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Cronaca

Giallo murales, AmaReggio: "Quando le pezze sono peggio dei buchi..."

Il movimento metapolitico di azione civica: "Il giallo dei murales non è più solo una questione politica ma diventa un caso amministrativo da valutare anche sotto il profilo della legittimità"

Non si placa la querelle sui murales fatti realizzare dall'Amministrazione comunale e inaugurati in occasione della Festa della Liberazione. Anche Stanza101 AmaReggio, movimento metapolitico di azione civica, si è soffermato sull'argomento: "La vicenda dei murales, al netto dell’opinabile scelta estetica e di opportunità,  assume i connotati di una farsa dove gli attori più si sforzano di trovare una giustificazione alla maldestra azione amministrativa, più si evidenziano le problematiche afferenti la regolarità delle procedure adottate.

La polemica attivata sulla notizia grossolana dei 210mila euro, e che ha motivato il tempestivo intervento dell’assessore alla legalità, Rosanna Scopelliti, ha aperto uno scenario sempre più torbido. La mancanza di una spesa preventiva dei murales, infatti, ed il riferimento ad un sommario e presunto costo, palesava già il primo tassello di una procedura improvvisata, forse al fine di consentire l’affidamento rapido del lavoro. Insomma, da subito la procedura appariva molto lacunosa. In seconda battuta, da interlocuzioni con i responsabili della procedura dei lavori rese pubbliche dall’approccio diretto e tempestivo della consigliere comunale, Filomena Iatì, si vociferò che non vi sarebbe stata a suo tempo alcuna determina preventiva dei lavori. È normale, quindi, che si commissioni un’opera senza criteri di individuazione dell’esecutore, quantificazione dei costi e fissazione dell’impegno di spesa? Nessuno voleva credere che potesse spuntare documento postumo".

"Ora - continua Stanza101 AmaReggio - si è giunti all’epilogo: su specifica richiesta della Commissione controllo e garanzia, pare si voglia giustificare una spesa di ben €36.000,00 come procedura di somma urgenza! Bene, qualcuno spieghi a lor signori che la procedura di somma urgenza, prevista dal Codice degli appalti, riguarda lavori che proprio per loro caratteristica non possono essere oggetto di programmazione essendo imprevedibili e legati ad eventi eccezionali come ad esempio calamità naturali o, al limite dell’ammissibilità, pregiudicare lo svolgimento di funzioni collettive indispensabili. Non a caso l’istituto viene regolato dal Codice degli appalti come “procedure di somma urgenza e di protezione civile”, a rimarcare l’eccezionalità della previsione, la cui scelta di adozione va presa dal responsabile del procedimento per scongiurare o limitare un pericolo o un danno.    

Ora, poniamo un semplice e chiaro quesito: dove risiederebbe a giudizio del tecnico che impegna la spesa e dispone l’intervento, la somma urgenza per un’opera culturale (ideologica?) la cui realizzazione o meno non determina alcuna situazione di eccezionalità che giustifichi il ricorso alla soma urgenza?"

Non è necessario essere giuristi - conclude il movimento - per capire che proprio l’impiego dello strumento della somma urgenza rappresenta lo strumento maggiormente sottoposto alla lente di ingrandimento dall’autorità giudiziaria per verificare se non si celi una pratica di “comodo” che bypassi il sistema di garanzia e regolarità del procedimento di impegno nella spesa pubblica. A questo punto, il giallo dei murales non è più solo una questione politica ma diventa un caso amministrativo da valutare anche sotto il profilo della legittimità. D’altronde, quando le toppe sono peggio dei buchi si aprono poi voragini… e altre denunce".

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