rotate-mobile
L'idea

Consulta cultura, Lamberti: "Lontano dai partiti, partiamo dalle proposte"

Oggi pomeriggio al teatro dello Stretto la prima riunione voluta dall'imprenditore reggino

Non ci sta Eduardo Lamberti Castronuovo a vedere la città silente, senza brio culturale e senza spazi adeguati per fare cultura. Per questo l'imprenditore reggino ha deciso di mettere a disposizione il teatro sullo Stretto di Rtv, a Campo Calabro, per dare voce ai reggini che hanno a cuore la ripresa culturale della città. L'appuntamento è oggi pomeriggio, alle 16, per la prima riunione della costitenda Consulta della cultura.

“Sarà un appuntamento periodico, - spiega Lamberti –  uno spazio libero, lontano dalla politica e dai partiti, dove i cittadini, sia come persone che come rappresentanti di associazioni, potranno esprimere le loro idee e soprattutto le loro proposte”.

“Solo una cosa è d'obbligo: parlare di proposte. Non vogliamo sentire lamentele e mancanze varie. Daremo il microfono per cinque minuti ad intervento e si cercherà di capire cosa fare. Sarà un organismo libero, senza vertici, ma dove i cittadini torneranno ad avere voce. Questa è un'operazione dal basso, partita pensando soprattutto ai nostri giovani, a come svolgono il loro tempo libero in questa città”.

“Questa Consulta non vuole assolutamente essere antagonista delle altre consulte culturali già presenti in città, ma noi siamo lontani dalle logiche di partito e siamo liberi. Abbiamo avuto già un gran numero di adesioni e sono certo che diventeremo un gruppo di pressione importante per far cambiare le cose”.

“Ho capito infatti, - aggiunge Lamberti – che possiamo agire anche come semplici cittadini, essendo in tanti, senza per forza essere dentro le istituzioni. Possiamo portare avanti le nostre idee per la città e se chi di competenza non vorrà ascoltarci e soprattutto prendere in considerazione le nostre proposte penso che si potrà anche scendere in piazza...”.

“Oggi pomeriggio ci sarà, appunto, la prima riunione ed io anche porterò la mia proposta: riappropiarci dei tanti teatri che sono chiusi e dei luoghi di cultura dimenticati. Penso all'arena lido, al teatro Odeon, al Siracusa. Ho chiesto ad alcuni studenti reggini cosa fanno la sera quando finiscono di studiare, mi hanno risposto che vanno al bar e passano lì alcune ore. Ecco dobbiamo ripartire pensando ai luoghi di cultura, pensando ad un'offerta utile per i giovani per aiutarli a formarsi, per non farli andar via da questa città che offre pochissimo e risvegliare così la nostra Reggio che è in stato di decomposizione.

Certo qualcosa c'è, e c'è qualche associazione che lavora, ma è troppo poco e serve assolutamente partire dall'idea che la cultura è per tutti. Una città senza un porto turistico, con un Museo nazionale che nel cinquantenario dei Bronzi si ritrova senza personale ed è costretto a sospendere delle attività, il Castello Aragonese che non è utilizzato a pieno, ed il teatro Cilea che ha perso il suo ruolo. Ecco per tutto questo dobbiamo risvegliare le coscienze, dobbiamo avere il coraggio di agire e ognuno fare la propria parte”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Consulta cultura, Lamberti: "Lontano dai partiti, partiamo dalle proposte"

ReggioToday è in caricamento