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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Giornata studio alla Mediterranea sulle biomasse agro-forestali in Calabria

Nell'aula seminari del dipartimento di Agraria sono stati presentati i risultati del progetto Faesi, finanziato dal ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali

L'aula seminari del dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Reggio Calabria ha ospitato la giornata di studio sul tema delle biomasse agro-forestali in Calabria.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati ottenuti dall'importante progetto di ricerca nazionale, "Faesi", Filiere Agro-Energetiche nel Sud Italia, finanziato dal ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali con DM n. 4056-2008, e finalizzato a promuovere la realizzazione di filiere agro-energetiche nel Sud Italia ad opera di imprenditori agricoli, agro-industriali ed industriali in terreni marginali e non, comunque caratterizzati da condizioni pedo-climatiche più difficoltose rispetto alle realtà del Nord Italia dove si sono già affermate. 

Il progetto ha previsto una ricerca mirata a risolvere le principali problematiche specifiche per il Sud Italia per filiere agro-energetiche fornendo così un valido supporto tecnico alle realtà locali.

Gli interventi tecnici

Si sono alternati diversi interventi tecnici che hanno illustrato i risultati ottenuti dai soggetti attuatori: Crea-IT (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria), Arsac (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese), Università degli Studi Mediterranea – dipartimento di Agraria, Società cooperativa Agroenergia Calabria.

Alla presenza di una nutrita presenza di personale tecnico, di studenti e di vari soggetti rappresentanti del mondo agricolo, ha moderato ed introdotto i lavori il professore Giuseppe Zimbalatti, direttore del dipartimento di Agraria.

A tutti i partecipanti è stato distribuito il volume appositamente pubblicato che riassume i principali risultati ottenuti. In qualità di rappresentante del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è intervenuto il dottor Attilio Tonolo che ha sottolineato il ruolo e l’importanza delle biomasse nella politica agricola nazionale.

Con il suo intervento, ha apprezzato i risultati ottenuti dai partner, validando il percorso scientifico e divulgativo del progetto ed ha sottolineato l’importanza di raccordare le esigenze del mondo imprenditoriale agroforestale con la ricerca universitaria per favorire future linee di intervento.

Per l’Arsac ha preso la parola, Antonio Leuzzi, dirigente del settore sperimentazione e ricerca applicata, che dopo una breve presentazione del progetto ha sottolineato la necessità di proseguire su questa linea per future collaborazioni con i partner coinvolti mentre Roberto Bonofiglio, coordinatore del progetto, ha ripercorso tutte le fasi di realizzazione del progetto con la sintesi dei risultati ottenuti evidenziando le opportunità offerte dal progetto.

L’intervento del Crea-IT è stato curato dall’ingegnere Francesco Gallucci che ha illustrato le problematiche legate alla emissione di gas prodotti al camino derivati dalla combustione di biomasse residuali ottenute dal recupero di potature.

Souraya Benalia, assegnista del sipartimento di Agraria, ha curato alcuni aspetti legati allo studio dei cantieri meccanizzati per la raccolta di biomasse lignocellulosiche mentre Filippo Pecora, coordinatore di Agroenergia Calabria per il progetto Faesi, ha illustrato il contributo apportato da parte dallo stesso partner interessato.

Sono seguiti gli interventi di Orlando Campolo, entomologo del dipartimento di Agraria, che ha illustrato le dinamiche entomologiche sui residui di potatura agro-forestale e di Salvatore Papandrea, dottorando dello stesso dipartimento, che ha illustrato i risultati ottenuti dai test condotti su diversi prodotti lignocellulosici destinati a scopi energetici.

L’ultimo intervento tecnico è stato tenuto da Andrea R. Proto, docente del dipartimento di Agraria e responsabile scientifico del progetto, che ha tracciato le linee guida per una corretta valorizzazione energetica della biomassa agroforestale.

Dal dibattito è emersa la necessità di promuovere la nascita di micro-filiere locali per fornire risposte alla grave crisi che sta attraversando il settore agricolo in termini di possibilità di integrazione di reddito, offerto dagli incentivi per gli impianti a biomassa, con conseguente vantaggio di usufruire del valore aggiunto e del regime di tassazione agevolato che la normativa di legge prevede (ruralità).

Il progetto è stato finalizzato a fornire un maggiore supporto tecnico-scientifico al sistema agricolo regionale e nazionale in termini di competitività attraverso l’incremento del tasso di auto approvvigionamento rispetto alle fonti energetiche tradizionali (gas, combustibili fossili, ecc.).

In questo senso si offre maggiore possibilità di utilizzo dell’energia secondaria, cogenerazione e trigenerazione e nel contempo si consente di incrementare il tasso di occupazione inteso come rapporto tra n. occupati/potenza installata.

Si determina una diminuzione dei costi di trasporto e di conseguenza si ha un minore impatto ambientale in termini di emissioni gassose nocive. Le conclusioni della giornata sono state tratte da Attilio Tonolo e da Giuseppe Zimbalatti che hanno stimolato alcune riflessioni riguardo le opportunità offerte dall’utilizzo dei residui colturali derivati dalle potature agricole e dalle operazioni di pulizia del bosco.

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