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Cronaca Centro

Lettera aperta all'ente gestore dell'aeroporto Tito Minniti

L'ingegnere Salvatore Plutino ha scritto per sollecitare interventi seri per favorire i passeggeri e i turisti in transito

Ha preso carta e penna l'ingegnere Salvatore Plutino e ha scritto una lettera aperta al  gestore dell’Aeroporto dello Stretto Tito Minniti. Una lettera per sollecitare un intervento serio affinché l'aerostazione funzioni bene e con i servizi necessari agli utenti.

Qui di seguito la lettera integrale:  

"Cari colleghi,

scrivo questa lettera per condividere con voi pensieri e riflessioni elaborati negli ultimi tempi circa il nostro scalo. Mi permetto il “nostro”, e lo faccio con il cuore in mano, perché dal mio primo volo sul Tito Minniti, che risale a quando avevo pochi mesi di vita, sono 25 anni che non ho mai smesso di frequentarlo. Ricordo benissimo una delle ultime volte quando, Lunedì 9 Marzo 2020, qualche ora prima del cambiamento radicale della vita degli italiani, sono stato uno degli ultimi passeggeri fortunati della 1154, così comoda da potermi permettere sia la notte nel reggino che di essere puntuale la mattina successiva, alle 9, in ufficio, a Roma.

In tutti questi anni, non tantissimi poi riflettendoci, tanti sono i cambiamenti personalmente vissuti. Ricordo Venezia, Genova, Bologna, Bergamo, Torino e Vienna. Ricordo Blue Panorama, AirOne, Air Malta, Vueling, BlueAir, Air Sud / Denim Air e Niki. Ricordo persino l’annuncio delle varie Monaco, Dortmund, Berlino, Parigi e Lione di Livingston, avvenuto però solo qualche mese prima del ritiro del COA.

Venendo invece al terminal ricordo diversi bar, un’edicola, un negozio di prodotti tipici e, soprattutto, una serie di autonoleggi.

Ricordi che non posso dimenticare e a cui vorrei poterci associare ancora l’immagine dello scalo e che offrivano ai reggini la possibilità di rimanere connessi con l’Italia, l’Europa ed il Mondo volando dalla loro infrastruttura che, da pioniere in Calabria, li accompagna dal 1939.

L’immagine che invece il presente ci riserva è purtroppo tutt’altra. L’aerostazione, infatti, già pre-pandemia si presentava priva di servizi, probabilmente costretti a cessare l’attività anche per via della proposta di variazione degli accordi commerciali. E l’offerta di destinazioni seguiva, limitandosi ai pochi collegamenti con Roma e Milano.

Se però oggi son qui a scrivere è perché credo che non tutto sia perduto, e che Reggio possa presto tornare a volare, alto!

Tante infatti sono le idee che potrebbero esser implementate, a partire da operazioni semplici tra cui la riapertura di esercizi commerciali e autonoleggi, l’introduzione di una ZTL che permetta di regolare il traffico in accesso, ed il ripristino del collegamento con la stazione ferroviaria Aeroporto.

Operazioni più importanti, bensì necessarie, di riqualificazione e bonifica generale nonché di rilocazione di alcuni uffici renderebbero più confortevole il lavoro agli operatori aeroportuali e permetterebbero ai passeggeri di vivere un’esperienza più piacevole.

Il piazzale anche dice la sua, e non ne può più di mostrare le ormai sbiadite lead-in riportanti la vecchia dicitura del Mad Dog, macchina che non frequenta lo scalo ormai da una decina d’anni.

Una collaborazione con l’ente responsabile della gestione traffico aereo volto all’aggiornamento degli aiuti alla navigazione potrebbe far gola a possibili nuovi clienti. Leggasi passeggeri ed indotto per la città.

Infine, investimenti per il lungo termine potrebbero essere volti ad un nuovo coinvolgimento della sponda messinese, cercando di recuperare quanto prima l’infrastruttura di attracco natanti costruita appositamente ad altezza aeroporto che, come il nome ci ricorda, è per l’appunto dello Stretto!

Tutte queste semplici idee devono poter essere realtà! Reggio e la sua comunità ne hanno bisogno per migliorare finalmente la propria qualità della vita in quanto a spostamenti. Un aeroporto che funziona, inoltre, è indice di benessere locale e di turismo: insomma di un’economia che gira! È anche facendosi trovare pronti ad accogliere tutti i passeggeri che non parlano la nostra lingua, con un efficiente supporto in inglese, che soddisfazione e conseguente domanda potranno crescere!

È impensabile andare avanti su base annuale con una sola compagnia, che per giunta sta trascorrendo una fase molto critica della sua vita ed è ben lontana dai suoi massimi storici delle 4x daily su entrambi FCO e LIN.

In prima persona sono pronto a fare il possibile per la causa, confermando la volontà di agire. Rimango, infatti, disponibile per una qualsiasi forma di aiuto volto a portare il Tito Minniti verso il radioso futuro che merita! Reggio non può più aspettare! Il momento è adesso!"


 


 

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