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L'anteprima

"Verso Sud", Calabria inedita nell'emozionante road movie di Triglia con Elisabetta Gregoraci

Dopo mesi di attesa ecco dove vedere il cortometraggio realizzato dal regista reggino per la campagna di immagine della Regione e prodotto da film commission

Ad annunciarlo è Giacomo Triglia dalla sua pagina Instagram. Dopo mesi di attesa, "Verso Sud", il cortometraggio realizzato dal regista reggino per Calabria Straordinaria e prodotto dalla Fondazione Calabria Film Commission, è finalmente visibile, in anteprima, su Corriere.tv nella sua versione integrale, della durata di 3,32 minuti, la stessa della canzone che accompagna le immagini, "Da cielo a cielo" del cantautore Dimartino. 

Ci eravamo chiesti in tanti che fine avesse fatto lo short film ideato con la missione di far dimenticare il criticatissimo precedente, firmato da Gabriele Muccino, e raccontare la Calabria in modo inedito e attrattivo. Ma dopo due brevi passaggi alla Festa del cinema di Roma e alla Bit di Milano, di "Verso Sud" si erano perse le tracce e abbiamo un po' dovuto fare i detective per trovarlo. I primi commenti di chi lo ha visto sono entusiastici, insomma promossi regista, showgirl e film commission.

Lo stile contemporaneo e la creatività di Triglia ci sono tutti e fanno la differenza. Il regista lo definisce un road movie e infatti protagonista è un'Elisabetta Gregoraci fortemente cinegenica, ritratta nella sua bellezza mediterranea e il carisma naturale di donna del Sud, che percorre la Calabria a bordo di una cabriolet.

Non è la diva da rotocalco ma una calabrese che presenta la sua terra compiendo un viaggio identitario e immersivo, tra silenzi, luoghi e umanità, raccontato con uno sguardo nuovo, intimo e nello stesso tempo aperto, come le inquadrature di scenari da togliere il fiato,che si svelano sullo schermo e sembrano trasportare lo spettatore dentro la scena, quasi in volo.

Finalmente, ecco lo spot promozionale

Dalla Sila all'Aspromonte, alle cime della montagna di Pentedattilo e poi il mare di Scilla con le case dei pescatori del borgo di Chianalea, Roccella, i lunari e sconfinati calanchi di Palizzi dove Elisabetta è una figura stilizzata, timida ospite di una scoperta immensa. Usando le parole di Leonida Repaci, citato nell’epilogo del film, la Calabria è un’idea, una condizione dell’anima: “Per me significa categoria morale prima che espressione geografica. Calabrese, nella sua migliore accezione metaforica, vuol dire rupe, cioè carattere. E’ la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti”.

La tentazione del marketing e di un prodotto patinato era dietro l'angolo (a differenza dell'affaire Muccino, nato da un'ispirazione narrativa da fiction di Jole Santelli poi tradotta malissimo dal regista romano, stavolta la finalità era chiaramente quella dello spot), ma Triglia non fa errori e anzi mette del suo, dimostrando di non voler fare il classico compitino commissionato. 

Il film fotografa una Calabria sospesa tra passato e modernità, dove esistono aree incontaminate di purezza paesaggistica (non mancano Tropea e il virale arcomagno di San Nicola Arcella) e serate veraci e calorose, come quella che vede Gregoraci ballare sui tavoli di un convivio di amici nel delizioso borgo di Siderno superiore, ma ci sono anche porti e imbarcazioni più upper class e arte urbana d'autore con le opere del Mab di corso Mazzini a Cosenza.

Un lavoro che funziona non solo per l'indubbia maestria artistica, ma perché emoziona i calabresi e fa venire voglia di venire qui quelli che non conoscono questa terra. Lo si può vedere anche collegandosi al link dalla pagina ufficiale di Calabria Straordinaria, adesso però sarebbe opportuno non tenerlo nascosto e, da parte della Regione, organizzare un adeguato programma di diffusione del cortometraggio, la cui destinazione - come ci disse all'epoca l'oggi senatore Fausto Orsomarso - è stata subito quella dei festival e gli eventi fieristici, pensando anche a spazi pubblicitari nei cinema (una ipotesi che sembra in linea con questa anteprima sul canale televisivo del Corriere).

L'idea è di raggiungere il grande pubblico oltre i confini della Calabria, per intercettare nuovi target turistici, quelli di chi letteralmente, tranne pochissime mete ormai indicizzate, ignora quello che offre la Calabria, schiacciata dalla concorrenza delle regioni meridionali limitrofe. Stavolta lo strumento in mano a Regione e Calabria Film Commission è quello giusto, ci auguriamo che non lo lascino chiuso nel cassetto e sappiamo farlo fruttare.

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