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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il progetto / Bovalino

Un posto per me, a Bovalino l'educazione di genere entra a scuola con una sperimentazione

Lo sportello psicologico di ascolto è stato attivato nell'istituto La Cava nell'ambito del più ampio progetto calabrese "Ponti"

Uno sportello psicologico e di ascolto settimanale sui temi dell'educazione di genere è stato attivato all’interno dell’Istituto superiore Francesco La Cava di Bovalino nell’ambito del progetto "Ponti", in collaborazione con l’associazione Scosse e il centro studi Women’s Studies dell’Unical. Si intitola "Un posto per me” e rappresenta un unicuum nel contesto scolastico calabrese. 

"Operiamo in un territorio in cui è radicata la cultura patriarcale nonché la normalizzazione della violenza, per cui tra le ragazze c’è maggiore bisogno di essere ascoltate, di trovare spazi in cui potersi sentire sicure e libere di essere sé stesse, senza il timore di essere giudicate", spiega la psicologa Francesca Racco che insieme a Juana Coluccio, educatrice del territorio e con il supporto di due coordinatrici, gestisce il presidio, che sarà attivo per tutto il 2024.

Ad emergere – come racconta Emanuela De Cicco, coordinatrice locale del progetto – sono "storie di violenza e sopraffazione maschile connaturata e spesso correlata alla ‘ndrangheta. Tra le studentesse incontrate finora, abbiamo percepito subito il bisogno di acquisire gli strumenti per decostruire i modelli patriarcali inculcati e sviluppare in maniera autonoma il loro percorso di crescita inseguendo le loro vocazioni".

Ciò avviene, grazie a un lento percorso di consapevolezza, in questo spazio libero dal giudizio, anonimo e sicuro, dove si respira un clima di fiducia e familiarità che attira le studentesse in maniera spontanea e serena. Come evidenzia Nancy Cassalia, attivista e coordinatrice territoriale, "a permettere il successo di questo progetto è l’approccio intersezionale che tiene conto delle varianti discriminatorie nonché il percorso di formazione su legalità e questioni di genere che coinvolge e sensibilizza gli studenti in classe".

Le operatrici non forniscono risposte, ma offrono gli strumenti per riconoscere in modo autonomo i comportamenti abusanti. "L’educazione è la via maestra: non solo informiamo, ma soprattutto formiamo giovani capaci di ravvisare la sopraffazione anche soltanto in una parola pronunciata da un compagno di classe o dal fidanzato", commenta De Cicco.

Come si tiene a ribadire da parte dell’associazione promotrice "Crisi Come Opportunità" non si tratta di un’azione limitata nel tempo, ma di un percorso a medio-lungo termine, che, grazie a una rete consolidata, mira a costruire un ponte di emancipazione, in un’ottica di cambiamento territoriale.

Operativo in Calabria dal 2022, con attività mirate alla promozione della cittadinanza attiva, della legalità e dell’educazione di genere, il progetto “Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva e il cambiamento” è promosso da un management tutto al femminile. Con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Fondazione con il Sud è stato infatti formato un team di operatrici che, attraverso un approccio integrato e inclusivo, stanno proponendo interventi laboratoriali negli istituti scolastici calabresi, al fine di prevenire e contrastare la violenza contro le donne.

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