annuncia senza mezzi termini che avverso la decisione di accorpamento si ricorrerà davanti al Tar. E spiega: "È certo che se la città metropolitana concretizzasse quanto si sta da giorni apprendendo da voci di corridoio, ossia stravolgesse la decisione già presa dalla competente amministrazione comunale richiedendo l’accorpamento del Galilei-Pascoli, non si produrrebbe solo un illecito nei confronti di tale scuola ma sancirebbe di fatto una sorta di commissariamento della giunta comunale che si è già altrimenti espressa, essendo l’unico soggetto istituzionale abilitato per legge a decidere sulle scuole del primo ciclo". Ovvero, sostiene Nordo, Metrocity deciderebbe al posto del Comune, nonostante da questo ente la delibera sia stata regolarmente presentata. Vero è anche - aggiungiamo - che secondo le linee guida regionali la città metropolitana è legittimata a non recepire le indicazioni provenienti dai Comuni, ma deve farlo con una valida motivazione. Tra pochi giorni sapremo se sarà così riguardo la proposta dell'amministrazione reggina, e perché. 

Sul paventato accorpamento del centralissimo istituto cittadino, Nordo ribadisce quanto già spiegato in queste setttimane: "Il processo di dimensionamento che si andrebbe impropriamente a configurare, senza tenere conto della normativa, farebbe sì che il Galilei-Pascoli, una storica scuola di Reggio Calabria fucina di innovazioni metodologiche e didattiche, costantemente aperta alle innovazioni, di alta qualità e di profonda inclusione, una scuola che ho a mio tempo frequentato e che adesso mi onoro di servire come presidente del consiglio d’istituto, sia accorpata ad uno o più istituti con storie e tradizioni differenti, diversamente configurati dal punto di vista didattico e organizzativo, perdendo di conseguenza autonomia e identità". A subire il danno più grave sarebbero gli allievi perché sarebbe invalidata "l’esplicita e ragionata scelta di indirizzo formativo espressa da noi genitori al momento dell’iscrizione, ledendo dunque il diritto alla libertà di scelta educativa previsto innanzitutto dall’art. 30 della costituzione Italiana, nonché dalla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 secondo cui i genitori 'hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli', concetto poi riaffermato dalla Convenzione Europea del 1950, dall’Unesco nel 1966 ed infine dalla Comunità Europea nel 1984".

La comunità del Galilei-Pascoli chiede il rispetto di legge e diritti costituzionali

Uno scenario che si potrà evitare se la città metropolitana accoglierà quanto stabilito dalla giunta comunale, che si è già espressa a favore dell'autonomia dell'Ic Galilei Pascoli, e indicando le sue peculiarità didattiche e organizzative come elemento valevole ad ottenere una deroga al requisito numerico (soglia minima di 1000 allievi).  "Tutto ciò - dice Nordo - è scritto nero su bianco nella delibera comunale inviata alla città metropolitana esclusivamente affinché la recepisca come previsto dalla legge sul dimensionamento e dalle relative linee guida e non la stravolga come pare si abbia intenzione di fare, in spregio a qualsiasi norma di diritto".

I rappresentanti del consiglio di istituto, con il sostegno degli studenti e delle loro famiglie adesso non intendono accettare un eventuale atto amministrativo "improprio ed illegittimo". Mercoledì davanti alla sede della città metropolitana protesteranno con forza "per rivendicare quelli che sono i nostri diritti e rischiamo di vedere calpestati solo per meri interessi politici e di parte".

E se la temuta decisione già presa della Metrocity fosse giustificata da motivi burocratici, precisano: "Noi non ci stiamo a fare da capro espiatorio: pretendiamo con la serena forza della ragione che nel prossimo consiglio della città metropolitana calendarizzato proprio per deliberare sul dimensionamento della rete scolastica, venga rispettata la legge e di conseguenza la delibera comunale che garantisce l’autonomia del Galilei-Pascoli sia recepita senza addurre pretesti o cavilli che possano comprometterne spirito ed efficacia".

Non un trattamento di riguardo, conclude Giorgio Nordo: "Pretendiamo con la forza della ragione che il diritto costituzionale alla libertà di scelta educativa venga rispettato, che i diritti degli alunni ospedalizzati, di quelli in assistenza domiciliare e di quelli con Bes vengano rispettati e che il volere di tante famiglie, assieme a quello della giunta comunale che si è già espressa, venga tenuto nel dovuto conto".

Mercoledì il consiglio d'istituto del Galilei-Pascoli farà sentire la sua voce pubblicamente. Con la piccola amarezza, in queste settimane di trincea, di non aver ricevuto adesioni di sostegno da parte di altre scuole reggine, che peraltro non sono meno a rischio tagli. Il dissenso verso il dimensionamento scolastico (contro cui molte regioni hanno presentato ricorso di incostituzionalità) dovrebbe essere una battaglia di tutti, ma di fronte a un diritto leso a Reggio a prevalere è, ancora una volta, la rassegnazione. 

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