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Venerdì, 26 Aprile 2024
Un tuffo nella storia / Centro / Corso Giuseppe Garibaldi

Scatti dagli anni '30, il tesoro riemerso grazie al fotografo Mavilla

Un tesoro contenente migliaia di foto immortala la città negli anni '30, dalla vita conviviale all'arrivo di Umberto II. Tornano in vita le immagini di memoria di Enrico Ruggeri anche durante la guerra in Abissinia

La fotografia è una finestra sul mondo capace di far riemergere frammenti di vita, emozioni, ma anche stralci di un passato lontano. Lo sa bene Edmondo Mavilla, dello storico studio fotografico Fotocine Mavilla risalente al 1916, figlio e nipote d'arte, che grazie ad un minuzioso lavoro da artigiano del tempo sta portando alla luce migliaia di negativi risalenti agli anni '30. Un piccolo tesoro attraverso cui ripercorrere alcune tappe importanti della storia reggina, attraverso gli scatti del prozio Enrico Ruggeri, fratello della nonna paterna.

"Abbiamo scansionato migliaia di negativi e già un centinaio è stato catalogato e recuperato grazie anche all'aiuto del fotografo Marco Costantino", dichiara Mavilla, ultimo discendente della celebre famiglia di fotografi, il cui padre, Silvio, è ben noto per aver immotalato in 160 foto i Moti di Reggio e aver insegnato tecniche fotografiche all'Accademia di Belle Arti: "Delle fotografie recuperate - specifica il fotografo - si possono distinguere tre ambiti:  alcune raffigurano persone comuni su una terrazza di Reggio, altre hanno come tema la guerra di Abissinia e altre ancora testimoniano l'arrivo del principe Umberto II a Reggio, poi divenuto re".

Scatti storici dagli anni '30

Un tuffo nel passato questo attraverso le immagini che restituiscono pezzi di vita quotidiana e storia: dall'usanza di fotografare gente comune e ragazze in momenti conviviali sulla terrazza di un palazzo alle esperienze vissute dal prozio durante la guerra in Etiopia: "Lui - continua - faceva parte dell'esercito italiano e ha fotografato gli indigeni del luogo e alcuni momenti della ricostruzione delle strade, prima di essere catturato dagli inglesi e poi vivere  in prigionia per tanti anni in India".

Nelle foto anche la visita del principe Umberto II giunto davanti alla vecchia stazione: "Negli scatti, l'ingresso in macchina insieme a tutta la gerarchia fascista - afferma Mavilla -  il passaggio nel Corso Garibarli e l'arrivo in Prefettura, consentono di ammirare in città le bellezze architettoniche in stile liberty di quegli anni".

Dietro il recupero c'è un lavoro certosino che continuerà nel tempo, perchè sono ancora migliaia le foto che completano la preziosa collezione: "Stiamo continuando a scansionare gli scatti che da negativi vengono trasformati in positivi per poi passare a photoshop attraverso il quale vengono sistemate e pulite da sporcizia, muffe e imperfezioni".

Ma qual è l'aspetto più entusiasmante di questa operazione di restauro? "Il fascino della scoperta - confessa - è  l'emozione più grande. Il fatto di non sapere mai cosa c'è dietro un nuovo negativo rende tutto ancora più coinvolgente. Sono anche un appassionato di storia e della seconda guerra mondiale, quindi per me ogni fase del processo diventa emozionante. Inoltre credo che sia importante che queste foto siano fruibili alla cittadinanza". 

Motivo per il quale le immagini già pronte sono disponibili nel sito fotocinemavilla.it,  dove si protrà accedere anche al servizio innovativo sviluppato dalla famiglia conosciuto come fotopittura digitale, secondo cui ogni foto può diventare un quadro su tela replicabile.

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