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Sabato, 27 Aprile 2024
Feste mariane

Bancarelle non esaltanti e giostre affollate, ecco dove potrebbe sorgere un luna park fisso

Confermata una chiara tendenza, sarebbe ad alto gradimento un'area stabile per lo spettacolo viaggiante e il progetto PinQua offrirebbe quella idonea

Installate e aperte sul filo del rasoio poche ore dopo la processione, le bancarelle delle feste mariane non sono riuscite a registrare il pienone atteso nel weekend. E' un dato che segue quello dello scorso anno e si ricollega a prima del Covid confermano una tendenza: gli stand (o almeno gli stand così come sono organizzati) non "tirano", mentre le giostre sono sempre affollatissime da visitatori di ogni età. 

Anche sabato e domenica e nonostante il disagio dello sdoppiamento in due diversi siti, come da pronostico il luna park è stato infatti ad alto gradimento, e soprattutto le attrazioni del Tempietto con calca e lunghe code per fare i biglietti. Il trend ormai chiaro potrebbe avere un potenziale che va oltre il periodo delle feste settembrine, allungando la loro presenza dentro un arco temporale periodico più ampio o persino stabile. La vicina Rende, in provincia di Cosenza, fa da esempio con un appuntamento fisso nel mese di novembre dentro un'area dove le giostre, nonostante la massiccia frequentazione, non hanno mai provocato il delirio a cui assistiamo ogni anno a Reggio perché lo spettacolo viaggiante si ferma pochissimi giorni ed è letteralmente preso d'assalto. E chi oggi accompagna i figli ricorda che anche qui, nell'epoca che porta con sè i ricordi remoti della fiera, la presenze dei giostrai a Pentimele. Altre memorie rievocano giostre nella zona del viale Calabria, da dove però sono poi state trasferite a causa delle proteste dei residenti. 

L'idea possibile di un luna park stabile nell'ambito del progetto PinQua del Comune

L'idea di realizzare un polo multifunzionale ordinario che ospiti fiere e mercati di piccole dimensioni e anche un luna park e attività circensi in modo strutturale esiste, e ad oggi una soluzione concreta potrebbe essere quella di farlo rientrare nel progetto del Comune finanziato nell'ambito dei PinQua (Programma Innovativo Nazionale sulla Qualità dell’Abitare) del Mims con fondi del Pnrr. L'area individuata e da riqualificare si estende dalla zona della stazione centrale fino allo stadio, tornata nella disponibilità dell'amministrazione dopo la fine di una lunga concessione alle Ferrovie dello Stato. 

Per i PinQua il Comune reggino è stato ammesso dall'ex Mit a un contributo complessivo di 45 milioni Pnrr con tre progetti per Arghillà nord, Modena-Ciccarello e Reggio Sud-Gebbione, quest'ultima area ideale per ubicare anche una cittadella per eventi fieristici di media entità. La cui capienza potrebbe consentire pure quella sintesi di bancarelle, giochi e luna park tanto desiderata dai reggini durante le feste mariane.

Si tratta per il momento di un'idea, fuori dal progetto esistente (che attiene il settore urbanistico), ma se davvero si riuscisse a concretizzarla i tempi non sarebbero lunghi: come per tutti i PinQua, gli interventi in città dovranno essere portati a termine e fruibili entro il 31 marzo 2026, pena l'esclusione dalla graduatoria.

Solito delirio in città tra circolazione, stand gastronomici abusivi e spazzatura

Se ci fossero le giostre in pianta stabile a Reggio, farebbero la gioia dell'utenza più giovane oltre ad avere un ritorno economico più generale - pensando in grande, in questo spazio potrebbe anche essere ospitato un parco giochi tematico.

Ma restiamo al presente: nel loro debutto ultraritardatario le giostre della festa della Madonna della Consolazione hanno evidenziato i soliti problemi di gestione, che riguardano a maggior ragione le bancarelle e la miriade di postazioni di street food gastronomico all'insegna del far west all'aroma di "satizzu".

