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Medicina

Cardiochirurgo calabrese sperimenta nuova tecnica di riparazione della valvola mitralica

La metodica ideata dal dottor Giuseppe Nasso è stata illustrata nella rivista internazionale Reviews in Cardiovascular Medicine

Il cardiochirurgo Giuseppe Nasso, originario di Polistena, è l'ideatore di una nuova tecnica per migliorare l’esito della riparazione della valvola mitralica, di cui si parla nella prestigiosa rivista internazionale Reviews in Cardiovascular Medicine. Su quelle autorevoli pagine è stato anche recentemente pubblicato uno studio comparativo che mette in relazione questa nuova tecnica, detta del binario, con le tecniche tradizionali.

Nasso è il responsabile della cardiochirurgia nell'Anthea Hospital di Bari. Insieme al professor Giuseppe Speziale, direttore del dipartimento cardiovascolare di Anthea Hospital e vicepresidente di Gvm Care & Research, e ai colleghi cardiologi e cardiochirurghi, il medico calabrese ha pubblicato recentemente su Reviews in Cardiovascular Medicine lo studio citato, relativo ad una nuova metodica, ideata e messa a punto proprio dall’équipe di Nasso a Bari per migliorare l’esito e la qualità degli interventi di riparazione mitralica.

Lo studio ha posto a confronto tecniche tradizionali con il nuovo approccio per l’impianto di corde tendinee artificiali, elementi che servono ad unire i lembi della valvola mitrale al muscolo cardiaco quando si riscontra un’insufficienza mitralica, condizione che spesso vede queste corde allungate o rotte.

“La parte difficile di un intervento di questo tipo è calcolare la giusta lunghezza delle nuove corde – spiega Nasso –.  Con questa tecnica riusciamo a calcolare con precisione la lunghezza delle corde artificiali impiantate per fare in modo che i lembi valvolari si tocchino tra di loro in misura maggiore (coaptation lenght) rispetto ad una tecnica standard per avere una perfetta chiusura della valvola. La complessità del calcolo è dovuta al fatto che durante gli interventi di riparazione valvolare mitralica il cuore è assolutamente fermo, quindi tutti i punti di repere dinamici della contrazione vengono persi".

Continua il dottor Nasso: "Finora il calcolo era basato principalmente sull’esperienza del chirurgo e non su parametri totalmente standardizzati. Abbiamo dunque ideato una sorta di binario, una guida ideale che unisce la base di impianto del lembo anteriore con la base di impianto del lembo posteriore della valvola mitrale e questo determina, anche a cuore fermo, l’altezza sulla quale è possibile calcolare su basi oggettive la corretta lunghezza delle corde da impiantare”.

In un primo studio, pubblicato nel 2022, si annunciava il funzionamento di tale tecnica, definita appunto 'track technique'. L’oggetto della recente pubblicazione di Reviews in Cardiovascular Medicine è invece uno studio retrospettivo che confronta la tecnica del binario con le tecniche standard per il calcolo della giusta lunghezza delle corde tendinee.

Spiega ancora Nasso: “Abbiamo dimostrato che questa tecnica non solo è equiparabile alle altre ma che è anche vantaggiosa rispetto a un parametro chiamato 'coaptation length' ovvero i due lembi, a valvola chiusa, hanno una maggiore superficie di giunzione, di coaptazione appunto. Mi spiego: pensiamo alla tenda della doccia che poggia sul bordo della vasca; se questa è a filo con il bordo rischia di far fuoriuscire l’acqua, mentre se ha un “margine aggiuntivo” permette di non far uscire nemmeno una goccia. Dunque, affinché la chiusura dei due lembi sia ermetica ci deve essere un margine di sicurezza tra i due lembi, che idealmente dovrebbe essere maggiore a 10mm. Infine, questo calcolo scientifico ha il vantaggio di essere molto semplice ed intuitivo per il chirurgo”.

Il prossimo passo sarà verificare la durabilità: solo con un follow-up a distanza di anni sarà possibile per gli specialisti dimostrare anche un possibile ulteriore vantaggio in termini di durata della riparazione. 

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