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Sabato, 27 Aprile 2024
Anno giudiziario

Le carenze di organico preoccupano il presidente Bruno Muscolo

Il presidente facente funzioni della Corte d'appello nella sua relazione ha posto l'accento sulla "gravissime" ed "allarmanti" scoperture nel distretto

Allarmante, gravissima e dirompente, sono gli aggettivi che pesano quelli enunciati dal presidente facente funzioni della Corte d’appello di Reggio Calabria, Bruno Muscolo, durante il suo intervento introduttivo redatto in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario che si è svolta presso la caserma “Fava e Garofalo”, sede della scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria.

Le preoccupazioni del presidente Bruno Muscolo sono strettamente legate alle ricadute della riforma Cartabia, con particolare riferimento all’istituto delle improcedibiltà e alla cronica carenza di organico degli uffici giudiziari reggini, ancora irrisolta nonostante l’impegno preso, lo scorso anno, dall’ex ministro Marta Cartabia proprio da Reggio Calabria e durante la scorsa cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Improcedibilità e carenza di organico sono due aspetti dell’amministrazione della giustizia che sono strettamente legati l’uno all’altro, soprattutto nel distretto di Reggio Calabria. Le parole del presidente Bruno Muscolo sono state pronunciate davanti al sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro, al rappresentante del Csm Antonino Laganà, al vice capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Nicola Selvaggi, al deputato reggino Francesco Cannizzaro, al procuratore Giovanni Bombardieri ed i vertici militari, religiosi ed istituzionali della provincia di Reggio Calabria. 

“L’istituto dell’improcedibilità - ha detto il presidente Bruno Muscolo - che pare essere sorto in ragione della inoperatività della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, trova la sua ratio quale unico rimedio per evitare il fine processo mai, e però, se si considerano le gravi ed allarmanti carenze di organico registrati negli uffici di secondo grado e, in particolare, in questa Corte d’appello, gli effetti di questo istituto possono essere dirompenti, nel senso che potranno sopravvenire numerose pronunzie di improcedibilità per l’obiettiva impossibilità di celebrare i giudizi nei termini stabiliti”.

Il presidente Muscolo non usa il condizionale nell’esprimere le sue preoccupazioni, a sostenere la sua tesi c’è il quadro preciso delle scoperte di organico in tutto il distretto reggino, carenze che non possono essere sopperite con gli spostamenti da un ufficio giudiziario ad un altro ma solo attraverso l’adeguamento strutturale delle piante organiche.

Scopertura di organico, di magistrati e di consiglieri, che per Bruno Muscolo è “gravissima” e può ricadere sull’aumento “rilevante” delle pendenze dei vari procedimenti penali. Un rischio elevatissimo in un territorio dove è pervasiva la presenza della ‘ndrangheta che “é protagonista di una allarmante penetrazione sociale ed economica in tutta la regione, con espansioni in Italia e in varie parti del mondo".

Per il presidente facente funzioni della Corte d’appello, che ha ringraziato tutti i magistrati operanti nel distretto reggino per l’opera svolta quotidianamente nonostante le difficoltà rappresentante, “l’elencazione delle scoperte non deve essere intesa come mera lamentazione che è rappresentata ogni anno in occasione di questa cerimonia. Questa rilevazione ci induce, fermamente a sottolineare l’allarmante situazione in cui versa questo ufficio”.

“La mancanza di giudici - ha concluso Bruno Muscolo - non è di certo risolta con il ricorso alle applicazioni”, che finirebbero per ampliare le difficoltà negli uffici che rimarrebbero scoperti per il trasferimento.

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