Impossibile controllarle, ce n'erano ovunque comprese le creative pertinenze di locali che non hanno rinunciato a dare il loro contributo al folklore della festa con modalità decisamente easy su permessi e norme di sicurezza igienica, ma tant'è: anche qui code immerse negli effluvi di carne grigliata e tavolini che ostruivano il passaggio delle automobili.

Come si ricorderà, nel 2022 si tentò di cambiare questo tradizionale scenario di abusivismo diffuso con la proposta di un villaggio gastronomico e un bando (per una manciata di postazioni) che andò deserto perché gli oneri a carico degli esercenti erano troppi. Via libera dunque ai panini estemporanei smerciati con disinvoltura, della cui effettiva qualità gastronomica e delle materie prime nessuno si è curato, pur di onorare il rito di frittole e salsiccia. Inutile aggiungere che molti venditori non si sono fatti eccessive preoccupazioni nello smaltimento dei rifiuti prodotti.

Tipicità vera non pervenuta, tra fake e contaminazioni di gusti che in questa festa sono ritenute una blasfemia. Per essere certi di mangiare prodotti genuini bisognerebbe restringere il cerchio solo a giostre e bancarelle, evitando la strada e i suoi sfacciati trasgressori, ma questo tipo di boicottaggio nel solco della legalità a Reggio chissà se lo vedremo mai. La stessa osservazione si può fare a proposito di qualche spettacolo di musica dal vivo che echeggiava soprattutto in periferia con più di un dubbio sulle relative autorizzazioni. 

Polemiche erano state sollevate anche sulla fretta con cui giostre e bancarelle sono state montate dopo i malumori sollevati dai giostrai spostati a Pentimele (dove sabato pomeriggio sembrava la notte di Capodanno con genitori e bambini in impaziente attesa dell'apertura). Qui, come era prevedibile, la situazione viabilità e parcheggi è stata caotica, ma proprio una relativa minore difficoltà a trovare posti auto ha dato il polso dell'affluenza non esaltante tra gli stand, nei alcuni dei quali mancava la luce.

Con l'avanzare della sera e l'orario clou di questo tipo di attività, ieri molti hanno rinunciato proprio pensando all'ansia di dover arrivare al centro, zona di massimo stress dal punto di vista dei parcheggi. Poche novità tra gli espositori, cosa messa in conto nella tipologia della festa (dai boomer ai post millennial tra le bancarelle della Madonna vuoi e devi trovare le 'nzudde, scarpe imitate e magliette spiritose, dimostrazioni di casalinghi e giocattoli vintage), ma che risente dell'assenza di molti artigiani puri in favore di ambulanti mainstream. Sabato scorso alcuni stalli sono rimasti vuoti per l'assenza di molti marocchini sconvolti dal dramma del terremoto, che sono tornati in fiera questa mattina, ancora addolorati, per poter lavorare.

L'impatto visivo con le giostre del Tempietto falcidiate dalla migrazione di parte dei giochi a Pentimele ha avuto l'effetto di uno choc: ad occhio è un luna park molto più piccolo e nella prospettiva che questa doppia ubicazione potrebbe dover diventare definitiva, l'idea di un'area ad hoc e stabile sembra qualcosa a cui pensare realmente. 

Domani il gran finale dei festeggiamenti, che a un primo bilancio non stanno lasciando soddisfatti i reggini, per offerta e organizzazione. Dalle bellissime luminarie limitate a piazza Duomo alle varie iniziative culturali e di spettacolo dimenticabilissime ad eccezione de The Kolors (percepiti però come corpo estraneo ai festeggiamenti vista la data dell'evento anteriore all'inizio ufficiale della festa), nonostante critiche e malumori si andrà ugualmente a vedere i fuochi d'artificio con poche aspettative, archiviando la questione al prossimo anno. 

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