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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il futuro del Tito Minniti

Aeroporto, con le nuove procedure resta il problema dell'addestramento

Ecco cosa cambierà con la RNP AR che modifica la rotta di avvicinamento alla pista del Tito Minniti e come avviene la formazione con simulatore

La notizia dell'approvazione delle nuove procedure di volo per l'aeroporto dello Stretto ha aperto una pagina di ottimismo sul futuro dello scalo strutturalmente penalizzato dalla sua posizione orogeografica, che presenta criticità nella fase di atterraggio sulla pista 33. 

Presentato dal ministro Salvini come cambiamento rivoluzionario, in realtà la Required Navigation Performance Authorization Required (RNP AR) non risolverà a breve gli atavici problemi che impediscono di adottare procedure di avvicinamento standard al Tito Minniti. E leggendo bene la nota del Mit lo si evince dalle parole di Salvini, che cita proprio i due principali ostacoli alla piena operatività, ovvero la necessità di "formazione dei piloti" e la "segnalazione di alcuni manufatti". 

Le nuove procedure su rotta alternativa e l'addestramento con simulatore

Nella pratica, la nuova procedura testata da Enav e in attesa di approvazione con atto formale di Enac (ente di vigilanza sull'azienda di servizi a partecipazione governativa), modifica le attuali carte areonautiche Aip con un percorso alternativo nella virata di avvicinamento al Tito Minniti, intervenendo sulla curvatura finale e spostando la rotta in modo da atterrare in rettilineo nella pista di Reggio. Si tratta dell'esito di uno studio condotto in breve tempo se si pensa che Enav ha aggiornato pochi mesi fa i documenti Aip confermando le limitazioni per lo scalo reggino, nel quale possono operare soltanto piloti preventivamente addestrati.

Un requisito che non sarà aggirato dalle nuove procedure di volo, perché dovranno essere comunque testate dalle compagnie, adottate e pubblicate nelle sop (standard operating procedure) interne. E 'qualcosa' dovrà fare pure Sacal come gestore del sistema aeroportuale calabrese e dunque del Tito Minniti. Nella nota di qualche giorno fa Salvini sottolineava che "rigidi protocolli operativi" dello scalo saranno indispensabili "per garantire la sicurezza di passeggeri e operatori". Sempre il gestore regionale dovrà risolvere il problema dell'ostacolo presente su due fabbricanti prospicienti la testata della pista: dal Mit si ricorda infatti che a causa di questa situazione permane la limitazione del volo notturno, ritenuta "temporanea" fino a quando "Sacal avrà provveduto alla segnalazione di alcuni manufatti". 

La formazione tecnologica comporta costi e tempi non brevi

Nell'aeroporto dello Stretto il dilemma è la totale assenza di strumentazioni specifiche per avvicinamenti e decolli  di precisione con l'impossibilità di automatizzare la fase finale del volo. Il carattere manuale della manovra rende obbligatoria l'esperienza del pilota. Per questo il principale passaggio per la RNP AR sarà quello della formazione dei piloti sul nuovo sentiero di atterraggio della pista 33. Il Mit ritiene che questo onere possa essere assolto attraverso l'alta tecnologia di un simulatore di volo full flight identico all'aereo in servizio e nel quale sarà riprodotto lo scalo di Reggio Calabria e l'ambiente circostante. Questa formazione sarà a carico delle compagnie aree ma con costi ovviamente molto minori di quelli dell'addestramento tradizionale, che per conseguire l'abilitazione richiedeva ai piloti una serie di voli reali con atterraggi e decolli diurni e notturni e la sosta forzata di un velivolo fermo nell'aeroporto e utilizzato per questa mansione. La strumentazione tecnologica per addestramenti simulati è ormai di uso frequente e collaudato per le compagnie, ma a Reggio Calabria del simulatore si parla già da anni senza che i vettori interessati (le low cost) lo abbiano mai impiegato. 

A commentare con perplessità sugli scenari futuri con le nuove procedure di volo è anche il portale specializzato Aeroporti Calabria, secondo cui le compagnie dovranno farsi carico di un doppio addestramento, quello della pista 33 e quello per la rotta RNP AR. "La maggior parte degli aeromobili - si legge nel sito - non ha la strumentazione hardware e software richiesta per una procedura RNP AR", e a queste dotazioni da integrare ai velivoli vanno aggiunte le autorizzazioni (con relative spese) alla nuova procedura. 

Quando parliamo di compagnie interessate è ovvio che il riferimento sia a Ryanair, annunciata all'esordio nel Tito Minniti ad aprile. Secondo Aeroporti Calabria "Ryanair, semmai dovesse arrivare, utilizzerà le attuali procedure che sono in vigore da molti anni. Addestramento per pista 33 compreso". E un altro dubbio riguarda i tempi di conclusione dell'iter delle nuove procedure: la data ufficiale della variazione delle rotte è il 25 gennaio, ma per realizzare la modifica serviranno almeno 45 giorni. Poi, come detto, i vettori dovranno formare i loro piloti e ci viene da riflettere sul fatto che ogni novità - come del resto afferma lo stesso Salvini - dovrà essere a prova di sicurezza per chi deve atterrare e decollare da Reggio Calabria. Richiedendo tempo adeguato per potersi addestrare a RNP AR senza nessun rischio. 

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