rotate-mobile
Cronaca

Case popolari, Un Mondo di Mondi: "Dopo 15 anni assegnato alloggio solo a 7 famiglie"

La denuncia dell'associazione su una vicenda iniziata nell'ormai lontano 2005 e che continua a non risolversi in sede comunale. Per il direttivo "ancora oggi assistiamo alla negazione del diritto alla casa"

"La vicenda del bando comunale per l’assegnazione alloggi popolari del  2005 segna in modo  netto la negazione del diritto alla casa per le famiglie a basso reddito. E lo segna come scelta politica." A tornare sul delicato argomento è l'associazione Un Mondo di Mondi.

Sempre a favore delle persone bisognose di una casa dove abitare, il direttivo composto da Antonino Giacomo Marino, Cristina Delfino e Cinzia Sgreccia ribadisce che "dopo la presentazione delle domande, avvenuta nel 2005 da parte di circa 2500 famiglie, la graduatoria definitiva, che ha decretato la vittoria di 1270 nuclei familiari,  è stata pubblicata sette anni più tardi, nel gennaio 2012. Un tempo infinito per le famiglie che hanno bisogno di una casa."

La lunga e pesante vicenda ci porta all'attualità dove ancora, "dopo quindici anni dalla domanda e otto dalle graduatoria definitiva soltanto alle prime sette famiglie è stato assegnato un alloggio. Questa realtà non trova motivazione nella mancanza di alloggi disponibili da assegnare, ma piuttosto nelle scelte politiche che non danno priorità  al diritto alla casa  per le famiglie a basso reddito. Da gennaio 2012 ad ottobre 2014, l’Amministrazione Arena, né tanto meno i Commissari prefettizi, hanno  assegnato  alloggi ai vincitori del bando. Nei sei anni successivi,  l’Amministrazione Falcomatà ha continuato su questa linea in modo anche più netto. Da settembre a novembre 2015, il Dirigente del settore Alloggi popolari del Comune, avvocato Cp. Nucera,  dopo una verifica degli alloggi disponibili, trasmetteva alle prime 62 famiglie della graduatoria definitiva del bando 2005  i decreti di assegnazione con i quali si comunicava la posizione utile in graduatoria facendo presagire l’ assegnazione imminente dell’alloggio. Ma nel 2016, dopo aver notificato  i decreti,  l’Amministrazione Comunale non ha effettuato alcuna assegnazione dichiarando alle 62 famiglie che non c'era la disponibilità di alloggi popolari  disponibili da assegnare.

Tuttavia - aggiunge l'associazione - mentre l’Amministrazione dichiarava ai vincitori del bando  la mancanza di alloggi  per l’assegnazione, incoerentemente provvedeva  a deliberare, prima in Giunta  e poi in Consiglio Comunale,  lo storno  di un finanziamento di 11 milioni di euro del Decreto Reggio che, da tempo, era destinato alla costruzione di circa 160 nuovi alloggi popolari, in gran parte da  assegnare ai vincitori del bando 2005. Il Consiglio comunale decise che il diritto alla casa delle famiglie vincitrici del bando 2005  era meno importante rispetto ad altri interventi. Il Comune ha giustificato questa scelta di palese negazione del diritto alla casa  con la possibilità di  far fronte alla richieste di assegnazione con gli alloggi confiscati alla ‘ndrangheta. Ma  lo stesso settore Erp del Comune dichiara da tempo che  gli alloggi confiscati  non possono essere utilizzati per le assegnazioni definitive  di un bando ordinario, ma solo per le assegnazioni temporanee  di emergenza abitativa. Del resto gli alloggi confiscati sono in numero talmente esiguo da non essere sufficienti neppure per le emergenze abitative.

L’Amministrazione - analizza ancora Un Mondo di Mondi - sostenendo di non avere alloggi disponibili per l’assegnazione, non solo  ha stornato il finanziamento per nuovi alloggi ma non ha effettuato le operazioni di verifica sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari e le conseguenti decadenze che gli consentirebbero di reperire gli alloggi da assegnare. In ogni caso, negli anni  2017 e 2018, l’Amministrazione Falcomatà sembrava aver cambiato orientamento. Assegnava gli alloggi alle prime sette famiglie della graduatoria del bando 2005.  Per poi fermarsi definitivamente. Intanto, nel mese di novembre 2018, gli Enti, riuniti nell’Osservatorio sul Disagio abitativo, hanno promosso una petizione popolare per richiedere  il ripristino del finanziamento 11 milioni di euro per l’acquisto di nuovi alloggi da assegnare alle famiglie vincitrici del bando 2005, così come per le emergenze abitative ed i cambi alloggio. La petizione popolare viene  firmata da  oltre 500 persone  e  viene presentata al Comune  il 18 febbraio 2019. Anche se con notevole ritardo, il Consiglio Comunale il 30 settembre 2019, valutando positivamente la petizione, ha ripristinato  il finanziamento di 11 milioni del Decreto Reggio per l’acquisto di nuovi alloggi da assegnare. Nel mese di  novembre 2019 l’Amministrazione ha trasmesso la delibera di Consiglio Comunale al Ministero delle infrastrutture, dal quale dipende il  Decreto Reggio, per ottenere il via definitivo al finanziamento. Ma dal quel momento tutto si ferma nuovamente.

Il Ministero - termina così l'analisi del direttivo - non risponde e non si hanno notizie dei solleciti che dovrebbe fare l’Amministrazione. Dunque, ad oggi, dopo otto anni e mezzo dalla pubblicazione della  graduatoria definitiva, solo sette delle 1.270 famiglie vincitrici del bando 2005 hanno ricevuto un alloggio. Ancora oggi assistiamo alla negazione del diritto alla casa per le persone a basso reddito."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case popolari, Un Mondo di Mondi: "Dopo 15 anni assegnato alloggio solo a 7 famiglie"

ReggioToday è in caricamento