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"La situazione è drammatica, non ignorateci!", l'appello delle scuole dell'infanzia paritarie |VIDEO

Elena Laface, titolare della scuola dell’infanzia Archimede, a nome di tutti i gestori dei Servizi socio-educativi 0-6 anni, sottopone all'attenzione delle istituzioni, la grave realtà in cui si trovano dopo la chiusura del 4 marzo a causa del Covid

L'incertezza regna sovrana e diventa sempre più palpabile tra i preoccupati responsabili delle scuole per l'infanzia paritaria. E' un grido d'allarme che si aggiunge a quello di tanti settori, piegati al volere del Covid, nel marasma della ripartenza, dopo il lockdown, imposto per il contenimento dell'infezione.

Abbiamo raccolto la delusione di Elena Laface, da oltre 20 anni gestisce la scuola per l'infanzia paritaria Archimede, "in tutti quesi mesi di chiusura, non ci siamo sentiti tutelati, non si sono sentite tutelate le famiglie di tutti quei bambini che frequentano le nostre scuole. A nome di tutti i titolari dei Servizi socio-educativi 0-6 anni, vorrei sottoporre all'attenzione di tutte le istituzioni governative e non solo, la drammatica realtà in cui ci troviamo dopo la chiusura del 4 marzo per la pandemia causata dal Covid-19".

Laface invita tutti a riflettere sul destino dei bambini, "vista la grave emergenza ed in relazione a tutti i decreti emanati dallo Stato, in cui si evince che le scuole non riapriranno per quest’anno scolastico".

"Parlo, a nome di tutte quelle famiglie e dei bambini con disabilità, che non ce la fanno più, che non sanno gestire i bambini, la didattica a distanza. Bambini che oggi si ritrovano chiusi in casa, si sentono quasi in castigo. Quando si parla di bambini - afferma Elena Laface - non parliamo solo di insegnanti. All'interno del mondo dei bambini, ci sono tante figure che dobbiamo menzionare: gestori, pedagogisti, operatori socio sanitari, logopedisti, psicologi, pedagogisti clinici che collaboravano con noi, per far sì che questa grande macchina andasse avanti e potesse aiutare tutte le persone in difficoltà".

Per la titolare della scuola per l'infanzia paritaria Archimede, questa grande macchina non è stata nominata per niente: "Nessuno ha nominato i bambini", occorre trovare una soluzione, in tutta sicurezza "che non crei pericolo". Il vero problema, sottolinea Laface, è che "non si parla di soluzione, i bambini sono stati dimenticati dallo Stato, sono state dimenticate le famiglie, le scuole dell'infanzia che chiuse dal 4 marzo non ricevono alcun sostegno. si parla tanto di cassa integrazione in deroga, noi non abbiamo ricevuto nulla. Siamo abbandonati a noi stessi".

Il permanere di questa situazione non permetterà di sospendere tutte le spese, dalle utenze, all'Inps, "portandoci così sull'orlo del baratro ed alla chiusura di tutti i servizi socio-educativi privati e paritari. Nel decreto "Cura Italia" siamo stati ignorati, nessuno si è preso la briga di porsi domande sulla questione e non possiamo permettere che questa situazione venga ignorata ancora".

Sono parole intrise di rammarico ma Elena Laface, nonostante tutto, ha lanciato un appello alle istituzioni locali e nazionali. Le email hanno raggiunto il sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente Jole Santelli, l'Ufficio scolastico regionale, il ministro Lucia Azzolina e il premier Giuseppe Conte perchè "stiamo parlando della vita delle persone, anche se si parla di un'apertura a settembre, come possiamo pensare di tenere una struttura privata chiusa? Come pagheremo le utenze, e gli affitti?". 

Vogliamo delle risposte chiare e precise su quello che sarà di noi, delle risposte chiare e precise su quello che sarà di noi, delle insegnanti e di tutti i bambini che frequentano le nostre scuole, soprattutto di quelli con disabilità.
Il diritto allo studio in Italia è un diritto soggettivo della persona che trova il suo fondamento negli articoli 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana. Ricordatelo"!

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