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L'allarme

Siccità, la diga Timpa di Pantaleo nel dossier sui ritardi del Pnrr

Per la Corte dei conti il progetto è irrealizzabile per una serie di ragioni tecniche, nuovo rompicapo per il ministro Matteo Salvini

Non è solo la rete idrica a fare acqua: anche il grande progetto di risanamento da 2 miliardi del Pnrr, che dovrebbe renderla più efficiente, è inadeguato, e sta andando avanti tra ritardi, mancati controlli e inadempienze. A denunciarlo la Corte dei Conti, in una relazione che è un giudizio severo sullo stato dell'arte dei 124 progetti del Pnrr destinati al "potenziamento, completamento e manutenzione delle infrastrutture idriche primarie in tutta Italia", scrive La Repubblica.

matteo salvini-2Un giudizio che coinvolge Matteo Salvini (nella foto) due volte, come ministro delle Infrastrutture e come (da qualche giorno) commissario alla "Cabina di regia" che dovrà affrontare i problemi legati alla siccità. I giudici rilevano, per cominciare, come alcuni dei progetti, in particolare gli interventi sulla diga Bosa (Oristano) e quelli sulla diga Timpa di Pantaleo (in provincia di Reggio Calabria), sulla diga Rosamarina (Palermo) e sulla diga Olivo (Enna) siano irrealizzabili per una serie di ragioni tecniche.

Ci sono poi altri progetti, come quello del canale Fosso Vecchio (Faenza) che sono invece diventati di difficile realizzazione per via dell'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, ma anche per via di "rimodulazioni progettuali" che hanno reso più costoso il progetto (passato dagli originari 37 milioni a 61, ma anche Diga Olivo è passato dagli originari 20 a 33,8 milioni). Ma la Corte lamenta, più in generale, "una selezione non ottimale, se non frettolosa" dei progetti, tale da rendere adesso alcune opere non realizzabili, e il mancato assolvimento degli obblighi di monitoraggio e di vigilanza sugli investimenti.

E chiede al Mit di "individuare stringenti tempistiche entro cui deve essere completato l'incremento della sicurezza delle 124 opere selezionate", un orizzonte temporale "non vago ma rispettoso della ratio dell'investimento complessivo". Anche selezionando le modifiche da fare e i progetti da scartare definitivamente. Nel frattempo Salvini dovrà anche farsi carico degli interventi urgenti per l'emergenza siccità: già a rischio di razionamento dell'acqua già diverse zone, in particolare del Nord Italia.

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