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Sabato, 27 Aprile 2024
Il sit-in / Scilla

Scilla, il Comitato pro Casa della Salute dice no alla demolizione e sì all'adeguamento

Il sit in davanti all'ex ospedale ha visto la partecipazione dei cittadini che adesso invocano anche l'aiuto della politica

Hanno sfidato il caldo afoso e si sono ritrovati in strada, davanti all'ex ospedale degli scillesi d'America per difenderlo e dire no alla sua demolizione. Il comitato cittadino, guidato da Carolina Cardona, ha organizzato il sit-in per informare e discutere pubblicamente quanto sta avvenendo ai danni della sanità nel reggino. 

Sta lì in piedi Carolina Cardona, in questo ruolo di "capo popolo" che non avrebbe voluto ma che ha deciso di accollarsi per l'amore verso la sua terra, verso la sua gente e il diritto alla salute di tutti. Così ecco che racconta l'incontro avuto con il commissario dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia. 

"Il 24 luglio abbiamo incontrato il commissario Di Furia  - dice Carolina Cardona - e malgrado in tutto questo tempo ci sia stato sempre detto che la chiusura sarebbe stata temporanea, adesso ecco che spunta fuori un altro progetto: niente più Casa della Salute ma una casa di comunità. Sorgerà sulle macerie dello Scillesi d'America, dopo che avranno demolito la storica struttura. Vogliono fare una nuova struttura, in tre anni, dicono, entro il 30 giugno del 2026".

Non ci stanno gli scillesi e si batteranno per un'altra soluzione e così "il direttivo del Comitato cittadino - spiega Cardona - ha fatto fare delle Osservazioni tecniche al documento di analisi e risultati delle indagini effettuate presso il presidio sanitario Scillesi d'America e le hanno inviate, inutilmente ad una missiva alla direzione generale dell'Asp di Reggio Calabria, alla Commissione straordinaria del Comune di Scilla, al presidente della Regione Roberto Occhiuto, al garante regionale della Salute, al presidente della Conferenza dei sindaci dell'Asp di Reggio Calabria e ancora al prefetto di Reggio Calabria e al sindaco della Città metropolitana".

La lettera del Comitato Pro Casa della Salute

Nella lettera inviata alle istituzioni ecco che si legge: "In esisto all'incontro nel corso del quale è stata illustrata un'ipotesi di progetto relativa alla demolizione degli attuali corpi di fabbrica in cemento armato costituenti il presidio Scillesi d'America,  e alla successiva costruzione di una nuova struttura a tre piani fuori terra da adibire a Casa di comunità, presa visione ed esaminata la relazione riportante l'analisi dei risultati delle indagini effettuate"

"A parere di questo Comitato, la prospettata soluzione della demolizione e ricostruzione non può essere valutata appieno, atteso che, da quanto è stato riferito nel corso della riunione, fino al momento non è stato possibile esaminare elaborati di progetto che forniscano elementi essenziali quali, ad esempio, il quadro economico degli interventi previsti, il cronogramma dei lavori - che riveste particolare importanza, atteso che la data della loro ultimazione dovrebbe essere legata alla scadenza del Pnrr, fissata al 30 giugno 2026 e, dulcis in fundo, la completa copertura finanziaria delle opere previste". 

"Tale grado di incertezza" - continua la lettera "induce a ritenere che la soluzione prospettata sia di difficile attuazione, per di più nei tempi ristretti sopra indicati e con limitate risorse di cui si dispone al momento attuale". Il Comitato ritiene quindi che: "sarebbe opportuno procedere ad un intervento di adeguamento della struttura, tenendo conto che i diversi moderni sistemi d'intervento consentono il risanamento delle anomalie evidenziate. Inoltre è di fondamentale importanza non dimenticare che la disponibilità economica, certa, dell'Azienda sanitaria è di 8.272.000,00 euro, assolutamente non sufficienti per la realizzazione del nuovo progetto".

Serve l'aiuto della politica

Dunque non ci sono i soldi per demolire l'ex casa della salute e ricostruire un nuovo stabile. Gli scillesi, durante il sit-in hanno anche evidenziato che serve l'impegno ed il sostegno della politica in questa battaglia che è per la difesa della sanità pubblica e per avere un presidio certo sul territorio popoloso che va oltre Scilla e abbraccia in comuni limitrofi. Per questo adesso i cittadini sono arrabbiati anche con i politici che prima hanno chiesto i voti e poi sono spariti. Adesso vorrebbero che i parlamentare reggini facessero sentire la loro voce, ed il loro sostegno, anche attraverso una interrogazione parlamentare ma il Comitato evidenzia che "sia il senatore Irto che il deputato Cannizzaro, chiamati più volte, non hanno dato la disponibilirà ad un incontro". 

Adesso il comitato non si ferma e andrà avanti: "c'è da incontrare prevedono il legale del Comune per intraprendere una azione, per non perdere i finanziamenti già ottenuti".

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