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La battaglia per il Tito Minniti

Aeroporto dello Stretto, nonostante i disagi i reggini non lo abbandonano

Oggi sarebbe stata la data di avvio dei nuovi voli che non arriveranno, intanto il comitato di difesa dello scalo continua la mobilitazione per Milano, da dove i passeggeri continuano ad essere numerosi

Avrebbero dovuto essere inaugurate oggi le nuove rotte dell'aeroporto dello Stretto, invece la data odierna segna il primo mese di stasi assoluta dopo l'esito fallimentare dei tre bandi Enac per i voli verso Venezia, Torino e Bologna. Alle porte di giugno, l'annunciata nuova conferenza di servizi regionale non potrà ormai risolvere il problema estivo per i tanti reggini che lavorano al Nord e già da marzo sono alle prese con le prenotazioni dei voli di rientro per trascorrere le ferie a casa. 

Un centinaio di loro fanno parte del comitato di difesa dell'aeroporto Tito Minniti, creato nel 2020 da un gruppo di reggini residenti in Lombardia, che con una serie di denunce pubbliche sono riusciti a salvare i due voli Ita Airways per Milano Linate minacciati dalla cancellazione lo scorso ottobre, e adesso continuano la loro mobilitazione per ottenere orari più efficienti, che, ad esempio, consentano anche di partire e tornare in giornata. Al momento i voli diretti ripristinati sono da Linate alle ore 9.40 e 14.35, e da Reggio alle 12.05 e 17. 

Il comitato per la difesa dell'aeroporto continua la sua battaglia per i collegamenti con Milano

"Puntiamo all'autunno - spiegano dal direttivo del comitato presieduto da Alessandro Panuccio - perché sappiamo che a questo punto non è possibile intervenire per la programmazione dell'estate, ma non ci arrendiamo e insisteremo per un cambiamento nell'orario invernale. Siamo soddisfatti dei due voli, un traguardo importante rispetto al nulla, ma la consideriamo una battaglia vinta a metà, perchè gli attuali orari sono scomodi per chi ha impegni di lavoro in giornata o deve fare una visita medica. In molte situazioni non si riesce a pernottare fuori". Nei prossimi giorni si svolgerà una riunione per organizzare nuove iniziative. 

Partire al mattino, arrivare in orari di ufficio e rientrare a casa la sera. Situazioni che sono di routine in qualsiasi città ma a Reggio sembrano utopia. Nonostante la delusione per il disinteresse delle compagnie chiamate ad aderire alla proposta Enac (con un sostegno di 13 milioni di euro della Regione), i reggini che vivono a Milano continuano a utilizzare lo scalo dello Stretto preferendolo a quello di Lamezia, dove, tra l'altro, va calcolato l'aggravio di costi e tempi delle navette Malpensa Express. E dal comitato sfatano il trend catastrofico dei passeggeri - quello che avrebbe dissuaso le compagnie aeree a investire su Reggio. "Osserviamo che i voli da Milano a Reggio sono sempre pieni - continuano dal comitato - a riprova che c'è davvero tanta esigenza di nuove rotte e orari".

Il problema dei costi dei biglietti è però oggettivo e innegabile: tantissimi residenti in Lombardia, lavoratori e studenti, partono non in base a scelte personali ma aspettando con pazienza il momento in cui si avvistano offerte convenienti. Nel comitato ci sono poche speranze di ottenere qualcosa su questo fronte, anche se tra gli obiettivi portati avanti per il futuro c'è ovviamente il ritorno delle compagnie low cost in riva alla Stretto. Intanto si fa passaparola di informazioni e piani di viaggio, per risparmiare ma anche non dannarsi nella lunga strada verso casa. Tiziana Germanò, reggina fuori sede che attualmente lavora a Novara, ha sperimentato un percorso da Linate all'aeroporto Tito Minniti partendo dalle 6.18 dalla stazione della città piemontese, volando da Linate alle 9.55 e atterrando a Reggio alle 11.35. 

I prezzi dei biglietti scoraggiano ma i reggini continuano a preferire il Minniti a Lamezia

Dopo la brutta notizia sui voli per Venezia, Torino e Bologna il comitato ha chiamato a raccolta anche i reggini residenti nelle tre città perché partecipino alla battaglia per il rilancio del Tito Minniti. Di fatto chi vive e lavora lì è costretto a fare scalo intermedio e poi atterrare a Lamezia e aggiungere un altro centinaio di chilometri per arrivare a Reggio. E anche raggiungere Lamezia è spesso un'impresa, con viaggi della speranza che passano da bus, navette e treni fino alla città dello Stretto. 

Per chi deve invece partire da Reggio, sono gli stessi reggini a spostarsi fino a Catania per trovare il loro volo e soprattutto non spendere troppo. Assaeroporti ha appena pubblicato i dati di traffico di marzo 2023 (l'ultimo mese disponibile) con 380 movimenti e 20.504 passeggeri e un incremento del 56,2% rispetto al 2022, mentre il primo trimestre del 2023 conta 58.239 passeggeri, 60% in più dell'anno precedente. Il coefficiente di riempimento dei voli è però più basso non solo nel paragone con Lamezia ma anche con Crotone. Per le nuove tratte messe a bando da Enac era stato stimato un guadagno di 85.000 passeggeri annui. I tempi d'oro in cui il traffico al Minniti era di oltre 600.000 viaggiatori sembrano storia accaduta a qualcun altro. Il numero 0 nella casella dei voli internazionali e la rapidità di questa inarrestabile parabola discendente non riescono a dissipare la sensazione di una scelta politica, un penalizzante abbandono dell'aeroporto dello Stretto da parte delle istituzioni.

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