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Venerdì, 26 Aprile 2024
La richiesta

"La Regione riveda il prezzario 2023": l'allarme dell'ordine degli ingegneri

La preoccupazione lanciata dai rappresentanti degli ordini degli ingegneri delle province calabresi: "E' lontano dall’essere una best practies"

"Il nuovo prezzario 2023 pubblicato sul Bus Calabria è lontano dall’essere una best practies, per come da alcune parti conclamato, non fosse altro per una mancata valutazione di impatto nella gestione del transitorio. Purtroppo questa mancata valutazione potrà comportare, in questo particolare periodo, un freno importante per la regolare attuazione dei tanti programmi di investimento in fiere".

Così i rappresentanti degli ordini degli ingegneri delle province calabresi, Marco Saverio Ghionna, Cosenza, Francesco Foti, Reggio Calabria, Romano Mazza, Vibo Valentia, e Antonio Grilletta, Crotone, che aggiungono: "Di questi aspetti abbiamo avvertito la Regione nel corso delle interlocuzioni preliminari, ma a nulla sono valse le nostre osservazioni.

Giova ricordare che il prezzario regionale è uno strumento fondamentale in uso principalmente ai progettisti e ai direttori dei lavori e non già e non solo un adempimento amministrativo per l’Ente Regionale o di sostenibilità del mondo delle imprese".

"Le criticità ed i problemi introdotti dall’adozione del nuovo prezzario dei lavori pubblici della Calabria anno 2023 - sottolineano gli ingegneri - possono essere semplicemente così riassunti:

  • impossibilità di eseguire il rapido aggiornamento dei prezzi per mezzo di applicazioni informatizzate (software tecnici di contabilità);
  • diffusa mancata corrispondenza fra voci di capitolato e voci di elenco prezzi 2023, in termini di forniture, lavorazioni, metodologie di lavorazione, ecc;
  •  irreperibilità nel prezzario 2023 di articoli di prezzo presenti nell’omologa edizione del 2022 (e precedenti).

Basterebbe solo questo a far capire come, se si vuole perseguire un corretto rapporto efficacia/efficienza nella realizzazione e messa a terra delle tante risorse disponibili, non si si può continuare a procedere avendo solo come faro la natura economica di attività né tantomeno il rispetto di scadenze tout court, in completa assenza della tutela delle prerogative della azione tecnica e tecnico contabile che ne rendono attuabile la eventuale gestione".

Per questo gli ordini hanno scritto formalmente al dg del dipartimento dei lavori pubblici della Regione Calabria, sollecitando "l’avvio nel più breve tempo possibile di un sistema di gestione del transitorio realmente condiviso nell’interesse di tutte le parti interessate e soprattutto capace di una agevolare una corretta e sostenibile azione attuativa".

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